Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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“Non fate i bravi”, gli ultimi scritti di Nadia Toffa: due estratti dal libro

2020-01-28 13:38:51

Nadia Toffa è un’eroina del nostro tempo. Il suo modo di fare giornalismo diretto, provocatorio, coraggioso, attraverso le inchieste condotte per la trasmissione tv “Le Iene”, ha conquistato milioni di telespettatori.

Con la sua autenticità, spontaneità e bravura professionale, Nadia è entrata nel cuore di tutti, giovani e meno giovani.


Il suo modo di vivere e combattere la terribile malattia che l’ha stroncata a soli 40 anni l’ha avvicinata a tutte quelle persone che vivono la medesima esperienza di dolore e speranza.


Inizialmente Nadia aveva cominciato a condividere il suo stato di salute sui social,  poi negli ultimi tempi ha scelto di ritirarsi in silenzio. A sua mamma Margherita aveva confidato il suo desiderio di lasciare alcuni scritti da pubblicare dopo la sua morte.


“I testi qui raccolti li ho ricevuti in consegna da Nadia: sono stati scritti nei giorni del silenzio”, ha detto mamma Margherita.


Ecco due estratti del libro “Non fate i bravi”, pubblicato da edizioni Chiarelettere

 

Una stella cometa non illumina


Non permettere a niente o a nessuno di stravolgere la tua serenità. La vita va vissuta con amore qualsiasi cosa accada. Non aver paura; vivi semplicemente con amore. La serenità non ha nulla a che vedere con la felicità. Quest’ultima è fulminea come una stella cometa. La sua scia presto scomparirà. Non può illuminare a lungo. Ne rimarrà solo il ricordo; l’altra non ti abbandona mai; anzi in ogni istante ti accompagna. È il bastone che ti sorregge mentre cammini. Ci sono attimi che si camuffano da felicità; non farti ingannare; segui il tuo faro; il tuo obiettivo: vivere con amore sorridendo. Le direzioni sono segnate; non puoi evitarle. Accetta ciò che è stato disegnato per te. E segui il percorso senza cercare scorciatoie.


Impariamo dalle rose


L’umiltà ti consente di conoscere i tuoi limiti e i tuoi pregi. È il vivere nel proprio piccolo, senza strafare. Ma non devi permettere a nessuno di umiliarti. L’orgoglio trasforma una buona anima in un demone tentatore. L’umiltà discende dagli animali, puri dall’orgoglio e dalla mania di grandezza. È l’uomo che vuole passare alla storia, cercando così una sorta di immortalità. Gli umili sono cortesi e superiori, nobili come le rose, che profumano di natura e non si sono sforzate per essere le regine del giardino. Non c’è vanto perché non hanno faticato per essere le protagoniste indiscusse dei prati. Sono nate così. Umiltà prodigiosa e disincantata. Perdoniamo l’egocentrismo di chi non trattiene la propria vanagloria, superba presunzione che vanta e accresce il proprio ego. Ma è un limite, una mancanza di profondità. La spocchia prima o poi verrà a galla, come le bolle d’aria vanno verso l’alto nell’acqua. La loro natura si paleserà e noi la osserveremo considerando i limiti della debolezza umana.