Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Lucio Dalla: l’amore per Napoli e i suoi abitanti nella più belle canzoni del suo repertorio

2020-08-15 12:55:11

Il cantautore bolognese scomparso il 1° Marzo del 2012 in più di un’occasione ha dichiarato il suo grande amore per Napoli e per i napoletani.

Non è un caso, infatti, che una delle canzoni partenopee più belle e conosciute nel mondo sia proprio “Caruso” , composta da Lucio Dalla ispirandosi al grande tenore Enrico Caruso. Il ritornello di questo brano, “Te voglio bene assaje” l’ha reso immortale.


Il legame di Lucio Dalla verso il Sud e Napoli in particolare è stato sempre molto forte. Tanto che, una volta, ha pure dichiarato: «Io non posso fare a meno, almeno due o tre volte al giorno di sognare di essere a Napoli. Sono dodici anni che studio tre ore alla settimana il napoletano, perché se ci fosse una puntura da fare intramuscolo, con dentro il napoletano, tutto il napoletano, che costasse 200.000 euro io me la farei, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni».


Più volte il cantautore è stato visto in giro per le strade di Napoli (aveva anche una barca di circa 25 metri ormeggiata nel porticciolo di Castellammare, dove realizzò un piccolo studio di registrazione). Nel 1995 Dalla tenne un indimenticabile concerto in Piazza Plebiscito: a presentarlo fu un altro illustre napoletano da poco scomparso, Luciano De Crescenzo.


Parlando di Totò, invece, questo cantautore tra i più rappresentativi della musica leggera italiana, disse: «La bellezza di Totò è la bellezza di Napoli. Napoli, si fa presto a dire, sembra una città, non lo è, è una nazione, è una repubblica. 

L'ammirazione che io ho per il popolo napoletano nasce proprio da questo amore per Totò. Napoli è il mistero della vita, bene e male si confondono, comunque pulsano. Sono stato influenzato dall'esistenza di Totò sotto tutte le forme, per me era un mito».


Nel 1987, invece, Dalla tenne un favoloso concerto al Vomero, presso lo Stadio Collana. Insieme a Pino Daniele, formarono un duetto a dir poco leggendario, soprattutto quando intonarono “Caruso”.