Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Lifelogging: siamo sulla strada della memoria digitale totale?

2020-04-28 15:51:57

Immaginate un archivio digitale completo della vostra vita, aggiornato in tempo reale e accessibile in ogni momento. E’ il Lifelogging, un fenomeno nato con l’avvento dei dispositivi indossabili a basso costo.

Il termine inglese è composto da “life” che significa “vita” e “logging”, che vuol dire “registrazione”. In italiano, a volte, viene tradotta con l’espressione “quotidianità digitale”. Lifelogging indica la registrazione e archiviazione di tutte le informazioni della propria vita quotidiana attraverso video, foto, audio, e dati biologici rilevati da un sensore applicato sul proprio corpo, in grado di tracciare l’esistenza h24.


E’ difficile prevedere se un giorno il lifelogging diventerà una pratica comune. Se ne parla da una ventina di anni, ma ad oggi stenta a decollare. Secondo i suoi sostenitori, i benefici non mancherebbero, a cominciare dal monitoraggio di misurazioni vitali come temperatura corporea, battito cardiaco e pressione arteriosa. Si conserverebbe, inoltre, una memoria digitale, ricercabile e condivisibile, delle persone incontrate, delle conversazioni avute, dei lavori svolti, dei luoghi visitati e degli eventi a cui si è assistito.


I pro e i contro del Lifelogging


Chi teme un futuro caratterizzato dalla memoria digitale totale sostiene che sarebbe meglio non applicare il lifelogging. Se i governi dovessero mettere le mani sui dati del lifelogging personale, avrebbero a disposizione ogni evento della vita di un individuo, potendo identificare e punire le piccole e grandi infrazioni della legge, da un reato penale all’automobile lasciata in divieto di sosta. I sostenitori del lifelogging, invece, liquidano questo timore, sostenendo che solo “chi ha la coda di paglia” può sentirsi minacciato.


Ma è innegabile che l’avvento di tale fenomeno potrebbe cambiare in maniera radicale i rapporti sociali. In genere, quando si sa di essere registrati, si tende a parlare poco e ad assumere un atteggiamento meno spontaneo e quindi guardingo. Si tratta di un disagio che attenua (e molto) la spontaneità delle persone.


I numeri


Sono in vendita microcamere digitali create appositamente per il lifelogging, da indossare attorno al collo oppure agganciare all’occhiello di una giacca, in grado di scattare due foto al minuto. Se si indossano per 12 ore al giorno, mentre si mangia, si studia, si lavora… scattano 10 mila immagini alla settimana. Possono riportare la cronaca di una vita intera, dalla culla alla tomba. Ma la privacy degli altri? Bè, questa sì che è una bella storia.