Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Laura Chimenti, lettera per le figlie a Sanremo 2020

2020-02-06 14:20:15

Devo dire la verità, non vedo Sanremo da anni ormai. Ma non mi piace essere drastica, e se qualcosa va salvato bè, io direi che è questa lettera emozionante che Laura Chimenti, giornalista del TG1 che affianca Amadeus nella conduzione del Festival, ha dedicato alle sue tre figlie.

Per tutte le mamme, che, come me, arrancano durante il giorno per ritagliarsi un po’ di spazio per lavorare e per badare a se stesse, questa lettera è come una boccata di ossigeno. Il senso di colpa, le mancanze, le corse contro il tempo e i giochi rimandati “a domani” ci accomunano un po’ tutte, aldilà della professione che svolgiamo. 


Laura si è tolta la “maschera” e ha letto pubblicamente questa lettera indirizzata alle tre figlie Margherita, Gloria e Bianca. La ripropongo per condividerla con voi.


"Amori miei, se questo fosse un tema da svolgere in classe, il titolo sarebbe 'La nostra famiglia'. Cosa c'è di più rassicurante di quel nido accogliente dove non vediamo l'ora di tornare la sera. Ci penso sempre, ma ve ne parlo troppo poco.

Fare la mamma che lavora è difficile, mi prendete sempre in giro perché dite che non sto un attimo ferma, che sembro Wonder Woman, in effetti mettere al mondo un figlio oggi è una decisione che richiede una grande responsabilità, farne due è coraggioso, tre è proprio da eroi. Fare la mamma che lavora ti costringe a delle scelte, penso a quando l'anno scorso non ho potuto partecipare al suo saggio di fine anno Margherita, o quando tu Gloria, con la voce delicata dei tuoi 5 anni mi chiedi di giocare e la mia risposta è spesso "più tardi, tesoro". Mi dispiace, per un figlio una mamma deve esserci sempre. Mi è capitato anche di rifiutare alcune proposte di lavoro come quando aspettavo te Bianca, ma non ho rimpianti, voi non sarete mai un ostacolo, siete la mia più grande ricchezza.

Sorrido pensando a quando, come un orologio svizzero, arriva puntualissima, pochi attimi prima della messa in onda del telegiornale, la vostra telefonata: corri, corri, sbrigati, su su su, parole sussurrate in fretta, per poi agganciare velocemente ed essere impeccabile all'appuntamento delle 20. Mi viene in mente l'immagine della tavola intorno a cui ci ritroviamo ogni sera, dove ci diciamo 'Ti voglio bene', non con una faccetta che ride, ma con un abbraccio. Dove l'approvazione non è un like, ma una carezza, dov'è il nostro sguardo complice e non una videochiamata a trasmetterci emozioni. Non dimenticate mai questa immagine, che sia di ispirazione per la famiglia che vi costruirete.

Siete tre, ognuna con un carattere ed un aspetto differente, è nell'essere voi stesse che sta la vostra unicità, la vostra grande e meravigliosa bellezza. Io stessa imparo, ogni giorno, qualcosa da voi. Perché diversità è arricchimento. Abbiate stima di voi e rispetto per gli altri e ricordate che l'amore che vi lega sarà la vostra forza. Siete tre sorelle, "piccole, ma grandissime donne". Ecco perché ogni volta che ci abbracciamo, io vi dico 'Non dimentichiamo questo momento, non dimenticate questo momento'. Forse ora non potete capire fino in fondo, ma sono sicura  che se un domani dovrete affrontare momenti bui, quel ricordo vi darà sicurezza.

E la sera, quando posate chi bambole, chi cellulari, che bello vedervi prendere un libro in mano. Lo so, vi fa fatica, a volte, ma state nutrendo la vostra anima e questo - fidatevi di vostra madre - vi renderà capaci un giorno di prendere le giuste decisioni.Vi renderà donne libere, e quando andrete avanti da sole, ricordatevi sempre di guardare indietro, perché è dalle vostre radici, dall'abbraccio del vostro passato, che crescerà quella pianta forte, ricca   e rigogliosa che sarà il vostro futuro. Vi amo, mamma".