Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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#KuToo: le donne giapponesi lanciano campagna web contro i tacchi a spillo in ufficio

2019-09-07 13:50:52

L’ultima battaglia intrapresa dalle donne giapponesi per l’emancipazione femminile ha come hashtag #KuToo. Il termine nipponico comprende le parole “kutsu” che significa “scarpa”, e “kutsuu”, che vuol dire “dolore”.

La promotrice dell’iniziativa, che si svolge sotto forma di una campagna online, è la modella Yumi Ishikawa, che ha voluto stimolare l’attenzione sulla consuetudine delle aziende giapponesi di “obbligare” le donne ad indossare le scarpe con il tacco in determinati ambienti (come le reception degli alberghi). 


Il #KuToo ha raccolto sino ad oggi ben 35 mila adesioni tramite lo strumento della petizione online. Per motivare la sua protesta Yumi ha citato anche argomentazioni sulla salute. “I tacchi sono scomodi, rendono difficoltosi i movimenti al lavoro e, se portati per diverse ore, fanno venire il mal di schiena”.


La modella ha aggiunto che le donne “devono essere libere di indossare scarpe basse formali”, chiedendo appunto di introdurre nel Giappone una legge che vieti ai datori di lavoro di costringerle ad indossare stiletti alti. Le attiviste nipponiche considerano tale obbligo una vera e propria forma di discriminazione sessuale.

Una protesta fino ad ora inascoltata


La campagna web del #KuToo, però, non ha trovato la piena adesione del Ministro giapponese per il Lavoro e la Salute, Takumi Nemoto.


Questi, pur essendo d’accordo sul fatto che i tacchi non sono necessari per tutti i tipi di impiego, ha rifiutato di prendere in considerazione la statuizione di un eventuale divieto per i datori di lavoro a costringere le donne ad indossare scarpe con tacchi alti o altre tipologie di calzature.


La guerra, quindi, è ancora aperta e si preannuncia piuttosto lunga e impegnativa. L’#KuToo è solo un piccolo aspetto di un ritardo inaccettabile del Giappone nella tutela dei diritti delle donne.


Per quanto concerne l’uguaglianza di genere, infatti, il Paese del Sol Levante si trova al 110° posto in una classifica che comprende 149 Stati. Basti pensare che non vi è alcuna donna al vertice delle 225 aziende quotate alla Borsa di Tokyo!