Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Il mastino dei Baskerville - A. C. Doyle: Riassunto

2020-06-27 15:20:43

Il terzo libro scritto da Arthur Conan Doyle, considerato il “padre” della letteratura poliziesca e autore irlandese molto apprezzato da chi ama il genere letterario “giallo”, si intitola “Il mastino dei Baskerville”. Lo conoscete?

L’autore scrisse “Il mastino dei Baskerville” cedendo alle insistenze dei suoi lettori e alla pressione dell’editore che volevano che fosse ripristinata la figura di Holmes, che invece lui aveva "fatto fuori” nel precedente racconto.


Anche nel “Mastino dei Baskerville” sono quindi all’opera Sherlock Holmes e John Watson, chiamati ancora una volta a risolvere un caso misterioso ed intricato. James Mortimer chiede ai due inseparabili investigatori di indagare sulla morte di Sir Charles Baskerville, un caro amico deceduto in circostanze pressochè strane.

L’uomo viene ritrovato privo di vita nel parco della residenza in cui vive, a Dartmoor (nel Devon). Le forze dell’ordine e il medico che intervengono per primi sul posto imputano il decesso ad un infarto improvviso. 


Mortimer, però, non è convinto di tale versione dei fatti. Lo ha molto colpito, infatti, l’espressione atterrita stampata sul volto dell’amico e alcune impronte ritrovate nei pressi del cadavere, così grandi da sembrare quelle di un cane di grandi dimensioni.


Secondo Mortimer l’amico è stato aggredito e ucciso da un cane posseduto dal demonio, lo stesso che- come narra un’antica leggenda-perseguita tutti i membri maschi della famiglia Baskerville, tutti morti prematuramente e in modo violento.

Mortimer vorrebbe preservare Sir Henry, l’ultimo membro della famiglia ancora vivente, che è da poco tornato a Londra per questioni ereditarie. Holmes chiede di incontrare Sir Henry per conoscerlo meglio. 


Per fortuna i due investigatori, sapendo che l’uomo ha ricevuto minacce di morte, riescono a sventare con successo un attentato nei suoi confronti. Tale episodio grave e altre circostanze abbastanza insolite convincono Holmes e Watson ad accettare il caso e impegnarsi per risolverlo al più presto. Sarà però Watson ad occuparsi della vicenda in quanto Holmes ha preso impegni in precedenza a cui non può sottrarsi.


Il dottor Watson si reca quindi a Dartmoor in compagnia di Sir Henry e Mortimer. Qui comincia a raccogliere indizi nei dintorni dell’abitazione dei Baskerville, indagando su eventuali motivi di dissenso o malumore dei vicini di casa nei confronti della povera vittima. Più passano i giorni, però, più prende corpo l’ipotesi che, ad uccidere il povero Charles Baskerville, possa essere stata una creatura gigantesca che si aggira nella brughiera.


Sherlock Holmes rientra in scena proprio nel momento clou della storia, a mettere insieme i vari indizi raccolti dal collega Watson e a ricostruire dettagliatamente tutti gli elementi del caso. Prima che succeda questo, però, purtroppo il cane miete una seconda vittima innocente con le stesse modalità del povero Charles.


“Il mastino dei Baskerville” è ritenuto il miglior libro di questo autore: infatti è stato tradotto in diverse lingue, tra cui l’italiano. Il romanzo tiene avvinghiato il lettore alle pagine sin dall’inizio, è infatti ricco di suspense e colpi di scena. Il finale poi è del tutto imprevedibile, cosa importante in un libro giallo che si rispetti.