Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Il coach, un consulente per vivere meglio oggi

2018-12-18 10:35:28

Nata negli anni Novanta in Usa, la figura del “life coach” è diventata sempre più popolare anche in Italia. La parola “coach”, che deriva probabilmente dalla parola francese “coche” (cocchio), venne utilizzata la prima volta in ambito universitario, per indicare i migliori tutor degli studenti. Il life coach ha il compito di innescare nella persona un processo creativo-riflessivo, conducendolo verso l’ottimizzazione delle proprie capacità e potenzialità, da un punto di vista sia personale che professionale.

Chi è il Coach

Nato negli States, ora il coach è un consulente conosciuto anche in Italia. Si tratta di un professionista che segue la persona in una sorta di “palestra per la mente”, sviluppando le forze necessarie per coltivare una buona consapevolezza di sé e sviluppare una maggiore autostima. L’approccio del coaching è più leggero ed informale rispetto a quello della psicoterapia, oltre ad essere più “rapido”, in quanto propone una soluzione pratica al problema da affrontare prefiggendo obiettivi realistici a breve o medio termine.

A cosa può servire un Coach

La figura del life coach può rivelarsi utile in diversi ambiti della vita quotidiana. Ad esempio, il coaching è un valido strumento per imparare ad essere efficaci durante una presentazione o un discorso davanti al pubblico, perché si concentra sulle risorse che il singolo ha già a disposizione, sfruttandole al meglio durante l’esposizione. Oppure molte persone ricorrono ad un coach per trovare il peso forma. Per questo tipo di problematica il coach deve essere in grado di rispettare le esigenze e le caratteristiche dei soggetti, ad esempio l’età e gli obiettivi che intende perseguire e le motivazioni che li spingono a voler modificare il proprio aspetto fisico, lavorando così in maniera globale.

Altra applicazione del coaching è nell’orientamento allo studio e al lavoro (rivolto soprattutto agli adolescenti che vivono la fase del passaggio dalla scuola all’università o che si affacciano nel mondo del lavoro). Il coaching, in questo caso, si concentra sugli interessi e le aspirazioni della persona, guidandola attraverso un processo introspettivo.

In ambito lavorativo, invece, la figura del coach è spesso utilizzata per incrementare le sinergie già presenti tra i membri di un’organizzazione o di una stessa azienda, incoraggiando il raggiungimento degli obiettivi e la capacità del singolo di evolversi all’interno del gruppo. In genere il coaching in azienda viene proposto attraverso sessioni individuali o in team, oppure integrando cicli di “formazione” aziendale, ossia una o più giornate dedicate esclusivamente ad attività collettive, talvolta anche ludiche, affinchè i dipendenti delle aziende possano conoscersi meglio e sviluppare il senso di appartenenza.

Un coach può servire inoltre per salvare la coppia in crisi. L’intervento di un professionista serio e preparato sulle dinamiche di coppia può migliorare gli aspetti più critici all’interno della coppia; può aiutare a conoscere il partner sotto nuovi punti di vista, per riprogrammare eventualmente un nuovo percorso insieme. Attraverso strumenti pratici, il coaching ristabilisce nuovi equilibri, cercando di far interagire la coppia nel rispetto reciproco e di trovare punti di raccordo. Il coaching può diventare strumento di riflessione per i single scottati da relazioni precedenti e che hanno difficoltà ad instaurare nuove relazioni affettive.

Ricorrere ad un coach per migliorare l’autostima può essere un valido aiuto per quelle persone che hanno scarse capacità decisionali e non si stimano abbastanza. Ci sono inoltre periodi particolari nella vita di ognuno in cui l’autostima viene messa a dura prova e questo rischia di destabilizzare ulteriormente un equilibrio spesso già precario. In questo caso il coach deve lavorare sul consolidamento delle capacità di chi chiede aiuto e mettere in atto delle strategie di difesa negli ambiti di fragilità.

Alcuni dettagli sulla professione

Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom, nel bene e nel male, della figura del coach. Per individuare un professionista serio, la via migliore è quella di contattare le associazioni di coaching. Icf (International coach federation), associazione storica in Italia, fornisce informazioni sulle scuole professionalizzanti riconosciute per diventare coach (www.icf-italia.org).

L’associazione Icf ha un proprio codice etico, che guida i coach nello svolgimento della professione. Sicuramente tra i principi fondamentali spicca quello della riservatezza, che è importante anche in molte altre professioni affini.

Durante gli incontri, infatti, il coach è tenuto a rispettare i contenuti delle sessioni, anche nel caso di un minorenne. Altro aspetto importante per chi vuole diventare coach è non cadere in alcune trappole “umane”, come proferire consigli oppure proporsi al cliente come “salvatore”.