Blogger, redattrice web
Il caffè al bar è una coccola quotidiana
Ieri qualcuno mi ha criticato quando ho detto che non andrò più al bar se non potrò sedermi a gustare una tazzina al tavolo come facevo prima. Per me, come per tanti, non ha senso ora prendere un caffè nel bicchierino in plastica e tornare a berlo a casa mia o altrove.
Perchè questo appunto è previsto nella fase 2 del lockdown.
L’espressino preso al bar a metà mattina era la mia coccola quotidiana, e ora comincia a mancarmi. Ma forse dovrei spiegare anche perché. Io lavoro principalmente da casa, e quando uscivo avevo l’abitudine di fermarmi al bar prima di procedere a fare la spesa o altro.
Il caffè, affiancato alla lettura di un quotidiano cartaceo (finalmente, dopo tanto web), era il mio premio. Un momento tutto per me, ma anche una pausa di socialità, visto che sono una mamma molto impegnata ad essere tale, e non sempre riesco a ritagliare del tempo per me stessa e per le cose che mi piace fare.
Certo, il caffè continuo a berlo anche ora a casa, e a volte viene anche meglio. Ma non è la stessa cosa.
Programmare un auto-premio durante la giornata è indispensabile per mantenerci ancorati a noi, per non lasciare che la nostra mente corra all’impazzata, senza tregua, dribblando tra una cosa e l’altra, per poi crollare stremata, dopo aver dissipato invano solo energia.