Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

I Fichi d'India: secondo la FAO saranno i frutti del futuro!

2019-08-26 14:45:33

La pianta del Fico d’India, che popola le campagne pugliesi ma non solo, è molto resistente e vitale. I frutti sono ricchi di sostanze nutritive indispensabili per l’organismo: vitamine, antiossidanti, fosforo, calcio, potassio (nei fichi d’India non vi è traccia di colesterolo). Ma vi è di più.

I contadini, in passato, erano soliti piantare questi tipi di frutti succulenti a ridosso dei muretti a secco, sui pendii troppo ripidi o sulle scarpate impervie di campagna. Una delle caratteristiche dei “cladodi” (chiamate comunemente “pale”) è di attecchire assai facilmente in qualsiasi tipo di terreno.


Le proprietà del Fico d’India


La pianta del Fico d’India, che popola le campagne pugliesi ma non solo, è molto resistente e vitale. I frutti sono ricchi di sostanze nutritive indispensabili per l’organismo: vitamine, antiossidanti, fosforo, calcio, potassio (nei fichi d’India non vi è traccia di colesterolo). Peccato che questi frutti siano poco apprezzati in quanto le piante cui sono attaccati presentano spine alquanto fastidiose. Oltre che consumati privi di buccia e a temperatura fresca, i fichi d’India sono particolarmente gustosi se ridotti in succo con un estrattore, in modo che siano privati dei semi. I fichi d’India sono spesso utilizzati anche per ricavare conserve e confettura da spalmare su pane o da applicare su torte e crostate. Anche le bucce possiedono proprietà assai benefiche: potete provare ad assaggiarle fritte così come sono oppure a cotoletta con pan grattato, come fanno in Sicilia.


Come mangiare i cladodi (o pale) dei fichi d’India


Le pale si prestano a vari utilizzi di tipo gastronomico. In Messico queste parti della pianta sono in vendita presso qualsiasi mercato o rivendita di frutta. Ovviamente deve trattarsi di pale giovani e quindi tenere, che non superino i 20 cm di lunghezza. Quando sono così morbide e di un colore verde brillante, anche le spine sono meno fastidiose. Ovviamente, prima di prepararli o condirli, bisogna privarli delle spine e delle due facce. Per eliminare la sostanza gelatinosa che secernono, è consigliabile lessarle in acqua salata con l’aggiunta di un po’ di aceto. E’ poi preferibile sciacquarle abbondantemente con acqua corrente. Vi proponiamo tre modalità di preparazione dei cladodi (pale): conditi con limone, olio e aceto (da utilizzare come contorno ad un piatto di pesce o carne); saltati in padella (con l’aggiunta di aglio, olio, peperoncino, zenzero ed una spruzzata finale di limone), oppure ad insalata, unendoli al pomodoro e aggiungendo il condimento che si preferisce.


I fichi d’India: sono il frutto del Futuro


I fichi d’India resistono alla siccità, assorbono l’anidride carbonica, sono nutrienti e possono essere un ottimo mangime per gli animali da allevamento. Per la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, rappresentano sicuramente il cibo del futuro. Ma perché questi ‘cactus’ sono così importanti per l’alimentazione del futuro? Con i cambiamenti climatici che avanzano inarrestabili, la desertificazione e il boom demografico, che porterà la popolazione umana a quasi 10 miliardi di individui nel 2050, le fonti di cibo tradizionali diverranno sempre più scarse, e sarà necessario rivolgersi a prodotti più ‘virtuosi’ e in grado di adattarsi meglio alle nuove condizioni. Per tutte queste ragioni la FAO ha messo a punto uno studio chiamato “Crop Ecology, Cultivation and Uses of Cactus Pear” dove ha indicato tutti i vantaggi dei fichi d’India.