Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Hikikomori: un fenomeno allarmante di cui bisogna parlare

2019-08-10 13:44:24

Il termine giapponese deriva da “hiki”, che significa “ritiro”, e “komori” che vuol dire “essere rinchiuso”. Può essere quindi tradotto come “stare in disparte” e si adatta a quelle persone, in particolare adolescenti, che per lunghi periodo rinunciano alla vita di relazione.

Introversi e sensibili

Quello di Hikikomori è un fenomeno preoccupante in aumento anche nel nostro Paese, che può sfociare in comportamenti distruttivi o autolesionisti. A provocare questo tipo di isolamento possono essere vari fattori. Talvolta, la causa può essere un certo temperamento: pur essendo intelligenti, infatti, questi individui, essendo molto introversi, faticano ad instaurare e a portare avanti relazioni sociali.


Per via della loro spiccata sensibilità, incontrano, poi, difficoltà nel superare le delusioni, chiudendosi in se stessi. Inoltre, molti di loro non condividono i valori su cui si fonda la nostra società, soprattutto la ricerca della realizzazione in ambito professionale. In altri casi, sono i rapporti conflittuali con i genitori, da cui non accettano alcun tipo di consiglio o aiuto, a spingere i ragazzi a non coltivare alcuna relazione personale. 


Può rappresentare sia una causa sia un campanello d’allarme anche un’integrazione complicata nell’ambiente scolastico, magari dovuta ad episodi di bullismo. La dipendenza da Internet non è dunque la causa scatenante dell’isolamento, come spesso erroneamente si pensa, bensì la conseguenza. 


Quando la situazione è seria, cioè quando oltre al fenomeno “Hikikomori” la persona manifesta ansia, depressione e sindrome ossessiva, è indispensabile cominciare un ciclo di riabilitazione, che può basarsi sull’intervento di uno psicoterapeuta o sulla partecipazione a gruppi di auto-aiuto, sempre sotto la supervisione di un esperto.


Un disagio diffuso


Quello degli Hikikomori è un fenomeno che interessa soprattutto i ragazzi e gli adulti tra i 14 e i 30 anni, in particolare maschi. Nel nostro Paese, in base ad alcune recenti stime, soffrirebbero di questa forma di disagio sociale circa 100 mila persone. In Giappone, invece, sono oltre 500 mila i casi accertati, anche se qualcuno ipotizza che in realtà tale problema riguarderebbe addirittura un milione di individui! Stiamo andando verso una Generazione di Hikikomori? Speriamo di no, davvero.