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Fast Fashion, addio: le nuove tendenze per il 2021
I nuovi diktat della moda stanno cambiando. Alcuni illustri guru dell’ambiente fashion si fanno portavoce, sul finire di questo 2020, delle nuove tendenze “green” della moda.
Anne Wintour, direttore di Vogue Usa, una delle personalità più influenti della moda internazionale, di recente ha affermato: “Basta con gli abiti usa e getta. Passiamoli alle nuove generazioni. Credo che la parola sostenibilità per noi voglia dire più attenzione al savoir faire, alla creatività e meno all’idea di vestiti usa e getta, “cose” che butti via dopo averle messe una volta soltanto. Dobbiamo spiegare ai nostri lettori di indossare i propri vestiti ancora e ancora. E magari passarli a figlie e figli”.
Quello della moda è uno dei settori maggiormente responsabili dell’inquinamento globale, ma per fortuna da un po’ di tempo a questa parte si sta diffondendo anche in tale ambito un interesse più spiccato per i temi ambientali.
La “fast fashion” (moda usa e getta) che ha imperato negli scorsi anni sta lasciando il posto ad una nuova consapevolezza: oggi l’eccessiva facilità nell’acquisto di abiti e accessori non è più sostenibile.
Limitare lo smaltimento dei capi è una condotta che deve entrare nello stile di vita dei consumatori, soprattutto quelli delle nuove generazioni.
Sempre più brand mettono in campo campagne per la salvaguardia del Pianeta. I consumatori oggi sono in grado di tracciare la provenienza dei capi grazie al codice riportato sulle etichette. Il che significa poter scegliere i marchi più rispettosi dell’ambiente rispetto agli altri.
Sono inoltre numerose le catene di negozi che promuovono la raccolta di abiti usati. In cambio, vengono offerti buoni sconto da utilizzare per effettuare altri acquisti.
E per le grandi occasioni? Non è più necessario precipitarsi ad acquistare nuovi capi che poi magari finiscono chiusi nell’armadio. La sharing economy ha coinvolto ormai anche il mondo della moda: il noleggio di abiti e accessori piace parecchio, soprattutto ai più giovani. A breve potrebbe diffondersi anche nel nostro Paese, come già è accaduto in altri Paesi come la Cina o l’Inghilterra, dove ormai spopola la noleggio-mania.
Cristiana Lenoci per www.comemagazine.it