Nel pomeriggio, invece di studiare, Picchi frequenta cinema e teatri con l’entusiasmo e la passione che lo contraddistinguono. Poi trova impiego nelle prime radio e tv indipendenti che nascono a Firenze. Non porta invece a termine gli studi universitari, dopo essersi iscritto prima alla facoltà di Lettere, poi a quella di Scienze Politiche.
Un breve periodo trascorso all’interno dell’azienda paterna lo convince che non è quella sua strada. Infatti, non passa molto tempo che Fabio informa la sua famiglia del progetto di aprire un ristorante tutto suo.
L’8 settembre 1979 Fabio Picchi inaugura “Cibreo”. Il nome del locale, che si trova a Firenze, riprende quello di un tipico piatto della cucina toscana, anzi fiorentina per la precisione, il Cibreo.
“Non è un caso che il mio ristorante si chiami Cibrèo. Veniva cucinato dalla mia famiglia nelle grandi occasioni e se il cibrèo in fricassea o con i carciofi cucinato da mia madre avanzava, per cena veniva tritato e ‘quella santa donna’ ci guarniva lo sformato di spinaci e parmigiano. Memorabile” - ha spiegato Picchi.
Il cibreo è un piatto semplice, a base di uova e carne, arricchito brodo di carne, salvia, cipolle, creste, fegatini, pollo.
Fabio è famoso anche per le sue apparizioni in tv: su Rai Tre partecipa alla trasmissione Geo, condotta da Sveva Sagramola; sono assai apprezzate dai telespettatori le sue lezioni parlate sulla cucina, che divagano piacevolmente sull’arte del cibo e del preparare da mangiare. Saltuariamente è invitato anche come opinionista alle trasmissione di La7 Piazzapulita, di Corrado Formigli, e L'aria che tira, condotta da Myrta Merlino.
Fabio Picchi ha scritto volumi di ricette e anche romanzi, pubblicati da editori rinomati come Mondadori Electa e Mondadori, tra cui “Passeggiate tra cibo e laica civiltà” (2015) e “Papale Papale” (pubblicato nel 2016).
Lo chef fiorentino con la sua cucina e i suoi ristoranti ha reso omaggio alla tradizione gastronomica familiare, fatta di piatti e ricette semplici e genuine. Il ristorante ha seguito l’avvicendarsi delle generazioni, fino ad arrivare ai suoi figli, intraprendenti e validi collaboratori - tra cui Duccio Picchi.
Nel 2003, insieme alla moglie Maria Cassi (attrice, regista e autrice) fonda il Teatro del Sale. La coppia condivide l’amore per la cultura ed una straripante creatività, che li porta anche a fondare il mensile “L’ambasciata teatrale”, che in breve tempo diventa un luogo di incontro e confronto con altri talentuosi amici e collaboratori amanti della Cultura. Un uomo come Picchi non si ferma mai, è sempre in costante movimento, guidato dalla passione e dall’entusiasmo che lo contraddistinguono. Da alcuni anni ha fondato l’Accademia Cibreo, una scuola di cucina tipica toscana, rivolto a coloro che vogliono diventare cuochi e imparare l’arte del servire il cibo in tavola.
Cibreo, quindi, non è solo un ristorante, è un ponte tra passato e presente, tra Firenze e il resto del mondo. Cisono: Cibreo Trattoria (chiamato Cibreino), una Caffetteria (Caffè Cibreo), Cibleo (ristorante orientale) e C.Bio, un negozio di generi alimentari.
E Picchi non è solo uno Chef di talento: è un uomo di cultura convinto che ogni cibo possiede l’alchimia in grado di rendere migliore la nostra vita sia a tavola, che altrove. Una delle definizione che ama dare di se stesso è “cuoco mangiatore”, il che spiega lo smisurato amore per la cucina e la tradizione gastronomica toscana.
Cristiana Lenoci per cultura.biografieonline.it