Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Elogio della Lentezza ai tempi del Coronavirus

2020-03-08 16:02:33

Le città italiane si svuotano, la gente si rintana nelle abitazioni aspettando che il peggio passi e si torni alla vita normale. Stiamo vivendo giorni davvero surreali, ed è inevitabile lasciarsi andare ad alcune riflessioni e considerazioni su quello che sta accadendo.

Riflettevo sul fatto che tra i contagiati del Coronavirus c’è anche l’autore cileno Luis Sepulveda, uno dei miei scrittori preferiti.


Questa notizia mi ha portato a riprendere in mano un libro scritto da Sepulveda, che si intitola “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”. In questi giorni di lentezza forzosa una lettura del genere senza scuole, mondanità, contatti sociali, ci sta proprio bene.


In effetti Sepulveda, in questo bellissimo libro, invita i lettori a riscoprire la bellezza dell’andare piano, di opporsi alla “dittatura” della velocità.


Andare lento- scrive l’autore cileno- ti permette di guardare meglio le cose. Se si va in un treno ad alta velocità non si vede nulla. Lo stesso succede con la vita: andare lentamente ti permette di vedere gli elementi che contribuiscono alla tua felicità o alla tua tristezza. La consiglio soprattutto a chi non riesce a tenere in pugno  i tempi della vita, e finisce per farsi travolgere da un ritmo troppo veloce.


Nel libro di Sepulveda la lentezza è considerata come fonte e via di salvezza. La lentezza è intesa come scarto laterale verso qualcosa che non avevamo mai pensato, una parola nuova, un gesto diverso che ci fa vedere qualcosa di cui non ci eravamo mai accorti.


Imparare a coltivare la Lentezza può essere utile per intercettare capacità che non sapevamo di avere: intelligenza, saggezza, intuizione. La lentezza può condurci a scoprire il giacimento, spesso inesplorato, delle nostre infinite potenzialità.