Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Elogio della distrazione (e di un sano cazzeggio)!

2018-12-06 13:15:46

Un problema da risolvere, un’idea da farsi venire. Succede spesso che più ci si concentra sulla soluzione, più questa tardi ad arrivare. Se invece ci si distrae un attimo, uscendo a fare una passeggiata oppure bighellonando durante la pausa pranzo, ecco che inaspettatamente arriva la risposta o l’idea tanto desiderata! In realtà non si tratta di un semplice caso, ma del “potere del cazzeggio”, ossia di quella “distrazione” che, se pianificata al meglio, è in grado di renderci più creativi, intelligenti, brillanti e resilienti. Un professore di Harvard, il dottor Srini Pillay, spiega in cosa consiste il suo metodo creativo per sfruttare al massimo i benefici di una sana distrazione.

Affaticare la mente fa male

Molti credono erroneamente che la concentrazione sia la chiave della vita lavorativa. Tuttavia il nostro cervello può sopportare solo una certa quantità di fatica, dopo di che esaurisce le energie e comincia a “perdere colpi”, con risultati opposti a quelli che si vorrebbero ottenere. Una mente stanca rende miopi davanti alle soluzioni; distrarsi, invece, aiuta il cervello a ricaricare le energie e a vedere le cose da un’altra prospettiva. Quando ci si distrae, il cervello mette insieme i pezzi del puzzle e riesce a risolvere questioni anche complicate, avventurandosi in strade fino ad allora inesplorate. La distrazione limita l’attività dell’amigdala, provocando una fase di generale calma. Allo stesso tempo, viene stimolata la corteccia frontopolare e con questa la creatività. Aumenta anche l’attività dell’insula anteriore, che rafforza la percezione di se stessi.

Applicare il metodo di Pillay: i consigli

Distrarsi in modo costruttivo è la chiave per diventare più creativi e produttivi. Pianificare un momento in cui lasciare libera la mente di fantasticare consente di sfruttare al meglio il “potere del cazzeggio”. Il momento migliore è di solito durante un’attività poco impegnativa: si può richiamare alla mente un’immagine, un ricordo positivo. Se si sta per affrontare un momento impegnativo, come parlare ad una riunione o presentare al capo un progetto importante, si può pianificare una pausa di cinque minuti, nella quale poter fantasticare su come andrà, immaginando un finale positivo.

Schiacciare un pisolino permette all’inconscio di assemblare nuove idee e ricombinare quelle vecchie in modo inedito e originale. Non è raro, infatti, che l’idea vincente baleni dopo essersi svegliati. Sognare è lo strumento che il nostro cervello utilizza per riorganizzare ricordi ed esperienze, facendo scattare la molla della creatività. Per attraversare tutte le fasi del sonno, inclusa quella del sogno, sono necessari almeno 90 minuti, ma se si ha meno tempo a disposizione, anche sonnecchiare per 5-15 minuti consente al cervello di ricombinare le informazioni e convertirle in astrazioni utili alla risoluzione dei problemi.

Giocare ad essere qualcun altro è un ulteriore modo per incrementare la creatività. E’ quello che il neuropsichiatra Srini Pillay definisce “Halloween psicologico”, cioè fingere di essere qualcun altro. Non è necessario informare gli altri di quello che si sta facendo, basta impegnarsi per pensare e agire come farebbe l’identità scelta. Si può decidere di essere chiunque, dall’appassionato di cucina allo scrittore, dall’imprenditore di successo al geniale esperto di computer. L’importante è che si tratti di una figura positiva. Coltivando un Io molteplice vengono stimolate le regioni del cervello che sovrintendono ai processi creativi. La fantasia si allena ad accompagnare la mente in realtà alternative, facendo scaturire idee utili.

Disegnare o scarabocchiare su un foglio mentre si è al telefono o durante una riunione è segno che il cervello è “in pausa”. Indugiare sul foglio con forme geometriche, fiori o scarabocchi scatena la creatività mentre la memoria e la lucidità aumentano del 29% circa.

Un libro sull’argomento

Il potere del cazzeggio- perché la distrazione ci rende più intelligenti” è un libro interessante scritto dal dottor Srini Pillay, docente alla Harvard Medical School di Boston (Usa), edito da Edizioni Centauria, prezzo al pubblico 17 euro. L’autore parte da studi scientifici per arrivare a dimostrare che dietro alla disattenzione ci sono in realtà precisi meccanismi neurologici per ripristinare e potenziare le nostre capacità cognitive. Attraverso consigli, esempi pratici ed esercizi, il libro ci dimostra che quello che noi consideriamo spesso tempo perso, soprattutto sul lavoro, sia in realtà tempo guadagnato a vantaggio della nostra creatività, intelligenza, socialità e consapevolezza di sé.