Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Ecco alcuni motivi per amare il lavoro che state facendo, qualsiasi esso sia

2020-01-18 13:46:14

Associare il verbo “amare” a “lavorare” può sembrare una possibilità riservata solo a pochi eletti. Eppure il concetto di amore, che è universale e trasversale, è applicabile in qualsiasi ambito della nostra vita, quindi anche a quello professionale.

Amare il proprio lavoro è il primo passo per avere maggiore forza d’animo e autostima. Per questo sarebbe auspicabile che ognuno di noi trovi un impiego che ci faccia sentire fieri di noi stessi e completamente appagati.


Chi ama il proprio lavoro e lo svolge con entusiasmo lo si riconosce subito, in qualsiasi settore: è più energico, creativo, affidabile, capace di affrontare con impegno qualsiasi difficoltà che incontra durante il percorso professionale.


Purtroppo, però, c’è ancora strada da fare. Un recente studio ha infatti evidenziato che la percentuale di persone che ritengono di amare il lavoro che svolgono si aggira sul 12% del totale degli occupati, e questo accade ovviamente nei paesi industrializzati, dove il lavoro è strettamente legato al concetto di economia e produttività.


Chi ama il proprio lavoro e vi si dedica con passione diventa fonte di benessere per se stesso e per gli altri. Vi è mai capitato di incontrare un commerciante particolarmente gentile e sorridente, o un impiegato molto cortese e solerte nello spiegare lo svolgimento di una pratica amministrativa?


Ci sono alcuni motivi che potrebbero indurvi da oggi ad amare il vostro lavoro, oppure a trovarne uno che vi piaccia sul serio.


Si può amare il proprio lavoro qualunque cosa si faccia. Ogni attività o professione può diventare oggetto d’amore: da quelli più semplici e umili a quelli più complessi, ambiti o prestigiosi. Pensate per un attimo a quanti insegnanti, allenatori, badanti, camerieri, infermieri svolgono con dedizione ed entusiasmo il proprio lavoro, tutti i giorni.


Una persona che ama il proprio lavoro si riconosce immediatamente. Di contro, è altrettanto facile riconoscere chi sta lavorando solo per portare a casa “la pagnotta”, senza entusiasmo né motivazione, se non quella esclusivamente economica.


Amare il proprio lavoro fa venire voglia di migliorarci, prendendoci cura di noi stessi e degli altri.


Amare il proprio lavoro non vuol dire, però, che sia sempre tutto rose e fiori. Bisogna mettere in conto gli alti e bassi, le difficoltà, le crisi, le delusioni, proprio come avviene in qualsiasi storia d’amore.


Amare il proprio lavoro vuol dire curarlo ogni giorno, senza dare nulla per scontato e aggiungendo ogni giorno qualcosa in più di nostro. Sarebbe auspicabile che ognuno di noi pensasse al lavoro come ad un albero di cui prendersi cura.


Il lavoro è un modo per esprimere la propria identità e unicità e lasciarne traccia nel mondo. Lavorando (bene) e con passione possiamo contribuire in maniera positiva e costruttiva alla società in cui viviamo.