Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Divieto di Fumo all'aperto: da Milano un esempio virtuoso

2020-02-17 09:14:11

A Milano, dal mese di Marzo, non si potrà più fumare alle fermate degli autobus, per limitare l’esposizione al Pm 2,5 emesso dalle sigarette. Gli studi pubblicati sui rischi del fumo per l’ambiente anche all’aperto sono ormai tantissimi.

All’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) hanno ampiamente dimostrato che le sigarette sprigionano una quantità considerevole di Pm 2,5 , le polveri sottili più piccole che penetrano in profondità nell’apparato respiratorio.


Una recente ricerca che ha valutato la qualità dell’aria a Brera (zona nel centro di Milano) fuori dai locali e nelle strade vicine, ha dimostrato che l’aria è più inquinata nelle zone pedonali, dove vi sono fumatori concentrati all’aperto, rispetto alle vie trafficate.


Uno studio americano, inoltre, ha dimostrato che il fumo alle fermate degli autobus aumenta il livello di Pm 2,5 di ben 35 volte rispetto a quello presente nelle strade limitrofe.


L’accumulo di polveri sottili dovuto al fumo di sigaretta (secondo gli studi effettuati) si verifica soprattutto nelle zone all’aperto dove ci sono molti fumatori, o che sono “riparate” da tettoie, come ad esempio gli stadi, i concerti, le aree appena fuori aeroporti e stazioni, i tavoli esterni di bar e ristoranti, sotto le pensiline degli autobus.


Anche se il fumo di sigaretta non è l’unica causa di inquinamento atmosferico, non deve essere trascurato, soprattutto per tutelare le categorie di persone più deboli (bambini, asmatici, cardiopatici, donne in gravidanza) che si muovono in città.

Limitare le sigarette all’aperto è sicuramente un ottimo punto di partenza per migliorare la qualità dell’aria che noi tutti respiriamo.


Il fumo all’aperto è stato già limitato negli ultimi anni in 22 località balneari italiane.


Sulla spiaggia di Bibione (Ve) nel 2019 si è arrivati ad un divieto totale di fumare sigarette in spiaggia, con la contestuale realizzazione di gazebo per fumatori, collocati a circa 10 metri di distanza dall’ultima fila di ombrelloni. I risultati sono stati molto positivi, e si è rivelata anche una buona strategia per incentivare il turismo.