Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

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Diario della Gratitudine: il perdono.

2020-12-17 11:12:43

L’amicizia, a tutte le età, rappresenta una grande benedizione. C’è però un’età della vita, l’adolescenza, in cui tra amici si vive in simbiosi, nel bene e nel male.  Avevo anche io la mia migliore amica, quella che conosceva tutto (ma proprio tutto) di me, senza alcuna riserva.

Un po’ più grande di me, mi dava consigli, mi confortava, mi appoggiava nelle scelte o mi diceva di non essere d’accordo, aprendo un confronto che, a quell’età, può solo far crescere.


In quel periodo avevo una cotta per un ragazzo, e lei lo conosceva e lo sapeva. Tifava per me, insieme complottavamo “piani” per destare il suo interesse, eravamo certe che- in fondo in fondo- anche lui un po’ ci teneva a me e presto si sarebbe dichiarato.


Ce lo diceva il nostro intuito, e quello-eravamo convinte- non può sbagliare. Insieme, io e lei, eravamo una forza della natura, tale da scatenare pure qualche invidia da parte di altre amiche che, pur desiderandolo, non riuscivano a scalfire il nostro duo perfetto.


Eppure è accaduto, quello che non avrei pensato mai potesse succedere. Lontano anni luce da ogni previsione, anche quella del regista più fantasioso. Qualche anno dopo ho realizzato che, invece, quello è capitato a me è molto comune e che purtroppo a volte lascia strascichi molto dolorosi nella vita delle persone.


Era il periodo degli esami di Stato, e lei mi aveva detto che doveva studiare. Ci si vedeva più di rado, io avevo cominciato a vedere un altro gruppo di amici, ma lei era sempre il mio sole, il mio unico punto di riferimento. La mia cotta per quel ragazzo non era svanita ma- come capita nella vita- era stata solo accantonata perché stavo vivendo la realtà di nuovi amici, tutti da conoscere e frequentare.


Un giorno un’amica comune si avvicina e mi sussurra all’orecchio che deve dirmi una cosa importante. Ci appartiamo, e quello che lei mi dice- un po’ a bruciapelo, devo essere sincera- mi lascia senza fiato. “Non ci credo, è una cavolata!”, le rispondo in malo modo. Lei insiste, dice che devo aprire gli occhi per il mio bene.


Faccio finta di niente per tutto il tempo che trascorro in compagnia, poi a casa, in silenzio, il tarlo del dubbio mi assale. Ovviamente dovevo sapere la verità. Chiamo lei, la mia amica del cuore, ma non risponde al telefono, come succede ormai da giorni. “Altro che studiare”, comincio a pensare che lo stia facendo apposta per tenermi lontana dalla sua vita.


Non mi sbagliavo affatto. La sera stessa mi apposto vicino casa sua, e senza essere vista la vedo tornare a casa accompagnata in macchina da lui, sì lui. Il ragazzo per il quale batteva il mio cuore. Si danno un tenero bacio, poi lei scompare nel buio e sale a casa sua.


Ricordo di aver pianto, tanto, per la rabbia e la delusione. Anni dopo, quando di quell’amore è rimasto solo un ricordo sbiadito, ci siamo riviste. Le ho raccontato il mio rancore, la mia delusione, la mia sofferenza.


Da allora non ho più avuto una migliore amica, ma tante amiche leali e sincere. A volte ripenso a lei, a noi, al nostro essere complici e mi sento una pivella che non aveva capito nulla. Ma quelle lezioni di vita non si scordano mai, per questo ho voluto ricordarlo oggi a me stessa.


Siate grati a chiunque, nella vita, vi costringa ad aprire gli occhi e a guardare la realtà per quella che è.