Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Dante e Divina Commedia: i modi di dire e le espressioni che utilizziamo ancora

2021-02-18 18:05:01



A 700 anni dalla sua scomparsa, Dante è ancora attuale. Avete mai pensato a quante espressioni e modi di dire che il Sommo Poeta ha utilizzato nella Divina Commedia sono ancora in voga oggi?

Devo dire che, pur non essendo un’appassionata di opere dantesche, alcuni canti della Divina Commedia mi sono rimasti particolarmente impressi.


Di recente, l’Accademia della Crusca ha lanciato l’iniziativa “Una parola al giorno di Dante per tutto l’anno”, finalizzata alla realizzazione di una sorta di “glossario” delle espressioni dantesche rimaste attuali ancora oggi.


Ne ho selezionato alcune in particolare, e vorrei condividerle con voi, amici Camers.


“Bella persona”: il modo di dire si usa oggi soprattutto in riferimento a doti interiori, più che esteriori (versi 100-102 del V Canto dell’Inferno, dove Francesca da Rimini parla del modo in cui Paolo Malatesta si era innamorato della “bella persona” di lei).


“Cosa fatta capo ha”: ciò che è fatto non si può cambiare, ma è sempre preferibile rispetto ad una cosa a metà che si trascina. Il proverbio si riferisce al verso 107 del canto XXVIII dell’Inferno, in cui Mosca dei Lamberti avrebbe-secondo ciò che si diceva in quel tempo- dato avvio alla sanguinosa faida tra Guelfi e Ghibellini.


“Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza”: ci troviamo nel canto XXVI dell’inferno (versi 119-10). La frase è pronunciata da Ulisse, che esorta i compagni a seguirlo oltre le colonne d’Ercole. L’espressione significa che noi esseri umani siamo stati creati per vivere in modo degno della nostra evoluzione.


“Galeotto fu”: siamo nel canto V dell’inferno (versi 136-138). Francesca racconta a Dante la storia d’amore con Paolo. In particolare, si riferisce al primo bacio, avvenuto tra i due durante la lettura di un romanzo cavalleresco in cui Ginevra, sposa di Artù, venne baciata da Lancillotto. “Galeotto” è in origine il nome proprio del siniscalco della regina Ginevra, che aveva fatto da tramite tra lei e il suo amato. Successivamente, “Galeotto” è diventato un nome comune.


“Il Bel Paese”: l’espressione, usata per definire l’Italia, è usata da Dante nel verso 80 del XXXIII° canto dell’Inferno.

Personalmente, la utilizzo spesso per identificare la nostra bella Italia. 


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