Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Caffè: vizi e virtù in una tazzina

2021-04-18 09:18:59

E’ la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua, dà inizio alla nostra giornata e spesso la accompagna nei momenti topici.

Il caffè è sicuramente un alleato del benessere, ma va dosato con cura per non provocare effetti negativi sull’organismo.


Secondo la leggenda il caffè fu portato a Maometto nel deserto dall’Arcangelo Gabriele, come conforto.

Il compositore Giuseppe Verdi lo definiva “il balsamo dell’uomo”, e ne consumava diverse tazzine al giorno. 

Bollente, dolce e maro come piace ai “puristi”, il caffè possiede molte virtù che in alcuni casi lo rendono un grande alleato della salute.


I benefici del caffè

Viene definito “bevanda”, ma in realtà è molto di più. E’ una sorta di “alimento liquido” che contiene anche molte vitamine, soprattutto del gruppo B. Per esempio, la B2 che regola il metabolismo e mantiene sani occhi e pelle, ma anche la B3 per la salute del sistema nervoso e la B5 che aiuta ad utilizzare al meglio l’energia introdotta con i cibi. Inoltre, contiene magnesio e potassio, elementi essenziali per la funzionalità di cuore e muscoli.


Il caffè è una miniera naturale di antiossidanti, sostanze che esercitano un effetto benefico su tutto l’organismo, a patto ovviamente di seguire uno stile di vita sano in generale. Gli antiossidanti combattono gli effetti deleteri dei radicali liberi (responsabili dell’invecchiamento cellulare dei tessuti).

Se non si esagera nel consumo, il caffè apporta dunque benefici alle arterie, combattendo efficacemente l’aterosclerosi. La caffeina, contenuta nel caffè, è la sostanza che regala energia e fa sentire più attivi. Da uno studio condotto dall’Università di Boston su 300 mila persone emerge che questa protegge le cellule nervose dalla degenerazione.


Altri antiossidanti, come i polifenoli, svolgono un effetto preventivo nei confronti del diabete. Consumare 2-3 tazzine di caffè al giorno ridurrebbe del 50% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.


Il caffè a fine pasto aiuta a digerire?


L’abitudine piuttosto diffusa di terminare i pasti con una tazzina di caffè per digerire meglio sembra essere fondata. E’ il consumo a stomaco pieno che favorisce tale virtù. Il caffè, infatti, aiuta lo stomaco a produrre una maggiore quantità di acido cloridrico, sostanza responsabile della semplificazione del cibo, soprattutto le proteine, in molecole più piccole. Inoltre l’acido cloridrico favorisce l’assorbimento di aminoacidi, vitamine e minerali, e svolge un effetto antimicrobico. Il caffè potenzia tutti questi effetti benefici perché ha un Ph acido.


Il caffè favorisce la concentrazione


La caffeina è un alcaloide naturale con un effetto tonico e stimolante, ha la capacità di bloccare l’adenosina, una sostanza che contrasta gli effetti della serotonina e della dopamina, atte a provocare una sensazione di benessere.

Insomma, la caffeina mantiene attiva la memoria, l’attenzione, l’umore e in generale le capacità cognitive. Tra gli effetti del caffè ci sarebbe anche la capacità di bruciare i grassi. Infatti la caffeina viene utilizzata in molti cosmetici anticellulite. Ovviamente l’effetto si amplifica se si segue un’alimentazione equilibrata accompagnata da un’attività fisica regolare.

È preferibile fare più attenzione al consumo di caffeina in caso di disturbi specifici e in particolari circostanze: se si soffre di gastrite e reflusso, in caso di insonnia, in presenza di seria osteoporosi, in gravidanza e allattamento.