Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Caccia alle Streghe: un efferato femminicidio di massa ancora senza spiegazione

2019-11-15 12:49:37

Riflettevo su quanto i Pregiudizi nei confronti di persone e situazioni possano indurre uomini ad accanirsi contro altri uomini, in maniera a volte del tutto inspiegabile. La storia, purtroppo, ci fornisce tanti esempi al riguardo.

In Scozia, in occasione di Halloween, è stato inaugurato un monumento nazionale dedicato alle streghe uccise che- secondo i documenti storici dell’epoca- furono 2.500 solo in quella nazione. Duemilacinquecento persone torturate e uccise dopo essere state accusate di stregoneria. Di queste, più di 2000 persone erano donne, perché su di loro si concentrava l’attenzione morbosa e superstiziosa dei “cacciatori di streghe”.


Un fenomeno ancora avvolto nel mistero


La caccia alle streghe è un fenomeno complesso che, a tutt’oggi, non è ancora stato chiarito abbastanza dagli storici e dagli studiosi dei fenomeni sociali. Non c’è chiarezza neppure nel numero delle vittime in tutto il mondo: molto probabilmente si tratta di centinaia di migliaia di persone uccise in modo del tutto arbitrario. 


L’astrofisico Carl Sagan ha definito la caccia alle streghe come uno degli esempi più esplicativi degli orrori che l’irrazionalità umana rende possibili. Consultando i testi di antropologia, si legge che nel Medioevo era diffusa l’idea che ci fossero donne capaci di praticare la magia e, grazie a questa, influire negativamente sugli eventi. 


Tale idea è nata in Europa e si è diffusa per lunghi secoli (dal Quattrocento fino al Settecento ed oltre), raggiungendo anche l’America. Un fenomeno nato e cresciuto come risposta ad un desiderio vecchio quanto il mondo: spiegare le sventure in cui ci si imbatte nel corso dell’esistenza, e nello stesso tempo, punire quelle donne che non stavano al “loro posto”, non obbedivano o avevano una “sapienza”.


Chi erano le “streghe” perseguitate nel Medioevo


Non a caso, le donne accusate di stregoneria erano quelle che avevano dimestichezza con la medicina applicata: le levatrici, le curatrici che conoscevano le mille virtù delle erbe e le utilizzavano per alleviare e guarire vari disturbi. Il martirio delle donne “bollate” come streghe è stato sicuramente il primo e il più importante femminicidio di massa della storia.


Un fenomeno del tutto scomparso?


Nonostante sia trascorso tantissimo tempo da quando si praticava la caccia alle streghe, c’è ancora chi condanna e “mette sul rogo” le donne ritenendole capaci di compiere incantesimi e atti malvagi. L’arma utilizzata oggi per combattere alcune categorie di donne è l’emarginazione sociale e la stigmatizzazione. 


Pensiamo per esempio che, in caso di adulterio, molto spesso si dà la colpa di quanto accaduto all’amante più che al marito, che sarebbe stato irretito da un vero e proprio “sortilegio” realizzato dalla donna fedifraga.  


Oppure mi viene da pensare alle tante ragazze e donne che, in alcuni paesi in cui i retaggi culturali sono ancora molto forti, vengono rinchiuse negli istituti per malati mentali perché semplicemente più ribelli o indipendenti rispetto alle altre. Questo capitava soltanto qualche decennio fa.


Un monumento alle streghe? Perché no anche in Italia, per ricordare barbare uccisioni e chiudere il conto con pregiudizi e assurde superstizioni.