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Basta cibo sprecato: c'è chi lo recupera e lo distribuisce ai poveri
Sempre più persone stanno capendo l’importanza di recuperare il cibo che non viene consumato. Dopo un buffet o il banchetto di un matrimonio si gettano via tonnellate di cibo e questo è davvero assurdo. In Puglia un progetto pilota anti spreco sta diffondendo una cultura anti-spreco alimentare.
Non si butta via niente. È questa la filosofia del progetto 'Avanzi popolo' portato avanti dall'associazione di promozione sociale Farina 080. L'idea nasce da quattro amici al bar che "si interrogano su cosa fare a Bari, contro lo spreco alimentare”.
Da quattro, dopo un anno, i soci e i volontari del progetto sono diventati centinaia e operano nell’intera provincia. Il loro compito consiste nel recuperare e redistribuire il cibo che non viene consumato. I destinatari di questo progetto sono i poveri e le persone bisognose che magari hanno una famiglia numerosa da sfamare.
I volontari intervengono a “salvare” le eccedenze dei banchetti matrimoniali e altre ricorrenze, come ad esempio piccoli ricevimenti e convegni.
Nella rete solidale di Farina 080 sono entrate anche 43 imprese che hanno deciso di donare i prodotti prossimi alla scadenza oppure avanzati dopo un catering o alla chiusura di un locale.
In un solo anno è stato recuperato un totale di 6985 chili di cibo. Stando alle stime della Coldiretti, ogni persona residente in Puglia butta nella spazzatura circa 76 chili di prodotti agroalimentari nell’arco di un solo anno.
Il progetto però mira anche a fornire le basi per una educazione anti-spreco. All’istituto scolastico “Gabelli” di Santo Spirito (Ba) sono iniziati lezione e laboratori che trattano questo argomento.
E poi ci sono i sette frigoriferi solidali, realizzati con il supporto di altre associazioni e sistemati in parrocchie e locali aperti al pubblico, dove finiscono latte, verdure, frutta e uova in scadenza donate da commercianti e cittadini.
Una bella iniziativa, davvero!