Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Bambini e Web: la provocazione di Jordan Shapiro, filosofo dei media

2019-08-15 12:54:15

Oggi voglio affrontare un argomento delicato, quello del rapporto tra bambini e tecnologia. Mi hanno incuriosito a tal proposito le teorie di un filosofo moderno studioso dei media, e vorrei proporvele per riflettere insieme.

In un’epoca in cui i genitori guardano con comprensibile preoccupazione alle orde di adolescenti che stazionano davanti alle scuole con gli smartphone in mano, oppure presi durante il resto del giorno dai videogiochi, dai selfie e dalle “chiacchierate” su WhatsApp, in cui ormai il cellulare in molti casi è diventato l’antidoto alla crisi di nervi di mamma e papà quando sono a cena al ristorante o non riescono a gestire i capricci dei film piccolissimi, ho accolto con molta curiosità le tesi elaborate da Jordan Shapiro, autore del libro “Il metodo per crescere i bambini in un mondo digitale” (edizioni Newton Compton, 12 euro), che smonta molti dei pregiudizi nei confronti delle nuove tecnologie.


Vorrei condividere con voi le argomentazioni di questo docente di filosofia e tra i massimi esperti mondiali di competenze digitali e tecnologia nell’istruzione.


Il potere positivo della tecnologia


Secondo Shapiro le preoccupazioni dei genitori e degli educatori dinanzi ad un utilizzo spesso eccessivo dei dispositivi elettronici da parte dei bambini sono per lo più infondate, oppure esagerate. “Bisogna capire che i bambini e i ragazzi non si stanno affatto perdendo nei dispositivi, ma si stanno trovando. Nella tecnologia incontrano la loro nuova capacità di esprimersi”, afferma lo studioso di media. E’ compito dei genitori o di chi educa i bimbi insegnare loro a vedere le nuove tecnologie come qualcosa di potente, positivo e creativo. 


Se invece continuiamo a dire che si tratta di “tentazioni cattive”, comportamenti anti-sociali e che devono evitarli, possiamo aspettarci che utilizzeranno la tecnologia in modo negativo. Al contrario, non ci rimane che capire che il gioco digitale è un’opportunità per i bambini di fare pratica usando gli strumenti della nostra era per esprimere e articolare le loro credenze e i loro desideri, nonché le loro visioni sul futuro”.


Se vuoi chattare ti insegna papà


Attingendo alle più recenti ricerche effettuate nei diversi campi della psicologia, filosofia, economia e istruzione, l’autore dimostra come grazie al digitale ai videogiochi, alla Rete Internet e ai social, i bambini saranno in grado di creare nuovi modelli di cittadinanza globale, di comunità e connessione. I genitori, gli insegnanti e gli educatori di adesso devono aprirsi all’era digitale ed essere in grado di guidare i più piccoli a farne un uso moderato e consapevole. Insomma, vietato demonizzare la tecnologia, perché questo atteggiamento potrebbe ritorcersi contro, creando nei bambini una curiosità che sfocia nella trasgressione.


Evitare fenomeni di “ritiro sociale”


Ovviamente, nei confronti di una generazione cresciuta “in Rete” come questa, è più che mai necessario comprendere quando l’utilizzo dei social e dei videogiochi da parte dei figli è “normale” e quando invece bisogna cominciare a preoccuparsi. La dinamica del “ritiro sociale” è la più grave e significativa manifestazione di disagio che colpisce i giovani d’oggi, e che è determinata dall’impiego eccessivo delle tecnologie.