Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

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Aprire un locale: suggerimenti

2018-12-11 16:46:50

Il mondo della ristorazione non è più quello di una volta, o almeno non solo: altre formule si affiancano a quelle tradizionali, offrendo nuove vantaggiose opportunità. La “filosofia” dei locali cambia con il passare del tempo. Se prima si andava al bar per bere qualcosa e al ristorante per mangiare un piatto diverso, ora funzionano i locali che, oltre ad offrire cibo buono e di qualità, garantisce una bella atmosfera per i clienti. E’ importante sapere come aprire un locale, conoscere alcune cose per mettere su un locale di successo che incontri il gusto delle persone.

I passi da seguire

1)      Definire con chiarezza che tipologia di locale si intende aprire e la clientela cui ci si vuole rivolgere;

2)      Preparare un business plan calcolando costi e ricavi (presunti);

3)      Individuare il locale adatto;

4)      Controllare che la destinazione d’uso del locale sia commerciale e che siano rispettati tutti i requisiti edilizi ed urbanistici previsti dal Comune;

5)      Verificare di trovarsi in regola con i requisiti morali e professionali e, se necessario, seguire un corso di somministrazione alimenti e bevande (Sab);

6)      Partecipare ad un corso Haccp;

7)      Ottenere la notifica sanitaria da parte dell’Asl;

8)      Aprire la partita Iva come ditta individuale e presentare iscrizione a Inps e Inail;

9)      Aprire una casella di posta elettronica certificata (Pec) e presentare allo sportello unico per le imprese la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività);

10)  Chiedere all’Ufficio tecnico di Finanza la licenza rilasciata per la vendita di alcolici/superalcolici;

11)  Entro 90 giorni dall’apertura del locale mettersi in regola con le norme sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
 

Aprire un locale di successo: ecco qualche idea

Il ristorante solidale: il lato “sociale” della ristorazione in questi tempi difficili sta venendo sempre più a galla. Usare il cibo, la cucina, la convivialità per offrire un’esperienza formativa e un’opportunità di lavoro a persone che difficilmente verrebbero assunte in un ristorante “convenzionale”, in questo consiste un ristorante solidale, i cui esempi in Italia sono davvero tanti. A Venezia c’è il ristorante Fantasia (a pochi passi da Piazza San Marco), nella cui cucina e in sala ci sono giovani diversamente abili o che arrivano da situazioni difficili. Un altro caso significativo è quello della Locanda dei Girasoli di Roma (www.lalocandadeigirasoli.it), un ristorante-pizzeria nato oltre 10 anni fa per promuovere l’inserimento lavorativo di persone con la sindrome di Down.

Il fast food all’italiana: la tendenza del “chilometro zero” si è ormai fatta strada anche nel mondo del fast food. Nel menù, quindi, compaiono carni pregiate, ingredienti preziosi e ricette gourmet. Ad inaugurare questo filone sono state le agri-hamburgerie (www.mbu.it), ossia “solo buono” in dialetto torinese, che usano solo carne piemontese a filiera corta. A Bologna si trovano i Well Done Burger (www.welldonerburger.com) che usano solo carni provenienti da allevamenti al pascolo e sostenibili, ortaggi di stagione, farine biologiche, accompagnati a succhi di frutta fresca preparati al momento e birra artigianale.

Il caffè pet friendly: in questo tipo di locale gli animali da compagnia sono i benvenuti. Il lounge bar Akita, per esempio, ha aperto da alcuni mesi a Concorezzo alle porte di Monza. Oltre ad offrire un’ampia selezione di piatti, vini e cocktail, ha tutto il necessario per accogliere i clienti a quattro zampe a cui offre, gratuitamente, cibo e una dog’s lounge riservata. A Torino invece alcuni ragazzi hanno aperto il MiaGola Caffè (www.miagolacaffe.it) dove sei gatti provenienti dal gattile sono stati adottati e scorazzano in libertà nel locale, pronti a farsi coccolare, tra una fetta di torta e un cappuccino. Il MiaGola Caffè è pensato per chi ama gli animali domestici e magari vorrebbero averne uno: un videowall trasmette le immagini degli ospiti di canili e gattili del territorio, tutti in cerca di una nuova casa.

Il bakery caffè per celiaci: in Italia si contano circa 700 mila celiaci, e per loro si aprono nuovi locali che cucinano senza glutine. A Milano c’è Out of Gluten, una pasticceria gourmet per celiaci. Stessa filosofia per la pasticceria Lady Anna di Sorbolo (Pr) creata dallo chef Anna di Marco nel 2011 che, oltre a dolci e salati, realizza anche wedding cake e torte da ricorrenza senza alcuna traccia di glutine.

Articolo tratto dal mio sito www.iocelhofatta.com