Blogger, redattrice web
A proposito di Vergogna, ma oggi esiste ancora?
Riflettevo ieri, mentre leggevo la notizia riguardante la vicenda giudiziaria di un noto personaggio politico, su come la vergogna sia un concetto ormai “superato”. Oppure, semplicemente, ciò che è cambiato è il modo in cui ciascuno di noi lo interpreta.
A tal proposito ho trovato un “illuminante” pensiero di Umberto Galimberti (tratto da “Le Storie”, Maggio 2008), che voglio condividere con voi #Camers.
La vergogna è un sentimento fondamentale. Vergogna viene dal latino “vere orgognam”, che significa “temere l’esposizione”. Oggi l’esposizione non la si teme più. E allora succede: se io mi comporto in modalità trasgressiva che male c’è? Vado incontro a desideri nascosti di ciascuno di noi e li espongo, quanto sono bravo!
Allora, a questo punto, non sono più visibili con chiarezza i codici del bene e del male. Il filosofo Kant diceva: “Il bene e il male ognuno li sente naturalmente da sé”: usava quindi la parola sentimento.
Oggi questo non è più vero. Semplicemente se uno ha il coraggio anche di mostrarsi trasgressivo è un uomo di valore, almeno lui ha il coraggio, ha interpretato i sentimenti nascosti di ciascuno di noi.
Questo ormai significa non dico il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica. Quindi, la fine dei tempi.