Yvonne Dotti

Perche visitare la Sicilia?

2019-05-14 01:33:50

Oggi voglio parlarvi della sicilia una terra bellissima.. che molto spesso viene associata subito dagli stranieri alla parola mafia. Come purtroppo un po' tutti noi italiani invece io oggi voglio parlarvi del motivo per la quale è da visitare e prendere come meta di viaggio per il cibo e la cultura.

Perdersi nella Valle dei Templi ad Agrigento


Non potete perdervi questa meraviglia, dichiarata nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La Valle dei Templi di Agrigento racchiude uno dei più grandi tesori dell’architettura greca. Questa include sette templi greci risalenti a un arco temporale che va dalla fine del VI secolo fino la fine del V secolo a.C. Fra questi il tempio detto della Concordia è ritenuto il meglio conservato al di fuori della Grecia, quelli di Ercole e Giunone sono parzialmente ricostruiti ed infine l’armonioso tempio detto dei Dioscuri è uno dei più famosi monumenti della Sicilia. Da Luglio a Settembre vengono organizzate anche visite notturne.

 Assistere a uno spettacolo al teatro greco di Taormina


Il Teatro Greco è sicuramente il monumento più rappresentativo e importante presente a Taormina. Molto probabilmente il teatro venne costruito dai greci e venne poi ristrutturato in epoca romana. Il Teatro, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l’epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali.

Il Teatro di Taormina è per grandezza il secondo più grande di Sicilia, dopo quello di Siracusa, ma è il più conosciuto al mondo ed il più ammirato. Lo squarcio, che il tempo ha aperto, lo ha arricchito della magnifica vista del golfo di Schisò e dell’imponenza dell’Etna, magnifica col suo pennacchio imbiancato per gran parte della stagione. A partire dagli anni ’50 è stato sfruttato per ospitare varie forme di spettacolo che spaziano dal teatro ai concerti, dalle cerimonie di premiazione del David di Donatello ai concerti sinfonici, dall’opera lirica al balletto.

Scoprire il barocco siciliano nella Val di Noto


Il Val di Noto rappresenta il mix ideale per chi vuole una vacanza a base di mare e di cultura: arte, spiagge bellissime, siti archeologici, centri storici e un paesaggio naturalistico mozzafiato. Nel 2002 l’Unesco iscriveva tra i siti Patrimonio dell’Umanità le otto città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Sono passati 13 anni e il Val di Noto continua ad essere una delle mete preferite delle vacanze in Sicilia. Una terra meravigliosa, ricca di monumenti, spiagge incantevoli, percorsi naturalistici, siti archeologici e prodotti tipici. Si tratta di otto importanti testimonianze dell’arte e dell’architettura barocca inserite in una cornice naturale unica al mondo.

 Nuotare alle Isole Eolie


Le Isole Eolie, dette anche Isole Lipari, sono un Arcipelago di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, a Nord della costa siciliana. Comprendono ben due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari fenomeni di vulcanismo secondario. Nell’anno 2000, le Isole Eolie sono state designate Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Dedicate una giornata all’Isola di Vulcano. La bellissima spiaggia nera vulcanica e la possibilità di immergersi nei fanghi, sempre vulcanici, fa ben presto dimenticare qualsiasi problema: dotati di grandi proprietà rigeneranti, i fanghi vulcanici sembrano quasi vivere di vita propria, e costituiscono già di per sé un’esperienza. La spiaggia, completamente nera, si arroventa tanto al sole da render impossibile camminarci a piedi nudi, e ha acque così limpide da rendere irresistibile un tuffo.

Lipari è l’isola più grande dell’arcipelago: le strette viuzze di case bianche e azzurre ricordano alcune isole greche o tunisine. Ma siamo in Sicilia, e i profumi e i sapori del luogo sono inconfondibili. A Lipari nasce infatti la Malvasia di Lipari DOC, un vino dolce dal colore dorato, che profuma di pesca, datteri e albicocche.

Ammirare i mosaici bizantini a Palermo


La Cappella Palatina ©  Renata Sedmakova / Shutterstock.com

I mosaici bizantini sono apparsi in Sicilia intorno al 1130, quando salì al trono Ruggero II, della dinastia degli Altavilla. I primi furono realizzati nelle più antiche chiese siciliane: nella chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio di Palermo e nella cattedrale di Cefalù.

La chiesa di Martorana a Palermo è stata decorata intorno al 1143 e il mosaico s’ispira a quello della Cappella Palatina col Cristo seduto sul trono al centro e circondato da quattro angeli. In una forma particolare devono essere inquadrate le opere artistiche che appartengono alla “Sala di Re Ruggero”, che indicano toni più cortesi e, da un certo punto di vista, più ispirati al mondo profano, con influenze a motivi musulmani.

I mosaici bizantini decorati nell’abside del Duomo di Monreale sorsero tra il 1180 e il 1190, anche se in parte prefigurati dalle decorazioni nelle navate della Cappella Palatina ai tempi di Guglielmo I. L’arte figurativa di Monreale si differenzia dalla continua frammentazione della linea e dai colori accesi.

. Contrattare al Mercato della Vucciria a Palermo


La Vucciria © robertonencini / Shutterstock.com

La Vucciria si trova nel cuore del centro storico della città di Palermo, tra via Roma e Corso Vittorio Emanuele, all’altezza dei Quattro Canti. Sorta fra il X e l’XI secolo, con l’interramento del porto antico, questo mercato offre di tutto, specialmente generi alimentari. Sembra infatti che il termine derivi – in epoca angioina – da una storpiatura del termine “boucherie”, che in francese indica il mercato della carne, mentre invece qualcuno sostiene che il nome rifletta la confusione che vivacizza ogni mercato, e che nel dialetto palermitano si chiama appunto “vuccirìa”.

Nel fine settimana, al calar della sera il mercato diventa invece il luogo di incontro dei più giovani che si riuniscono attorno al bancone dello “stigghiolaro” per gustare appunto le “stigghiola” (interiora condite con limone, pepe e sale abbondante) o il polpo appena bollito.

La Vuccirìa è un mondo a sé, un concentrato di colori, di odori, di sapori, di voci antiche: se ne accorse il pittore siciliano Renato Guttuso (1912-1987), che della Vuccirìa ha lasciato un quadro stupendo.