Nel 1911, Ceschina creò la Società Anonima Sanitaria e aprì le sue fabbriche a Milano e a Olgiate Olona. Questo ampliamento avvenne grazie alle guerre scoppiate in Libia, le quali richiesero maggior uso dei prodotti per i soldati
Nella Prima Guerra Mondiale, i militari presero il Garzificio e lo fecero lavorare a ritmi molto alti. Nella fabbrica si produceva materiale medico, cotone per armi (fulmicotone) e maschere antigas.
La fabbrica produsse tantissime maschere, le quali venivano testate da Ceschina in persona. Infatti l’imprenditore si faceva rinchiudere dentro una stanza piena di gas velenoso per testare la qualità.
Nella Prima Guerra Mondiale, i militari presero il Garzificio e lo fecero lavorare a ritmi molto alti. Nella fabbrica si produceva materiale medico, cotone per armi (fulmicotone) e maschere antigas.
La fabbrica produsse tantissime maschere, le quali venivano testate da Ceschina in persona. Infatti l’imprenditore si faceva rinchiudere dentro una stanza piena di gas velenoso per testare la qualità.
L’imprenditore, per problemi di salute, dovette lasciare ai figli l’organizzazione del Garzificio. Nel 1960 Luigi Gaetano Ceschina morì.
Alla morte di Luigi Ceschina, gli succedettero i figli. La fabbrica rimase attiva fino al 1976, anno in cui Mario, figlio di Luigi, venne rapito dalla mafia e poi ucciso. Da quel momento in poi la fabbrica incomincia a fallire fino a chiudere pochi anni dopo.
Informazioni a cura di Vareseabbandonata
https://youtu.be/lUaPPhB4eoE