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Ripartenza dal lockdown, quali atteggiamenti assumere e gli errori da evitare

2020-05-13 17:43:49

Ripartenza dal lockdown, quali atteggiamenti assumere e gli errori da evitare

Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero avere il piacere nell'indicarvi 5 regole da seguire  per ripartire bene dopo il periodo del lockdown e dell'emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e gli errori da evitare, desidero parlarVi degli atteggiamenti mentali che ci verrebbero in aiuto.


1) Occupati di te e del mondo


 In questi mesi di emergenza sanitaria abbiamo acquisito in modo particolare che ogni nostra azione conta, che essa è importante ed inseguito che ognuno di noi è legato a tutti gli altri, che siamo interdipendenti gli uni dagli altri, è proprio quanto sosteneva l'anziano e saggio gesuita maestro di vita.Il virus ci ha fatto ritornare in mente un “codice” fondamentale della vita,ossia l'immediata dimensione planetaria di ogni nostro singolo gesto, pertanto prendersi cura di sé equivale conseguentemente a prendersi cura di tutto il mondo, di tutta la vita! Ecco perché è importante prendersi cura di sé dato che in ognuno di noi è presente tutta la vita del mondo. Proprio l'aver acquisito ed imparato questa consapevolezza può essere il nostro “punto di ripartenza”, ora che il periodo di lockdown necessario come misura per fermare il contagio inizia ad allentarsi. 

Durante questo periodo si è avverata un pò  la metafora pronunciata negli anni 70 meteorologo e scienziato Edward Lorenz " “un battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas” metafora che ha rappresentato gli albori del campo della scienza chiamato “Teoria del Caos” dato che la realtà ha fatto rilevare che basta uno starnuto in Cina per provocare un cataclisma in tutto il mondo!

Scopriamo insieme quali sono gli atteggiamenti mentali che possono trasformare la ripartenza in una rinascita e quali invece rischiano di " farci girare a vuoto".


2) Non farti sommergere dalle preoccupazioni


 Nei momenti difficili è normale provare emozioni come paura, ansia, rabbia ed il subentrare di pensieri come " mi ammalerò, non ce la farò a superare quanto sta accadendo, nessuno ci aiuta, niente tornerà come prima..." ma quello che occorre però acquisire è “cosa fare” con queste emozioni.Se consideri queste emozioni come un pericoloso intruso da scacciare al più presto da te inizierai a compiere azioni del tutto inutili e controproducenti, come ad esempio assaltare il supermercato per paura di rimanere senza cibo, pensando di risolvere cosi' il problema, il giorno dopo sarai d’accapo in quanto ciò non funziona dato che non c’è “un problema”, c’è bensi' un’emozione che emerge da dentro che l’evento esterno ha solo innescato, un'emozione che ora richiede di essere guardata per poter allargare la tua consapevolezza di cosa "abita" in te.La risposta non sarà allora fare qualcosa all'insorgenza dell'emozione di sofferenza ma contrariamente nel“non fare niente”, nel non agire (nel " Wu-Wei, come sostenevano i Taoisti), nel chiudere gli occhi, guardarla giungere e riconoscendola dirle: "Vieni paura, vieni sorella, siediti qui accanto a me, dentro di me". Se ti comporterai  in questo modo noterai che il tuo essere si allargherà ed assieme alla paura si affacceranno in te altre emozioni più positive come la dolcezza, l’amore, la riconciliazione, la voglia di fare, il desiderio di stare bene e di fare ciò che ti piace. Tutte le emozioni sono collegate dentro di noi: osservare le emozioni spiacevoli senza volerle scacciare è necessario per far "sbocciare" ciò che siamo veramente.

3) Centrati su di te qualunque cosa accada


Quando diciamo a noi stessi che la nostra vita sarà sempre uguale la ripartenza diventa difficile.Occorre fare attenzione : il  ripartire non vuol dire aspettarsi di tornare alla vita di prima, dato che ogni scostamento da quel “programma” ci generà del terrore, il rimanere aperti e flessibili rispetto all’ evento esterno, centrati solo su una "bussola interna", la quale non dipenda da nulla.Per arrivare a ciò occorre scoprire cosa ci fa davvero fiorire e metterlo al centro delle nostre giornate. Questo tempo che potremmo chiamare cosi’ di sospensione e di relativa solitudine rappresenta un’occasione unica per ascoltare noi stessi, per approfittarne nel distinguere ciò che ci manca veramente da ciò che possiamo farne a meno, per dedicarci quindi ad una sorta di introspezione, meditazione che ci illustrerà cosa ci rende felici e quali sono i pesi ad una vita gioiosa.


4) Non parlare con tutti di ciò che provi


Occorre sfatare il falso mito secondo il quale se ne parli starai meglio dato che più parli del trauma che hai vissuto con tutti, più lo fai diventare grande rischiando addirittura di renderlo insuperabile, rendendo per giunta i rapporti non autentici ma “artificiali” usando l’altrui persona come mezzo di sfogo rischiando se il comportamento è reciproco di creare un vortici di pensieri negativi i quali non faranno altro che assorbirvi impedendovi in tal modo di vedere oltre e di ripartire! Pertanto occorre dedicarsi ad un po' di silenzio, puoi nominare una volta sola  ciò che ti fa star male affidandolo di conseguenza al mondo interiore che sa come far “sbocciare” da questo seme una bellissima pianta.


5) Pensa fuori dagli schemi


I momenti di crisi spesso sono un duro colpo per l’orgoglio dato che l’idea di poter avere il controllo su di se e sulla vita crolla e pertanto la persona entra in contatto con la sua fragilità.

Percepire questa consapevolezza è il primo passo per liberarsi delle vecchie convinzioni e iniziare a pensare fuori dagli schemi.

L’evento traumatico viene a rompere un equilibrio consolidato mettendoti di fronte all’incertezza che il nuovo rappresenta ma dentro la crisi ed il caos che stai vivendo sono presenti delle energie feconde che ti porteranno verso un nuovo adattamento. L’incertezza ti chiede di muoverti al di fuori dei soliti sentieri con un atteggiamento di fiduciosa attesa, ti chiede di “pensare fuori dagli schemi “.

I grandi saggi del pensiero ebraico chiamano l’insicurezza "la Santa Insicurezza", perché essa insegna all’uomo ad affidarsi a qualcosa di più grande dell’Io e delle sue sicurezze, di affidarsi quindi  alle energie della vita


Fonte : Edizioni Riza S.p.A.  Web Page

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