wellness, longevità e clinica contro lo stress

Founder Junior

Poni un alt allo stress con il giusto atteggiamento mentale

2020-07-30 15:06:24

Qualche volta ci appare di essere esausti a causa di doveri, dei ruoli e degli impegni ma spesso il senso di fatica può dipendere non solo dall’esterno ma anche dai nostri rigidi schemi mentali.

Secondo numerose ricerche scientifiche sono in grande aumento le sindromi da stanchezza cronica, le depressioni, i disturbi del sonno, le dermatiti da stress, giusto per citare solo alcuni dei sintomi che fungono da spia dello stress. Questo peggioramento generalizzato è sotto gli occhi di tutti, ma ben pochi prendono veramente atto del fatto che il problema risiede nel grande sovraccarico che sopportiamo e a cui ci siamo inconsapevolmente abituati.

Rivolgiamo l’attenzione sui pesi esterni e le moderne schiavitù

Un fardello così grava diffusamente a ogni livello sociale da esser aimè ritenuto“normale” portarne il peso. E quando una cosa è normale come si fa a lamentarsi e a tirarsi fuori?

Oggi la persona umana è in genere sottoposto a carichi così innaturali ed elevati che gli uomini di un tempo, paradossalmente, non avrebbero sopportato. Ma poiché la società è tutta come sostiene lui, gli sembra al tempo stesso  normale vivere in ritmi freneteci, lavorare più del dovuto per non dover subire il mobbing, mantenere uno status superiore alle sue possibilità, essere continuo oggetto di cambiamenti di ogni tipo, e intanto essere buon partner, buon genitore, buon in tutti i ruoli che rivestiamo

Le zavorre mentali autoindotte

Ma se è vero che il mondo attuale è rappresentato da questo, è anche vero che una parte significativa di questo carico proviene da noi stessi con mete assurde e bisogni indotti, orgoglio e smanie di affermazione, eccesso di senso del dovere e ansia da prestazione, difficoltà nel gestire le relazioni sentimentali e incapacità a dire di no; essi sono solo alcuni dei tanti contributi che ognuno di noi, in misura diversa, dà al proprio sovraccarico. Che cosa accadrebbe se decidessimo di affrontare le stesse nostre giornate senza questi atteggiamenti errati? La risposta è che non solo il sovraccarico si ridurrebbe sensibilmente, ma addirittura che, nell’affrontarlo nel modo giusto, potremmo trasformarlo in  un fattore di crescita personale.

Con una diversa prospettiva la vita migliora

L’ assenza di problemi non è mai stata la felicità, bensi’il loro superamento; la trasformazione che deriva dall’essersi imbattuti negli ostacoli ed aver trovato le soluzioni giuste, sia dentro sia fuori di noi.Da questo stressante torpore ne possiamo uscire: restando lucidi, prendendo atto che questa vita è innaturale e togliendo da essa il nostro contributo di nevrosi e di narcisismo ed infine affrontando quel che resta con un spirito costruttivo e non come un sacrificio.Si può ricevere molto dalle difficoltà, da esse si può imparare a godere della vita per come è, e a non vivere in attesa di una tregua. Se si riesce in tale atteggiamento cambia tutto ed in meglio.

Provi ansia di sbagliare? Ed allora liberati da queste zavorre:

  •     
  •     Vorremmo     essere perfetti e non ci sentiamo mai a posto.

        
  •     Ci     diamo mete esagerate o perseguiamo bisogni indotti.

        
  •     Aderiamo     a ruoli: la brava moglie, il maritino, l’amico sincero.

        
  •     Non     cambiamo obiettivi anche se non ci corrispondono più.

        
  •     Ignoriamo     i nostri reali limiti e le nostre risorse.

        
  •     Siamo     succubi delle aspettative del mondo esterno.

Una tecnica antistress proveniente dall’antichità ci viene in aiuto

Tutte le tribù primitive possedevano un Totem, ossia un simulacro di un dio “da tenere buono” con sacrifici per evitare catastrofi. Oggi l’umanità è molto più evoluta, eppure in molti casi usando la metafora dei Totem essi sono ancora presenti nella nostra psiche, non sono più statue di legno o di roccia, ma hanno assunto l’aspetto impalpabile di idee fisse che si impadroniscono della nostra attività mentale orientandone le nostre azioni. Tavolta tutt’oggi il Totem è rappresentato da una meta irrinunciabile, non di rado indotta nella famiglia d’origine (“Non devo deluderli, li voglio sereni, hanno fatto tanto per me” sono solo alcuni esempi di zavorre autoindotte), altre volte è un abnorme senso del dovere o una certa idea di come dovremmo essere o di cosa dobbiamo dimostrare. In ogni caso è in ciò il vero sovraccarico. La tensione derivante dal Totem, la sua richiesta intransigente determina cosi’ l’atteggiamento stressato con cui affrontiamo le nostre giornate. Diventa allora di fondamentale importanza osservarci e scoprire se vi sia un Totem che ci opprime dall’interno, in diversi casi ci accorgeremo della sua esistenza e ci sembrerà di non potervi rinunciare o di non poterci opporre. Ma non è così, proviamo pertanto ad agire senza seguire le regole del “tiranno interiore”: già ignorando qualche iniziale senso di colpa, avvertiremo presto un senso di notevole alleggerimento ed affronteremo meglio tutto il resto.



Fonte : Edizioni Riza S.p.A.  Web Page

Immagine tratta da(by) State of Mind   Web Page


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