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Il filosofo e matematico Bertrand Russell pubblicò un saggio sulla vecchiaia

2020-06-17 15:31:48

Cari amici e membri della community di Cam.TV nel 1956 il filosofo e matematico gallese Bertrand Russell ormai 82enne pubblicò curò una raccolta di saggi intitolata “Ritratti a memoria“. Tra questi saggi, c’è un articolo che tratta il tema della vecchiaia e la paura di morire insegnandoci a fuggirla

Stiamo parlando di uno tra i più profondi pensatori del secolo passato (1872-1970) e nell’articolo “ “How To Grow Old” tradotto in italiano come “ Del modo di invecchiare”  non manca la componente 

la componente autobiografica dato che Bertrand Russell all’epoca viveva la vecchiaia il tutto in un discorso, chiaro e netto che non chiama in causa, come molti si aspetterebbero, richiami scientifici e razionalistici. Il tono è colloquiale quasi umile con niente grigiori accademici.

Per quanto riguarda la salute, non ho nulla di utile da dire in quanto ho poca esperienza di malattie. Mangio e bevo quello che mi piace, e dormo quando non riesco a stare sveglio.A dispetto del titolo, questo articolo tratterà in realtà del modo di non invecchiare, che nell’età alla quale son giunto è un argomento molto più importante. Il mio primo consiglio è di scegliere con cura i vostri antenati.” egli sosteneva nell’inizio del suo discorso .

Il filosofo aveva perso presto i suoi genitori. Tre dei suoi nonni però superarono le ottanta candeline, sua nonna materna è stata per lui un modello.Aveva avuto nove figli (e settantadue nipoti) ed appena divenne vedova fece qualcosa di dirompente: invece di continuare a occuparsi per tutta la vita dei figli e nipoti, si dedicò all’istruzione superiore. Fù tra le fondatrici del Girton College e lavorò per ammettere alla professione medica.anche le donne ed è la fonte del primo ottimo consiglio.

Riportando le parole del Bertrand Russell “Mia nonna materna […] dopo gli ottant’anni scoprì di avere qualche difficoltà ad addormentarsi, quindi passava abitualmente la notte, da mezzanotte alle tre, a leggere libri di scienza. Non credo abbia mai avuto il tempo di notare che stava invecchiando.È questa “la ricetta giusta per rimanere giovani dato che dedicarsi ad interessi vivi e vasti distolgono la nostra attenzione agli anni che passano e quelli che ci aspettano.”

Da evitare nella vecchiaia secondo il Russell sono in particolare due fattori.I

l primo è la nostalgia ossia l’eccessiva “attenzione al passato”.Secondo le sue parole “Non si è fatti per vivere nei ricordi, nei rimpianti per i bei vecchi tempi, o nella tristezza per gli amici che sono morti. I pensieri di una persona devono essere indirizzati al futuro e alle cose su cui c’è qualcosa da fare.”

Il secondo atteggiamento da evitare secondo il celebre filosofo e matematico è il “succhiare la vitalità” dai giovani. “Bisogna imparare a “lasciare andare”. L’interesse verso i figli o i nipoti dovrebbe essere “contemplativo, se possibile filantropico, ma non esageratamente emotivo”. In questo dobbiamo imparare dagli animali che lasciano andare i propri cuccioli appena imparano a prendersi cura di se stessi.Inutile dire ai figli che crescono di non commettere errori, sia perché non ti crederanno, sia perché gli errori sono parte essenziale dell’educazione.” sarebbe il suo pensiero.

Nel fasi finali  di questo saggio vi è una delle più belle riflessioni sulla morte, dove Bertrand Russell  pone al centro di una vita appagante la dissoluzione dell’ego personale in qualcosa di più grande






Cari amici sento di riportarvi al termine dell’articolo una delle più belle riflessioni sulla morte che vale la pena leggere senza interruzioni 

"Alcuni anziani sono oppressi dalla paura della morte. I giovani hanno un motivo, […] potrebbero sentirsi amareggiati al pensiero di essere stati imbrogliati delle cose migliori che la vita ha da dare. Ma in un vecchio che ha conosciuto gioie e dolori umani […] la paura di morire è ignobile.

 Il miglior modo di superare questa paura, è rendere i tuoi interessi sempre più impersonali. Fino a quando, a poco a poco, le pareti dell’io si ritireranno e la tua vita si fonderà sempre più nella vita universale.

L’esistenza umana individuale dovrebbe essere come un fiume: piccola dapprima, strettamente contenuta nelle sue rive e che si precipita appassionatamente oltre le rocce e sopra le cascate. A poco a poco il fiume si allarga, le rive si ritirano, le acque scorrono più silenziosamente e alla fine, senza alcuna rottura visibile, si confondono nel mare e le persone perdono il loro essere individuale in maniera indolore.

L’uomo che nella vecchiaia può vedere la sua vita in questo modo, non temerà la morte. Dal momento che le cose a cui tiene continueranno. E se, con il decadimento della vitalità, la stanchezza aumenterà, il pensiero del riposo non sarà sgradito.

Vorrei morire mentre sono ancora al lavoro, sapendo che gli altri continueranno a fare quello che non posso più fare io e appagato dall’idea che ciò che stato possibile è stato fatto.”



Fonte : Hello World  Web Page

Immagine tratta da(by) Biografieonline.it  Web Page