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I segnali da non sottovalutare che indicano i disturbi del sonno

2020-07-16 16:42:06

La qualità della vita è strettamente correlata alla qualità del sonno cosicchè dormire è uno degli atti che influisce maggiormente sulla nostra quotidianità,

infatti una buona dormita, tra le sette e le nove ore, aiuta l’individuo adulto ad affrontare adeguatamente la giornata, sia da un punto di vista di produttività e concentrazione nello svolgimento dei compiti lavorativi, sia per quanto riguarda l’umore e la riduzione dei livelli di  ansia e stress dato che dormendo il corpo si riposa e il cervello, che invece rimane attivo, ha la possibilità di “ricaricarsi”. Durante il sonno tendiamo a passare attraverso due stati principali: la fase del sonno REM caratterizzato dalla comparsa di rapidi movimenti degli occhi e dall’assenza di attività muscolare che si sussegue all’incirca per cinque cicli per notte e la fase del sonno non-rem, più profondo. I sogni nel sonno REM sono più frequenti e contengono spesso emozioni forti, pericoli e personaggi minacciosi. I sogni nel sonno non-REM invece contengono più frequentemente personaggi amichevoli e conosciuti, ne deriviamo quindi che rispettare i cicli del sonno contribuisce a un corretto funzionamento cognitivo e al consolidamento dei ricordi e che il sonno è di rilevante importanza fondamentale come ci illustra  sostiene egregiamente il Dottor Vincenzo Tullo, neurologo e Responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee e sui disturbi del sonno presso Humanitas LAB, per il quale ci sono alcune spie d’allarme per capire se la qualità del nostro sonno non è adeguata.  

Il sonno quindi influisce sulla nostra vita ed una quantità scarsa o insufficiente di esso può essere correlata a varie patologie come il diabete o l’ipertensione dato che  la pressione sanguigna durante il ciclo del sonno varia e, di conseguenza, un sonno che va continuamente ad interrompersi avrà un’influenza negativa su tali variazioni.

Le conseguenze che ne possono derivare sono l’ ipertensione, appunto, o problemi cardiovascolari, ma non solo; un sonno insufficiente e frammentato può inoltre avere anche ricadute sul metabolismo inflenzando  influenzando per esempio i livelli di insulina, facilitando cosi’ l’insorgenza del diabete; oppure accrescendo i livelli del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, che una volta al  risveglio stimolerà un aumento dell’appetito.

Il sonno può essere disturbato dalle patologie le cui due delle più comuni sono : l’apnea e l’insonnia.

L’apnea si caratterizza per la diminuzione del flusso d’aria nei polmoni durante la notte, arrivando persino a episodi di mancanza d’aria completa ed il paziente che soffre di apnea notturna tende a svegliarsi frequentemente ansimando a causa della mancanza di respiro. Queste “pause di respirazione”, correlate alla riduzione dell’ossigeno nel sangue, possono affaticare il cuore ed aumentare nel corso del tempo il rischio di andar incontro a malattie cardiovascolari.

Le spie che segnalano un’apnea notte sono : una predisposizione a russare molto forte, per esempio, o una continua stanchezza e sonnolenza diurna andando tavolta incontro a  colpi di sonno, ccolpi di sonno i quali sono responsabili del 7% degli incidenti stradali e del 20% degli infortuni in ambito lavorativo.

Riguardo all’insonnia invece, i pazienti incorrono spesso in un errore: quello di ritenere che l’insonnia si tratti di una patologia caratterizzata semplicemente dalla difficoltà di prendere sonno mentre i n realtà sono tre i tipi di insonnia:l’insonnia iniziale caratterizzata dalla difficoltà di addormentamento, l’insonnia centrale con risvegli durante la notte ed insonnia terminale con risveglio precoce. Tavolta le tre forme di insonnia possono coesistere e si traducono in un insufficiente riposo notturno.
Se questi sintomi sono presenti con frequenza costante, ad esempio più di un paio di volte alla settimana, è bene consultare uno specialista,  dato che  l’insonnia è un disturbo comunque curabile  e può essere sintomo di altre patologie mediche o psicologiche come ansia, depressione, malattie neurologiche o metaboliche, ipertensione o malattie cardiache e stati dolorosi. 




Fonte : Humanitas Research Hospital   Web Page

Immagine tratta da(by) CONTATTOLAB  Web Page


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