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Purificatori d'aria contro il Coronavirus? Utili, ma quali?

2020-11-10 17:03:44

In un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo la qualità dell’aria negli ambienti che frequentiamo e nei quali viviamo è di fondamentale importanza per la salute e la serenità delle persone.

Purificatori contro il coronavirus? Utili, ma quali?

Con la diffusione a livello globale del nuovo coronavirus (covid-19) molti si chiedono se i purificatori d'aria possono aiutare a combattere i virus

Un purificatore d'aria dotato di un filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air Filter) può catturare le particelle aerodisperse anche delle dimensioni dei virus. Una volta intrappolati i virus non possono moltiplicarsi da soli o rimanere contagiosi a lungo, purchè il sistema di filtraggio, dopo aver eliminato le particelle più grossolane, come peli di animale, pollini e polveri, sia anche in grado di filtrare micro-particelle fino a 0,0024 μm (micron).

L'ulteriore miglioramento della cattura di minuscole particelle virali - che possono essere oltre cento volte più piccole di particelle come polvere, polline e peli - è un fenomeno noto come moto browniano, in cui particelle microscopiche rimangono intrappolate nel labirinto di fibre del filtro HEPA.

Il virus che causa COVID-19 ha un diametro di circa 0,125 micron (125 nanometri). Rientra esattamente nella gamma delle dimensioni delle particelle che i filtri HEPA con straordinaria efficienza possono catturare con: 0,01 micron (10 nanometri) e oltre.

Altro aspetto fondamentale da valutare è la portata, ovvero il tasso di produzione di aria pulita, che non deve essere inferiore a 500 m3/h, questo perchè in un ambiente, le particelle contaminanti e i virus possono rimanere sospesi anche per molto tempo.

L'unico modo per rimuovere in modo efficiente le particelle di dimensioni di virus dall'aria è far circolare l'intero volume di aria in una stanza o spazio chiuso più volte all'ora, per aumentare la probabilità che particelle di virus quasi senza peso entrino nel flusso d'aria di un filtro. 

La maggior parte dei purificatori d’aria ad alta efficienza utilizzano i filtri HEPA, ma ci sono anche diverse altre tecnologie che vengono citate e utilizzate nei sistemi di trattamento dell’aria.

Gli ionizzatori, non rimuovono gli inquinanti e possono generare ozono, che è  dannoso per la salute. gli ionizzatori possono aiutare a impedire la diffusione di muffe e batteri potenzialmente infettivi in ambienti sterili, come cliniche dentali e ospedali, ma non sono consigliati per gli ambienti domestici o dove le persone soggiornano a lungo. 

Gli ionizzatori producono anche ozono (O3) che può raggiungere livelli pericolosi in un ambiente chiuso. L'ozono indoor può irritare le vie respiratorie anche a livelli bassi, scatenare attacchi di asma, danneggiare l’olfatto e persino essere fatale ad alte concentrazioni.

Non acquistare un purificatore d'aria con uno ionizzatore. Non rimuovono le particelle dall'aria e l'ozono che producono può avere effetti collaterali dannosi, anche se il depuratore afferma di applicare solo una “leggera” ionizzazione dell’aria.

I livelli di ozono indoor possono salire da cinque a dieci volte al di sopra dei limiti raccomandati, che vanno da 0,05 a 0,1 parti per milione (ppm), a causa della mancanza di ventilazione e in combinazione con l'ozono esterno che penetra all'interno. Per metterlo in prospettiva, coloro che sono sensibili all'ozono, come bambini, persone con asma e animali domestici, iniziano a sperimentare effetti sulla salute a soli 0,01 ppm, di conseguenza anche un generatore di ozono “sicuro” che emette una piccola quantità di ozono può rapidamente innescare disturbi potenzialmente letali come attacchi di asma.

Purificazione dell’aria a raggi UV, non serve ed è potenzialmente pericolosa:

Non acquistare un purificatore d'aria a luce UV. La luce UV in qualche modo disinfetta ma non purifica l'aria. La ricerca mostra che il potenziale di disinfezione UV per l'aria è sovrastimato. Inoltre, il filtro UV uccide alcuni virus ma non abbiamo certezza che sia efficace su coronavirus. L’intensità dell’irraggiamento UV disponibile in un purificatore domestico e i tempi di esposizione di pochi secondi non sono certamente sufficienti alla sua inattivazione.