BACCHE DI ALCHECHENGI: COSA SONO E QUALI SONO I BENEFICI
Da migliaia di anni nei paesi andini crescono delle piante che producono dei frutti simili a delle minuscole lanterne cinesi: le Bacche di Alchechengi!
Questo originale frutto è la Bacca di Alchechengi, chiamata anche Goldenberry nei paesi anglosassoni per il suo colore giallo brillante, e conosciuta anche come Bacca Inca.
DESCRIZIONE:
La specie Physalis Peruviana è la specie che produce i frutti migliori in assoluto. Questa pianta è un arbusto appartenente alla famiglia delle Solanaceae, quindi alla stessa famiglia del pomodoro o della melanzana. È originaria del Sud America, ha una vita che può variare dai tre ai dieci anni e può arrivare fino ai 2 metri di altezza. Possiede radici profonde, le foglie sono pendenti e ramificate, mentre i fiori hanno l’aspetto di campanelle di colore giallo, uno dei motivi per cui viene coltivata anche come pianta ornamentale.
Le bacche o frutti sono le protagoniste dell’alchechengi. Hanno delle dimensioni che variano tra 1 e 2 centimetri, sono di colore giallo e sono ricoperte da un involucro chiamato calice, di colore beige, dalla forma caratteristica di un lampione e dalla consistenza simile alla carta. Questa caratteristica rende questa specie molto utilizzata per decorare i giardini di tutto il mondo.
Le bacche sono la parte commestibile di questa preziosa pianta che, a differenza delle altre specie (Physalis, Alkekengi), possiedono un sapore più intenso, simile al pomodoro con un retrogusto di vaniglia e ananas. Oltre al gusto prelibato, le Bacche Inca possiedono all’interno un grande tesoro di microelementi benefici, come vedremo in seguito.
STORIA E CURIOSITÀ:
Le Bacche di Alchechengi hanno origini antiche. I primi ad utilizzarle furono gli Incas, dai quali appunto prendono il nome di Bacche Inca. Allora venivano utilizzate in forma essiccata sia per scopi alimentari che per curare vari disturbi e patologie. Dioscoride sosteneva che curassero l’epilessia. Nel 1300 il medico Arnaldo da Villanova le prescriveva per contrastare la ritenzione urinaria.
In Giappone viene riservata una grande importanza alla Physalis Alkekengi. I suoi semi vengono infatti utilizzati nel Festival Obon (“festa delle lanterne“) come doni per guidare le anime delle persone scomparse. La medicina popolare utilizzava la pianta per fare infusi, tinture e decotti diuretici, depuranti e per la cura della pelle.
COLTIVAZIONE:
La Physalis viene coltivata sia a scopi alimentari che a scopi ornamentali. Le bacche sono ottime da gustare da sole, come snack o come ingrediente agrodolce in tantissime ricette. La Physalis Peruviana è un tipo di arbusto che predilige un terreno calcareo, non ama il sole diretto quindi è consigliabile piantarla in una posizione di penombra; occorre inoltre irrigare il terreno evitando ristagni di acqua. Non ama le gelate e le basse temperature, cresce velocemente e a seconda della temperatura può essere di tipo annuale o stagionale. I maggiori produttori di bacche di Alchechengi sono il Perù, la Colombia, l’Australia, l’Egitto, l’Ecuador, la California, il Sudafrica, mentre il consumo maggiore si ha in Inghilterra e in Germania.
VALORI NUTRIZIONALI:
In base ai criteri stabiliti dalla Commissione Europea, le Bacche di Alchechengi contengono una quantità significativa di vitamina C (100 g ne contengono 11 mg, pari al 18% della razione giornaliera raccomandata). Sono fonte di carboidrati, proteine e di fibre vegetali, sono un prodotto a basso contenuto di grassi (0.7 g su 100 g) ed hanno un apporto calorico di 351 Kcal per 100 g di prodotto. Sono quindi ottime per tutti coloro che necessitano di una sferzata di energia.
Per quanto riguarda le Vitamine, le bacche contengono circa il doppio di vitamina C del rinomato limone. Un altro elemento ben rappresentato è il beta-carotene che ne determina il caratteristico colore giallo intenso. Questo elemento fa parte della categoria dei carotenoidi ed è un precursore della vitamina A, con importanti funzioni per il nostro organismo, soprattutto dal punto di vista cutaneo e oculare.
Sono inoltre un alimento ad alto contenuto di fibre vegetali: le bacche essiccate ne contengono 71.6 g ogni 100 g. Come sappiamo, le fibre sono una grande risorsa naturale per tutto l’apparato digerente, in special modo per l’intestino che, grazie a loro, può mantenere il suo corretto funzionamento, agevolando l’espulsione delle feci e di conseguenza non accumulare scorie e tossine. Le fibre vegetali sono anche utili per chi sta effettuando un regime di dieta ipocalorico perché sono in grado di aumentare il senso di sazietà.
PROPRIETÀ E BENEFICI:
Prevengono i calcoli renali
I principi attivi delle bacche possiedono funzioni benefiche a carico delle vie urinarie: purificano ed hanno un’azione diuretica, ma soprattutto contrastano la formazione di calcoli renali. In fitoterapia vengono utilizzate per trattare disturbi quali la gotta, la ritenzione urinaria e i calcoli. Inoltre, i carotenoidi contenuti nel frutto sono un vero toccasana per la salute dei reni.
Potere Antiossidante
Grazie alla significativa presenza della Vitamina C, le bacche svolgono una potente azione antiossidante. La vitamina C contrasta l’azione dei radicali liberi che danneggiano tutte le cellule dell’organismo. L’assunzione di queste bacche è quindi particolarmente indicata nei casi di abuso di alcol, fumo, stress, sforzi fisici e inquinamento.
Azione antinfiammatoria e Antivirale
Le Bacche Inca possiedono microelementi con funzioni antinfiammatorie e antivirali, tanto da poterle definire una sorta di “aspirina naturale“. Infatti, la vitamina C contenuta stimola la produzione di interferone, che diminuisce l’intensità degli effetti dell’influenza, del raffreddore e delle infezioni in generale. Ecco quindi che i principi attivi contenuti nelle Bacche di Physalis Peruviana contribuiscono alla prevenzione di molte insidie stagionali, sostenendo il Sistema Immunitario.
Fanno bene all’intestino
Come già accennato in precedenza, le Bacche di Alchechengi sono un valido aiuto per i problemi legati all’intestino grazie alla buona quantità di fibre che le compongono. Le fibre vegetali regolarizzano l’attività intestinale agevolando l’evacuazione delle feci; sono ottime sia se si soffre di diarrea che di stipsi. Limitando il tempo di permanenza delle feci nell’organismo si limita anche l’assorbimento delle sostanze tossiche in esso contenute, possibili cause di tumori al colon.
Altro vantaggio delle fibre è quello di donare a chi le ingerisce un senso di sazietà in modo molto veloce, il che permette di essere un valido aiuto anche a chi deve perdere peso.
Ricapitolando le proprietà dell’Alchechengi sono:
1. Diuretico
2. Depurativo
3. Favorisce l’eliminazione di acido urico
4. Aiuta il sistema immunitario
5. Aiuta la guarigione in caso di raffreddore, influenza, cistite
6. Emolliente
7. Leggermente lassativo
8. Antiossidante
COME ASSUMERLE:
L’Alchechengi si può mangiare così com’è, l’importante è togliere l’involucro in cui si trovano le bacche. Le foglie che lo rivestono infatti non sono commestibili visto che contengono alte dosi di solanina, sostanza tossica.
È possibile utilizzare sia le bacche fresche che quelle secche o in polvere per realizzare infusi o aromatizzare dolci.
Infuso di Alchechengi
Questa più che una ricetta è un vero e proprio rimedio naturale, utile soprattutto per sfruttare le potenzialità diuretiche di queste bacche. Si può preparare con le bacche secche (ne occorrono circa 60 grammi per ogni litro d’acqua). Dopo aver fatto bollire l’acqua lasciate in infusione le bacche per circa 10 minuti e bevete nel corso della giornata 2/3 tazze.
CONTROINDICAZIONI:
A meno che non si abbiano specifiche intolleranze o allergie alle solanacee, il consumo di alchechengi non presenta grosse controindicazioni. Se si assume a scopo curativo e non se ne fa un consumo alimentare saltuario è bene chiedere consiglio al medico se si fa contemporaneamente uso di farmaci (soprattutto diuretici).
DOVE TROVARLE:
Le Bacche di Alchechengi di CiboCrudo sono i frutti della Specie Physalis Peruviana. Provengono dagli incontaminati altopiani del Perù e vengono raccolte a mano da sapienti agricoltori. Vengono fatte essiccare naturalmente al sole con esposizioni mai superiori ai 42°C, in modo che i preziosi nutrienti non vengano alterati. Questi metodi biologici vanno a favore sia del gusto sia dell’integrità delle proprietà organolettiche, in quanto hanno le stesse caratteristiche del frutto appena raccolto. Sono certificate Biologiche al 100% e possiedono la certificazione BioVegan.
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