Bella Italia

BUSTO DI COSTANZA BONARELLI (Gian Lorenzo Bernini)

2019-02-10 15:48:06

una donna talmente bella da scatenare genio e follia...

Molti sono i busti femminili scolpiti da Gian Lorenzo Bernini su committenza, per i quali l'artista si faceva pagare bene.
Il ritratto di Costanza, invece, non fu né commissionato né tanto meno pagato: era il volto della donna amata che lo scultore voleva sempre con sé e infatti la ritrae in un momento di intimità.
Costanza era la moglie di Matteo Bonarelli o Bonacelli, scultore e collaboratore di Bernini alla fabbrica di San Pietro. Così i due si conoscono e nasce un grande amore, almeno da parte dello scultore.
Il Bernini però, corroso da cotanto amore, si insospettisce, inizia perciò a seguire di nascosto la sua amante, si apposta vicino alla casa dove abita Costanza ed ecco con suo grande stupore, una mattina ne vede uscire un altro uomo che non è il marito; si tratta di Luigi, fratello dello stesso Bernini e suo collaboratore.
Accecato dalla gelosia si arma di spada e inizia a rincorrere il fratello; la storia sarebbe potuta finire in un fratricidio se non fossero intervenute alcune persone a sottrarglielo.
Ma la vicenda non si conclude qui, Gian Lorenzo infatti, non pago di aver quasi ucciso il fratello, assolda uno dei suoi servi, il quale dovrà fingere di portare in dono a Costanza del vino e, una volta introdottosi in casa sua, sfregiarla, deturpandole per sempre il viso, quel volto stupendo che ancora ammiriamo.
Lo sfregio era un trattamento spesso riservato alle prostitute, un’onta terribile perché rimaneva indelebile e tremendamente visibile per sempre.
La madre, afflitta e preoccupata per lo scontro fra i suoi figli, scrive al cardinale, pregandolo di allontanare Gian Lorenzo da Roma.
Le cose però andarono in maniera del tutto diversa: il servo fu esiliato, Bernini nonostante si fosse macchiato di tali delitti, godendo delle grazie del papa, fu multato per 3000 scudi che mai pagò, infine ebbe l’assoluzione papale mentre Luigi dovette riparare a Bologna dove rimase per qualche tempo. 
Infine Costanza, accusata di adulterio, venne rinchiusa nel Monastero di Casa Pia dove venivano condotte le donne di cattivo comportamento.