Valentina Parissi

Naturopata

TINTURA MADRE DI AGLIO: Ricetta Tibetana ottima per mantenere la salute

2019-03-05 20:42:07

Ciao a tutti, la chicca naturopatica del giorno riguarda un rimedio antichissimo dei monaci tibetani. Trovai la ricetta, tanti anni fa, su un giornale di benessere, non esitai neanche un secondo a farla, e da quel giorno ogni 5 anni ( o poco meno ) ripropongo questo rimedio per disinfettare tutto il mio organismo. Io l'ho fatto 2 volte nella mia vita e vi assicuro che può farlo chiunque. Non rinunciate a farla solo perché non sopportate il sapore dell'aglio, o per la paura di "puzzare" di aglio, perché il latte che useremo per diluirlo andrà a nascondere il suo sapore. Se continuate a leggere fino in fondo lo scoprirete . Qui sotto vi metto il video del mio canale you tube girato più di 6 anni fa con il tutorial della ricetta. Ho avuto più di 40.000 visualizzazione, aspetto da voi tanti like ;-) . Il post è suddiviso in tre parti: nella prima vi indico quali sono le proprietà dell'aglio, nella seconda parte la ricetta e le indicazioni per assumere la tintura madre fatta da voi e nella terza qualche consiglio per coltivarlo sul balcone.

PROPRIETA' CURATIVE DELL' AGLIO

  • Antiipertensivo
  • Antibatterico, ad opera dei composti tiosolfonati che si formano spontaneamente dall'allicina
  • Antielmintico (gli elminti sono una classe di vermi che possono parassitare l'intestino)
  • Antiossidante ad opera di molti composti, come i vari solfuri, il selenio e le vitamine dei gruppi B e C
  • Antitumorale (in vitro) ad opera di Ajoene e disolfuri
  • Antitrombotico anche qui ad opera dell'Ajoene ad azione antiaggregante piastrinica


Azione sul colesterolo

Questa pianta ha la capacità di ridurre il colesterolo. Se la colesterolemia non supera i 200 mg./dl. non si nota alcun effetto, mentre se i livelli di colesterolo nel sangue superano i 250 mg./dl. si notano riduzioni significative. Gli studi effettuati dimostrano che l’estratto secco possiede l’azione migliore sul colesterolo, mentre la polvere di aglio e il macerato oleoso di aglio sono assai poco attivi nel ridurre il colesterolo.

Uno studio recente fatto su pazienti anziani ha dimostrato che l'ingestione di estratto secco di aglio titolato in allicina alla dose di 300 mg al giorno per 2 anni ha avuto effetti benefici sull'elasticità dell'aorta, proteggendo il vaso dall’evoluzione della malattia aterosclerotica. Il fatto che l’Aglio sia dotato di azione antiaggregante piastrinica e sia capace di abbassare il colesterolo ne fa un buon rimedio per aiutare a prevenire l’aterosclerosi, soprattutto in soggetti a rischio per questa malattia come obesi, diabetici, ipertesi, persone con colesterolo alto eccetera.

Azione sulla pressione arteriosa

Uno degli effetti per cui l'aglio è più conosciuto è quello di abbassare la pressione arteriosa. Quest'azione è legata alla capacità dell'aglio di causare vasodilatazione, in particolare nei piccoli vasi sanguigni del distretto cutaneo.

Azione anti-infettivaL

'Aglio è usato tradizionalmente per la sua azione antibatterica, rivolta contro molti germi capaci di infettare le prime vie respiratorie, che può essere sia batteriostatica, cioè capace di arrestare la crescita e la riproduzione dei batteri, sia battericida, cioè capace di distruggere i germi con cui viene a contatto. Questa pianta è anche dotata di attività antifungina, soprattutto sui funghi che infettano lo strato superficiale della cute. Interessante è anche l'attività antivirale dell'aglio. Recenti studi indicano che questa pianta può essere attiva contro le verruche per applicazione diretta su di esse di aglio fresco pestato, anche se ciò provoca spesso reazioni allergiche locali anche rilevanti.

L'uso dell'aglio crudo tritato finemente sui cibi come sughi, carne ed insalate è un ottimo coadiuvante per la cura dell'ipercolesterolemia; bronchiti catarrali; elmintiasi (nei bambini in special modo poiché portano sporcizia alla bocca). Il consumo di aglio dà un generale senso di benessere all'organismo per la sua azione anti batterica quindi antiinfettiva. Per ovviare almeno in parte al disagio del conseguente "alito pesante" si deve privare l'aglio del piccolo germoglio verde interno facilmente estraibile. L’aglio crudo non è per tutti. Infatti più di uno spicchio di aglio crudo al giorno può causare irritazioni alle pareti intestinali e mangiare troppo aglio crudo per lunghi periodi di tempo può danneggiare le cellule ematiche e provocare anemia. La moderazione è la chiave di tutto. Attualmente è possibile trovare nei negozi di alimenti naturali diversi prodotti a base di aglio crudo privi delle sostanze chimiche irritanti pur conservando quelle benefiche e con proprietà terapeutiche. Essendo anche un ottimo stimolante digestivo e diuretico viene anche utilizzato in forma
di infuso (dai 5 ai 10 g in un litro di acqua) mentre per un'azione antisettica dai 10-15 g in decotto.



 

L'ANTICA RICETTA TIBETANA DELLA TINTURA MADRE DI AGLIO

Ingredienti:
50 g di spicchi d’ aglio privati della pellicina
200 g di alcool alimentare a 95°

Procedimento:

  1. Pulite manualmente senza usare lame di metallo gli spicchi d’ aglio. In un mortaio di marmo con un pestello di legno riducete l’ aglio in pasta.
  2. Mettete la polpa ottenuta in un vaso da conserve abbastanza capace per contenere anche l’ alcool col quale andrete a coprire il battuto.
  3. Chiudete col coperchio e riponete in frigo.
  4. Il preparato deve rimanere a riposo per 10 giorni e deve essere agitato una volta al giorno.
  5. All’11° giorno si filtra con una garza di tela e si ripone nuovamente in frigo per altri 2 giorni, questa volta senza agitare. A questo punto il prodotto é pronto per essere somministrato: procuratevi una boccettina con tappo contagocce e trasferite la tintura all’ interno di essa.             

Va assunto sempre prima dei pasti principali, diluito in poco latte animale o vegetale o succo di frutta.


Posologia:  bisogna seguire questo schema per la somministrazione corretta:


1° giorno: 1 goccia al mattino, 2 a mezzogiorno, 3 alla sera
2° giorno: proseguire aumentando progressivamente il numero di gocce fino alla sera del 5° giorno (dobbiamo essere giunti a 15 gocce)
6° giorno: 15 gocce al mattino, 16 a mezzogiorno, 17 alla sera
7° giorno: proseguire decrescendo le gocce: 12 al mattino, 11 a mezzogiorno, 10 la sera. Finché proseguendo a ritroso si arriva ad 1 goccia il 10° giorno
11° giorno: 15 gocce al mattino, 25 a mezzogiorno, 25 la sera

Proseguire con 25 gocce per 3 volte al giorno fino all’ esaurimento del prodotto, questo metodo a piccole dosi crescenti ha funzione di stimolare la “memoria” cellulare e la capacità di risposta da parte dell’ organismo.


E’ una ricetta di antica tradizione monastica tibetana, oltre alle caratteristiche elencate sopra, ha altre preziose qualità: pulisce l’organismo dai grassi riequilibrando il peso corporeo, previene i trombi, trombosi del cervello, arteriosclerosi, ischemia, cura il mal di testa, combatte gli stati anemici e senso di debolezza, disturbi cronici dei polmoni, forme di gastrite ed ulcere allo stomaco, carenza di energia sessuale, e influisce positivamente sull’ umore generale.

 


 

COLTIVA L'AGLIO ANCHE SUL BALCONE da greenme.it

1. Scegliere il tipo di aglio da coltivare

L'aglio maggiormente coltivato nell'Europa meridionale è sicuramente l'Allium sativum una pianta perenne a radice bulbosa, ampiamente utilizzata nella cucina mediterranea per insaporire i cibi. In Italia crescono spontanee circa una trentina di specie tra cui  l'Allium vineale, l'Allium ursinum, l'Allium fragrans, l'Allium oreaceum; nel mondo se ne conoscono più di trecento specie con piante che vanno da poco più di una quindicina di centimetri sino al metro di altezza.

Tra le specie italiane più conosciute ci sono l'aglio di Caraglio, l'aglio bianco piacentino, l'aglio rosso di Sulmona, l'aglio bianco di Vessalico, l'aglio rosso di Nubia.

2. Piantare i bulbilli 

Una volta scelto il tipo di aglio bisognerà selezionare i bulbilli, comunemente ed impropriamente chiamati spicchi, che andranno messi a dimora. Potete acquistarli da fornitori specializzati o su internet ma è possibile ottenerne di ottimi anche dall'aglio che compriamo per cucinare; assicuriamoci soltanto che sia 100% biologico così da non contenere sostanze che ne impediscano la germinazione.

Questi andranno interrati a circa 3 cm di profondità avendo l'accortezza di non capovolgerli, lasciando quindi l'apice rivolto verso l'alto. I bulbilli andranno posti in file parallele distanti 25-40 cm tra loro e ad una distanza di 10-15 cm uno dall'altro.

Il periodo migliore per piantarli va da novembre a marzo; in questo modo potremo disporre di aglio fresco in primavera nelle zone con clima temperato per i bulbilli piantati a novembre, mentre per quelli piantati a marzo in zone con clima più rigido avremo ottimo aglio da conservare.

La germinazione dei bulbilli avviene grazie alla riserva di nutrienti contenuta negli stessi, quindi più questi saranno grandi più  rapida sarà la loro germinazione. Vi consigliamo quindi di scegliere i più grandi per avviare la vostra coltivazione. Inoltre, ad incentivare il processo di germinazione concorre anche la temperatura: quella ottimale è intorno ai 15-20°C.

L'Allium sativum preferisce una posizione soleggiata e un terreno ben drenato: i bulbi, infatti, temono i ristagni d'acqua che, oltre ad impedirne il completo sviluppo, possono favorire la formazione di muffe e farli marcire.

L'Allium ursinum invece predilige una posizione di mezz'ombra ed un terreno più ricco di torba e ben umido.

3. Tagliare gli steli fiorali 

Generalmente si evita che l'aglio destinato ad un uso domestico vada in fiore, in quanto questo processo richiede un certo dispendio di energia e di nutrienti da parte della pianta, che vengono sottratti ai bulbilli. Quindi è consigliabile tagliare gli steli fiorali non appena in bocciolo.

Per altri tipi di aglio invece va detto che la fioritura è decisamente interessante ed ornamentale e la loro coltivazione produce delle bellissime inflorescenze dalla forma ad ombrello.

4. Raccogliere l'aglio

La raccolta dell'aglio è determinata oltre che dalla specie coltivata anche dalla temperatura ma in linea di massima possiamo dire che va effettuata quando le foglie sono quasi completamente secche. La pianta va estirpata e lasciata essiccare all'aperto per circa una settimana. Passato questo tempo è possibile prelevare i bulbi e ripulirli dalle tuniche esterne, dalle radici e dal fogliame. I bulbi possono essere riuniti tra loro intrecciando le foglie e creando così le caratteristiche trecce che tante volte abbiamo visto nei mercati.

Se nel periodo di raccolta le temperature sono o troppo basse o troppo alte rispetto alla media i bulbi potrebbero apparire di colore leggermente ambrati, ingialliti e essere umidi al tatto.