Valentina Parissi

Naturopata

LA LUCE è MEGLIO DI TUTTO

2019-04-12 10:55:24

Oggi voglio fare un post molto interessante, un po' lungo, ma vi invito a leggerlo tutto perchè vi renderete conto di quanto è importante essere esposti alla luce del nostro Sole.

L' ENERGIA VITALE DEL SOLE

  • Arnold Rickli fu il medico che “per primo scoprì l’importanza della luce del sole per la salute di una persona”.  . Egli sosteneva l’esposizione all’aria e al sole senza vestiti  e per questo venne denominato dalla medicina ufficiale "il medico dei pazzi" . 

Anche la dottoressa Katherine Kousmine consigliava ai suoi pazienti di esporre gran parte del corpo alla luce del sole ogni giorno dell'anno.  

Eppure quanti di noi non la sopportiamo, siamo fotosensibili? Non riusciamo a tenere gli occhi aperti in estate ed usiamo gli occhiali da sole? 

E' necessario rieducarci al Sole, alla sua luce, che dona energia vitale, invia codici solari importantissimi in questo preciso momento storico.  

La sua luce produce VITAMINA D, ci sono studi che confermano che sia un buon rimedio contro l'ipertensione. La luce del sole fa bene all'anima e alla mente. 

Alcuni la chiamano ELIOTERAPIA, stare all'area aperta, passeggiare, prendere il sole nelle ore di primo mattino fa bene al nostro corpo ed anche all'umore.

Io personalmente, ogni mattina, tempo permettendo, mi alzo all'alba, vado fuori con il mio tappetino e guardo negli occhi il sole che sta per nascere. 

Questa tecnica viene chiamata Sun-gazing ed è una pratica antica di guarigione usata da molte culture come i Maya, gli Egizi, Atzechi, Tibetiani e Indiani d’America e riporta, non solo benefici a livello di guarigione dalle comuni malattie, ma anche lo sviluppo dell’intuizione e delle cosiddette capacità extra-sensoriali, e per alcuni è anche un modo di nutrirsi e consumare sempre meno cibo solido. 

La ghiandola pineale è fortemente collegata alla luce solare per questo motivo molte tradizioni consigliano di svegliarsi molto presto e meditare e osservare il sole all’alba. Lo stesso motivo per cui le popolazioni in cui vi è molto sole le donne e gli uomini sviluppano prima ed hanno una maggiore fertilità. 

Qual è la connessione con l’occhio? La retina contiene elevate quantità di melanina e quindi è un vero e proprio trasformatore di energia.

Inoltre la ghiandola pineale viene particolarmente stimolata vista e dalla percezione della luce grazie alla quale comincia a produrre la melatonina e altre sostanze ad elevatissimo potere antiossidante tanto che sono usate anche nella terapia anticancro e per il Dott. Walter Pierpaoli è anche la chiave della longevità. 


L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA D DETTA LA VITAMINA DEL SOLE

Inizio con confidarvi che più del 70% delle persone sono carenti di Vitamina D. Io stessa ho fatto un controllo, dopo un anno che ho assunto la vit, D e sono risultata carente. VI consiglio vivamente di andare dal vostro medico e chiedergli di fare un controllo, se dovesse negarvelo ( come è successo a me la prima volta) potete rivolgermi ad un centro prelievi privato. La spesa è di circa 30 euro.


Ma vediamo subito, grazie all'aiuto del sito personaltrainer.it e riza.it quali sono le cause in caso di carenza di vit. D

  • Dolore alle ossa;
  • Dolore alle articolazioni;
  • Debolezza muscolare;
  • Disturbi da fascicolazione muscolare;
  • Ossa fragili, che tendono a deformarsi, nei soggetti di giovane età, o a rompersi facilmente, nei soggetti adulti;
  • Difficoltà a pensare in modo chiaro;
  • Stanchezza ricorrente.
  • È una potenziale causa di periodontite, ossia l'infiammazione delle ossa che sostengono i denti. Se degenera, la periodontite può causare la perdita dei denti;
  • Ha effetti immunodepressori, cioè è in grado di ridurre l'efficienza del sistema immunitario. Pertanto, l'individuo con una carenza di vitamina D è più soggetto a infezioni;
  • Può determinare uno stato di insulino-resistenza, ossia la condizione per cui le cellule dell'organismo presentano una scarsa sensibilità all'insulina; assumendo vitamina D può essere di aiuto contro il diabete di tipo II ed attenua il senso della fame. 
  • Sentimenti di depressione. Al momento attuale, sono in corso studi per approfondire la relazione tra carenza di vitamina D e calo dell'umore, ma sappiamo che la vitamina D  è essenziale per stimolare la produzione di endorfine, serotonina e dopamina, i neurotrasmettitori che modulano il tono dell'umore, contrastando i fenomeni depressivi 




COME SI ASSUME LA VITAMINA D

Intanto ritengo sia molto importante che conosciate che ci sono due tipi di vitamina D

La vitamina D detta calciferolo è presente nell’organismo umano in due forme: 


  • ergocalciferolo (vitamina D2) presente negli alimenti di origine vegetale e viene assunta attraverso l'alimentazione
  • colecalciferolo (vitamina D3)  viene sintetizzata attraverso la pelle, grazie all’esposizione ai raggi solari, ed è presente nei prodotti di origine animale.

Quindi la Vitamina D si assume mangiando cibi che contengono vitamina D come il salmone, olio di fegato di merluzzo, sardina, aringa, e pesce azzurro, l'halibut, il tonno, ma anche nel tuorlo d'uovo, i fughi, nella carne ( nel fegato). Trovate in commercio anche dello joghurt del latte  e dei cereali arricchiti con la vitamina D. 

Ultimo ma per me di primaria importanza con l'esposizione ai raggi solari almeno per 30 minuti al giorno. Cercate di tenere gran parte della pelle esposta al sole. 

CURIOSITA': ARNOLD RICKLI IL DOTTORE DEL SOLE estratto dal libro "I Pionieri della Natura" 

.....il viaggio attraverso i pionieri della naturopatia ci porta ad incontrare il “ dottore del sole” e inventore della “cura atmosferica”. 

Nel 1900, Lust, che incontreremo in seguito, affermò che Rikli fu il medico che “per primo scoprì l’importanza della luce del sole per la salute di una persona”. Arnold Rikli non fu molto conosciuto, tranne che in Svizzera, dove nacque il 13 febbraio 1823, e in Germania. 

Di famiglia benestante ebbe la fortuna di studiare in scuole private della zona ma fu sempre contrario all’insegnamento dispotico impostogli e trovò salutare e fondamentale l’esplorazione della natura. Scoprì in tal modo il piacere di stare al sole senza vestiti e il camminare a piedi nudi. Le sue metodologie furono innovative ed ebbero molto successo. 

Egli iniziò a sperimentare la prolungata esposizione ai raggi del sole e all’aria aperta nonostante fosse stato cresciuto con l’idea che gli eventi atmosferici fossero negativi per la salute. La sua passione per la natura e la lettura del libro di C. Munde “Memories of water doctor” (Memorie del dottore dell’acqua), lo portrono alla lettura delle opere di Priessniz e alla successiva sperimentazione dei metodi di cura atmosferici.

 Sperimentando su di sé i vari metodi poté constatare effetti positivi e negativi delle terapie e si ricorda che fu colpito da insonnia nervosa dopo un periodo prolungato di esposizione all’acqua troppo fredda. Questo episodio lo avvicinò al “principio del contrasto”: utilizzare contemporaneamente caldo e freddo, soprattutto sfruttando le variazioni contrastanti del tempo atmosferico considerate “molto importanti per capire le leggi della natura”. Nel 1847 inventò i bagni di vapore e ne descrisse le virtù in un articolo intitolato “Der Wasserfreud” (L’acqua amica). Nel 1852 si curò per una pleurite nelle montagne della Slovenia, i monti Veldes, dove, nel 1954 grazie al clima favorevole di quelle zone, decise di aprire una casa di cura. Molte persone ammalate si rivolsero a questo centro, soprattutto nella stagione estiva mentre nella stagione invernale Rikli lavorava nelle varie città della zona tra Trieste e Lubiana. 

Le sue cure non vennero 7 accolte con favore dall’ordine dei medici, infatti venne chiamato anche “medico dei pazzi”. Egli sosteneva l’esposizione all’aria e al sole senza vestiti. Questo tipo di cura e i notevoli risultati, provocarono l’invidia di molti e per questo dovette spesso difendersi alle accuse di ciarlataneria, venendo sempre assolto. Nel 1865 iniziò la sperimentazione dell’esposizione all’aria, al vento e alle varie temperature e nel 1869 affermò: “…L’acqua non è il nostro massimo elemento vitale…La luce e l’aria, al contrario, sono i nostri elementi essenziali. "

Tutti gli esseri organici si degraderebbero e morirebbero, senza di essi.” Nello stesso anno, Rikli, costruì due capannoni dove poter utilizzare le sue cure e vi affiancò un grande parco dove poter camminare a piedi nudi sulla sabbia. Per incitare i suoi pazienti a seguire le cure, prendeva parte egli stesso alle sedute. Contrario ai regimi ferrei, proponeva uno stile di cura moderato e flessibile. Sperimentò la dieta vegetariana per oltre 15 anni con ottimi benefici ma allo stesso tempo si rese conto che prolungarla per lungo tempo portava a debolezza. Si ristabilì reinserendo nell’alimentazione carne e latticini. Concluse quindi che i periodi di dieta vegetariana potessero essere utili solo se non protratti per lungo tempo. L’esposizione al sole, pur essendo per Rikli fondamentale, non doveva essere prolungata per troppo tempo perché poi sarebbe stata pericolosa. 

Egli era contrario alla monotonia nelle sue cure, riteneva infatti che l’utilizzo di un solo metodo di cura e l’eccessivo protrarsi dello stesso fossero equivalenti alla morte della cura e del paziente. Fu un sostenitore del principio di “polarità” della natura: il caldo e il freddo, il giorno e la notte, la pioggia ed il sole provocavano una “nuova scossa” negli individui e nella natura stessa e quindi potevano avere un effetto terapeutico. 


La casa di cura sui Monti Valdes fu un modello per i Rikli nella sua tenuta per i bagni d’aria Archivio della Eden Foundation, Bad Suden 8 successivi centri naturopatici all’aperto istituiti da altri grandi naturopati come Lahmann, Lust, Just e Felke e le loro Joungborns (fonti della giovinezza). 

Oltre ad avere scritto molti articoli per “Der Naturartz” (il dottore della medicina naturale) la più importante rivista del settore) scrisse anche dei libri: “The basic doctrines of nature cure include the atmospheric cure” (I principi fondamentali della cura naturale inclusa la cura atmosferica) e “Thermodietetics” (Termodietetica) e negli ultimi anni della sua vita “Word of farewell to my esteemed colleagues and followers” (parole di addio ai miei stimati colleghi e sostenitori). 

Dopo la sua morte, avvenuta per vecchiaia il 30 aprile 1906, la casa di cura sui Monti Valdes venne seguita dal figlio Oskar fino alla chiusura nel 1918, anno del crollo dell’impero austriaco. Possiamo affermare senza dubbio che la casa di cura di Rikli fu il modello di base per tutte le realtà successive ad essa. Il suo motto fu “L’acqua fa bene, l’aria ancor di più ma la luce è meglio di tutto”.