Valentina Bonvini

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Minimalismo

2019-08-28 19:19:02

Minimalismo filosofia di vita

Minimalismo che cos'è

Il Minimalismo nasce dal Buddismo Zen e sì, è alla portata di tutti.


Essere minimalista non vuol dire vivere rinunciando a tutto, non poter avere una casa o una macchina, ma possedere solo le cose necessarie.

Infatti, un punto cardine è quello del valore. Questa filosofia ci invita a chiederci, ogniqualvolta stiamo per acquistare qualcosa, se ne abbiamo davvero bisogno.


Nel mondo attuale siamo sommersi di oggetti, compriamo più o meno in modo compulsivo perché va di moda, perché pensiamo di aver bisogna di una tal cosa o semplicemente perché avere ci fa sentire di essere.


La maggior parte dei nostri bisogni sono indotti ed una volta soddisfatti, siamo comunque scontenti.


Sicuramente il Minimalismo si sta diffondendo come reazione al consumismo e al suo farci vivere sempre sulle montagne russe. 

Ma non si limita solo ai beni materiali, va ad agire su tutta la nostra vita, perché vivere una vita piena di significato è un altro degli obiettivi.


Diventare minimalisti è un percorso verso la libertà.

Verso l’abbandono del senso di colpa. 

Contro la depressione che lo stile di vita occidentale ci fa provare in continuazione.


Possedere delle cose non è una colpa, né un problema: il valore e il significato, ma soprattutto l’importanza che diamo agli oggetti, quello sì che diventa un problema

Lo è quando la nostra felicità inizia a dipendere da quanto abbiamo e da quello che abbiamo.


Spesso siamo così accecati dal dover star al passo con gli altri comprando cose, che mettiamo in secondo piano la nostra vita, le nostre relazioni e tutto quello che di importante abbiamo.


Questo ci porta ad essere sempre scontenti e a vivere proiettati altrove. 

Invece, il minimalismo ci insegna ad assaporare il momento presente e a goderne, a dare il giusto valore alle persone, al tempo e alle cose.


Avere meno per avere di più.

Disfarsi dell’eccesso e concentrarsi sul ciò che è necessario ci aiuta a focalizzarci su noi stessi e a capire meglio quale sia la nostra missione nella vita.


Sì, perché ognuno di noi ha uno scopo.


Il minimalismo è un allenamento a concentrarsi sull’essenziale, su quello che ha davvero significato per noi.


Avere meno per avere di più, vuol dire possedere solo quello di cui abbiamo davvero bisogno.

Una volta entrati in quest’ottica, avremo un rapporto diverso anche con i nostri soldi, il che vorrà dire che saremo più attenti a come li spendiamo e alla qualità di ciò che compriamo. 

Ma attenzione, un minimalista i soldi li spende, ma ha una consapevolezza diversa del loro valore.


Questo porta anche ad imparare ad aggiustare le cose e a crearle, libera il lato creativo che ognuno di noi ha e che spesso tiene nascosto.

Non diventeremo tutti MacGyver, ma, per esempio, invece di buttare via un elettrodomestico che non funziona più, lo porteremo da qualcuno che possa aggiustarlo.


Ora come ora siamo abituati a ricomprare quello che si rompe perché “facciamo prima”. Ragioniamo sempre in termini di tempo.

Quel tempo che rincorriamo sempre e non abbiamo mai.


Il Minimalismo ed il tempo.


Anche nella gestione del tempo il Minimalismo ci insegna qualcosa.


Infatti, invita ad organizzare il tempo secondo ciò che è necessario e quello che porta un valore aggiunto alla nostra vita.


La qualità, anche qui, la fa da padrona.

Il “no”, diventa uno strumento di liberazione, senza portarsi dietro il senso di colpa.

Dire di no a qualcosa che non sia necessaria e che non porta nulla di buono nella nostra vita, è un bene ed una forma di cura di se stessi.


Il minimalista buono, il minimalista cattivo.


Come posso diventare una brava minimalista? Lasciando libera te stessa.


Non c’è un modo buono o uno cattivo di esserlo.

Ogni minimalista è diverso dall’altro, perché per ognuno hanno importanza cose diverse.


Una delle mie più grandi perplessità era legata alle quantità.

Mi spiego meglio: io leggo molto, quindi compro molti libri, per cui a casa ci sono molti libri.

Se decidessi di diventare minimalista, dovrei farne a meno?

No, perché per me la lettura è fondamentale, porta valore nella mia vita e mi fa sentire bene.

Quello che ho smesso di fare è comprare vestiti su vestiti che poi non metto.

Avendo la cabina armadio in casa, accumulare vestiti è stata la cosa più semplice del mondo, tanto avevo spazio! 


Quando ho incontrato questa filosofia, ho capito che tre quarti di quelle cose, non avessero valore per me.

Le avevo comprate perché erano di moda, ma averle o meno non cambiava nulla nella mia vita.

Quindi ho preso e li ho dati in beneficenza. 

Ora ho meno vestiti ma li uso tutti.

Mi sembra impossibile!

Articolo tratto dal sito www.Peneloperesiste.it


Il mio modesto pensiero

secondo me il minimalismo è la rinuncia a possedere, non intesa come privazione, ma come scelta di libertà":

È il ritorno all'essenziale in ogni ambito, a ciò che apporta un vero valore aggiunto alla vita, siano i pochi oggetti indispensabili che ci sono rimasti, le persone di cui veramente vogliamo circondarci, le attività che ci arricchiscono.

Si inizia solitamente liberandosi degli oggetti superflui, quelli per cui lavoriamo come schiavi per comprarle e mantenerle.

Ogni oggetto ha infatti un costo e mi piace raffigurarlo mentalmente non in euro, ma in ore.

Ad esempio quante ore di lavoro si passa ad una scrivania davanti ad un monitor per comprarlo?'questo ci comporta una vera utilità o solo un'effimera gratificazione temporanea?'

Ci aiuta a realizzare i sogni o ruba il tempo?

Il minimalismo è mettere se stessi al centro, la felicità, tornare a ciò di cui abbiamo veramente bisogno e che veramente amiamo.





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