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Leggende sulla chiesetta di Santo Spirito a Casere in Valle Aurina

2020-08-16 06:28:56

La Chiesetta di Santo Spirito è la chiesa più antica della valle, costruita per i minatori che lavorarono nella miniera di Predoi dove estrarrono il rame. Inoltre la chiesetta fu dedicata ai viaggiatori che usarono il Passo dei Tauri per arrivare nel Pinzgau oppure a Salisburgo.

[Fonte Val Pusteria]

Secondo una legenda in questo posto, ripetutamente si sentiva il suono di una campana sottoterra. Scavando, venne alla luce un ritratto dello Santo Spirito. Dopo essere stato portato via, il ritratto fu di nuovo trovato dietro la roccia accanto alla chiesa. Per questa ragione fu presa la decisione di costruire una cappella proprio quí, ovviamente dedicata allo Santo Spirito.

Le prime documentazioni che riguardano la chiesetta risalgono al 1455, quando fu consacrata dal cardinale Nicola Cusano, Principe Vescovo di Bressanone. Nel 1500 la chiesetta fu ingrandita e nel corso di questi lavori le opere d’arte presenti nella chiesa furono tolti. Nel 1981 sono state inserite nuovamente nella cappella, oggi protetti da un armadio blindato. Altre opere d’arte sono una rappresentazione della SS. Trinità nonchè statue di legno di Sant’Osvaldo, San Chiliano e Sant’Orsola, San Francesco e Sant’Andrea. Diversi arazzi e dipinti conferiscono alla chiesetta una particolare ricchezza artistica ed architettonica.

La Chiesetta di Santo Spirito è però soprattutto conosciuta per il crocifisso perforato da fori di proiettili. Secondo una legenda, questo crocifisso una volta si trovava nei pressi del maso Prastmann. Quando un tiratore in viaggio nel Pinzgau per una competizione di tiro passò da questo crocifisso decise di provare ancora una volta la sua precisione, perforando la croce tre volte. Vinse la competizione nel Pinzgau e ritornò con un toro che, passando dalla croce si infuriò e uccise il tiratore. Oggigiorno una Via Crucis porta alla Chiesa di Santo Spirito da Casere, le singole stazioni sono state realizzate da associazioni giovanili e da scolari della scuola di scultura in legno di San Giacomo.