Storia & Antichità
Un Risveglio del tutto particolare
Storia di un etichetta e di una vecchia amicizia
Risveglio, Verdiso dei Colli Trevigiani
Dino Boscarato,
sin dagli inizi della gestione della trattoria dall'Amelia acquistava dal signor Luigi Gregoletto, di Premaor, uomo di saggezza contadina, il "verdiso" col fondo. Lo si serviva caraffandolo su una boulle di ghiaccio ed era il più frequente abbinamento ai piatti di antipasti del ristorante.
Lui stesso ne teneva sempre una bottiglia nel frigo di casa, era diventato uno dei gusti "della memoria" e non mancava in tavola per accompagnare il pasto.
Il destino ha per ciascuno di noi un percorso assegnato, e quello di Dino prevedeva un incontro con la malattia verso la metà degli anni '90 ("enfisema polmonare cronico "), e l'interruzione dopo dieci anni, il 18 marzo del 2004. Questo, non prima di avere insegnato a molti molte preziose cose, e potendo così virtualmente continuare la sua storia in altre strade, altri percorsi.
Negli ultimi tempi sorbire anche un solo goccio di verdiso mescolato ad acqua era segno di conforto, riconoscimento forse di una identità che si stava ricomponendo, recupero di un ricordo infuso nel gusto del vino. Quando noi figli siamo stati chiamati dalla mamma in ospedale, una settimana circa prima che il papà morisse, la bottiglia di Verdiso era fuori della finestra a rinfrescare.
Nostro padre era in coma ed i medici, gli infermieri tutti, ci avevano detto che dovevamo soltanto metterci a pregare, se credevamo in Dio, ed aspettare. Noi ci mettiamo nell'animo, attendiamo. Nella notte due infermiere vengono per sistemare il letto, lo spostano: "Ma il paziente è ancora sveglio! ", ci dicono. Verso mattino sentiamo il respiro di nostro padre farsi lentamente più profondo, percepiamo qualche debole gemito. "Papà, papà, sei sveglio? Mi senti? Vuoi qualcosa? ".
La risposta arriva, un fiato appena: "verdiso ". Da quel risveglio nostro padre ci ha regalato ancora preziosi barlumi della luce che aveva intravisto, e nella quale si è immerso qualche tempo dopo, sazio di giorni.
Il signor Luigi Gregoletto, conosciuta la storia, ha voluto dedicargli l'etichetta.
La storia del verdiso e di mio padre Dino ha anche altri risvolti originali, lo racconterò in un post successivo.