Spiritualità & Filosofia
KARMA personale, KARMA di famiglia e ...KARMA sociale.
Le Guerre tra famiglie si ripetono nei secoli?
L'immagine che vi propongo è piuttosto impressionante (da Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_e_ghibellini, rappresenta una Battaglia del XIV secolo tra le fazioni dei guelfi e dei ghibellini di Bologna, dalle Cronache di Giovanni Sercambi di Lucca) ma rende bene l'idea.
Vorrei affrontare con voi questo argomento partendo come sempre da una mia esperienza personale: analizzandola insieme si possono trovare molte soluzioni creative.
In breve: nella mia cerchia di conoscenze c'è una famiglia che non riesco a sopportare. Non mi hanno fatto nulla, abbiamo rapporti minimi. Eppure... la cosa buffa è che sto notando questo anche in altre persone esterne: c'è chi si è legato molto a loro, e chi ribolle dal nervosismo solo a sedersi accanto.
Non è un caso, è evidente. E' come se ci fossero due fazioni, chi ne è affascinato e chi li evita.... Ma non è successo niente di particolare!
O sì? se non in questa, in qualche altra vita, chissà quanti secoli fa.
Ricordiamoci che quasi tutte le persone che frequentiamo (quindi non solo i famigliari o gli amici più stretti) fanno parte della stessa famiglia di anime di cui siamo parte noi e che si ritrova di reincarnazione in reincarnazione, per giocare tra loro i vari ruoli che siamo tutti chiamati a sperimentare per apprendere le diverse lezioni.
Non si parla di qualche decina di individui, ma centinaia: quindi è estremamente probabile che se da un lato abbiamo sicuramente un rapporto stretto, reiterato ed intercambiabile con genitori, moglie/marito, figli e fratelli ci sono anche un'altra serie di anime che rincontriamo spesso: un insegnante, un amico, un ...nemico.
O un gruppo di nemici.
O una intera famiglia, con cui la nostra (chissà quando) ha ingaggiato una battaglia sanguinosa che non si è ancora conclusa: troppo dolore/rabbia ancora in sospeso.
Le faide familiari erano comuni, nel medioevo: Guelfi e Ghibellini è solo la più famosa (per noi che abbiamo studiato Dante a scuola), ma ce ne sono state altre mille e non è certo difficile che molti di noi, oggi, siamo ancora inconsapevolmente legati a quelle dinamiche.
Perfetto: abbiamo inquadrato il problema. Allora che fare?
In letteratura e nel cinema un leitmotif ricorrente è l'amore impossibile tra due componenti di due famiglie in guerra. Che a volte finisce bene, (le parti si riappacificano) a volte malissimo (muoiono tutti). Ecco, intanto cerchiamo di evitare di concentrarci sulla seconda opzione per non darle forza.
La domanda allora diventa:
come si disperde un odio che si è fossilizzato nei secoli?
...Come si ferma una guerra così antica?
Intanto, cosa da fare subito, è concentrarci sul fatto che NON ABBIAMO NEMICI ORA, NON CORRIAMO PERICOLI (togliere alimento alla Paura: sempre lì si finisce a parare...); SE E' L'AMORE CHE DISTRIBUIAMO SOLO QUELLO CI TORNERA' INDIETRO, TENENDOCI SEMPRE AL SICURO.
Proviamo con una meditazione semplice: qualunque cosa sia successa in passato non ha importanza: QUI E ORA la rabbia è sciolta, l'odio abbandonato, la paura distrutta.
Non ha nessuna rilevanza conoscere i dettagli del passato: tanto alla fine i temi sono sempre gli stessi e la procedura non cambia.
Se si inizia a prendere coscienza che è un problema che va oltre le persone che ci troviamo davanti (no, non sono loro che sono antipatiche e no, non sono loro che stanno tramando alle nostre spalle: è tutto su ben altri piani) innanzitutto inizia a scemare la nostra irrazionale irritazione verso Tizio o Caio e tutto il loro entourage. Il che non è poco.
Scardinare una a una le nostre resistenze significa minare alle fondamenta - mattone per mattone - tutto il castello dentro cui ci siamo rifugiati e che è diventata la nostra prigione.
E' un castello grande da demolire? Eh be... tanto vale cominciare subito 😉
(foto dal Web)