Tommaso Vicentini

Logistica alimentare

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La carnica 'Space 1999' manda per il mondo 15mila vinili all'anno.

2019-03-01 20:17:08

LA STORIA: Oltre 20 anni fa ha creato a Lignano la sua Space 1999 Distribution, una realtà che oggi spedisce nel mondo circa 15.000 pezzi al giorno che viaggiano sulle ali delle sette note. Space 1999 è nata nel 1998 come retailer di “media products” diventando da subito un riferimento importante per amatori e collezionisti di prodotti di difficile reperimento. L'“effetto rete” ha permesso all’Azienda di assortire un vasto catalogo e un’ampia offerta per negozi specializzati. L'azienda, con sede a Tolmezzo distributrice di prodotti discografici, invia in tutti gli angoli del pianeta tutti i tipi di supporti fonografici, con una diversificazione che consente di coprire tutti i formati fisici. ''Rock and roll will never die”, cantava Neil Young nel 1973. Perché la forza e l'energia della musica, a prescindere dal genere musicale, sono davvero il sale della vita, il motore capace di far muovere gli ingranaggi del mondo. Questo Alessandro (Founder di space) lo sa bene. IL MERCATO: Il vinile è cresciuto globalmente. Se, in Paesi come: Inghilterra, Germania e Francia, l'amore per il disco tradizionale non si è mai spento - anzi, i negozi hanno continuato a spingere su questo supporto - in Italia non è stato così. «Alcuni anni fa - sottolinea Alessandro - la quota era circa del 3%. Poi c'è stata una costante ripresa, e ora siamo attorno al 14% anche qui. Il nostro Paese, però, insegue il trend e non lo anticipa. Non c'è stato un boom». Quali i motivi di questa ripresa? «Le etichette, anche quelle di ridotte dimensioni, hanno ricominciato a stampare in questo supporto: oggi, anche gli artisti più piccoli oppure i prodotti a tiratura limitata vengono pubblicati anche in vinile. È ovvio che una maggiore disponibilità nel nostro catalogo agevola sia il consumatore a trovare ciò che cerca, sia la diffusione del disco tradizionale».Ma non è tutto qui. Perché anche l'indotto ha la sua parte e Alessandro questo lo sa bene: «In tempi di crisi, un nome di spicco tra i produttori di giradischi, la Technics, aveva fermato la produzione. Oggi, invece, complice il ritorno del 33 giri anche questa realtà ha ripreso vigore, riproducendo i vecchi modelli. Insomma, gli effetti benefici sono davvero molti!». Oggi, il vinile non finisce più soltanto nelle mani del 40-50 enne nostalgico che ricorda con affetto gli anni nei quali la puntina viaggiava tra i solchi regalando suoni ed emozioni, ma anche tra i giovani. La maggior disponibilità di dischi sul mercato ha attratto anche molti ragazzi e va detto anche che, oggi, la qualità del supporto (e, di conseguenza, la fedeltà del suono e la piacevolezza della riproduzione) è di gran lunga migliorata rispetto ai dischi “antenati”. Anche se, quel suono a volte difficoltoso all'ascolto, per molti arricchiva il fascino. E poi c'è un ulteriore aspetto: «La tridimensionalità è ancora importante, tanto fra i giovani quanto tra le persone con qualche primavera in più: il supporto digitale va bene, ma è impersonale. Il vinile, invece, rimane un bell'oggetto, un prodotto capace di dare un'esperienza straordinaria».