Tiziano Santoro

La stagione d'oro del tartufo nero: produzione record e prezzi giù

2019-10-03 07:25:03

«L’annata degli scorzoni è ottima – conferma Maurizio Bazzano, presidente dell’Associazione tartufai e tartuficoltori liguri

Il tartufo nero si gode il suo anno d’oro: lo scorzone estivo continua a crescere in quantità molto abbondanti, la qualità è ottima e anche i prezzi hanno ormai raggiunto quotazioni più basse rispetto al passato. Mentre sale l’attesa per il bianco, che potrà essere raccolto soltanto a partire dal 15 settembre, è una notizia ghiotta quella che arriva dal sottobosco savonese per raggiungere le tavole degli estimatori. Dopo che il 2017 aveva fatto registrare una stagione terribile, segnata da pochi tartufi neri e contraddistinti da prezzi stellari, il 2019 si prende la rivincita con una delle migliori stagioni degli ultimi anni.

«L’annata degli scorzoni è ottima – conferma Maurizio Bazzano, presidente dell’Associazione tartufai e tartuficoltori liguri – Condizioni climatiche molto favorevoli hanno permesso al tartufo nero di crescere in abbondanza e maturare nel modo giusto rispetto alle passate estati.

Questa concomitanza di fattori ha determinato un boom di prodotto, accompagnato da una qualità eccellente. Visto l’andamento del nero non possiamo che essere fiduciosi per l’imminente arrivo del bianco. Difficile fare previsioni, ma ci sono le condizioni per un’annata favorevole».

Le attenzioni, non a caso, sono già puntate sulla “Festa nazionale di Millesimo”, in programma l’ultimo weekend di settembre, quando da piazza Italia verrà fissato il prezzo di riferimento del tartufo bianco, a cui anche Alba e Norcia dovranno adeguarsi. Intanto sale la richiesta del nero. Uno scorzone di pezzatura media, ossia circa 10/15 grammi (la dose consigliata è di circa 10 grammi per persona), viene venduto in Valbormida a partire dai 25 o 30 euro l’etto, contro gli 80 o 100 euro del 2017, quando il prodotto scarseggiava. Le quotazioni, però, sono destinate ad alzarsi con l’arrivo dell’autunno, che porta con sé la crescita del tartufo nero uncinato, più profumato.

I consumatori li possono acquistare nei negozi, ma anche alle fiere. L’associazione dei tartufai liguri conta 150 iscritti, il cui numero è in continuo aumento grazie a giovani, che attirati dalla natura e dal contatto con i boschi si dedicano alla ricerca del tartufo o partecipano a gare. Ma attenzione: per raccogliere i tuberi, sia il pregiato bianco sia il nero, serve un’autorizzazione, che viene concessa dopo il superamento di un esame che valuta le conoscenze del cercatore rispetto alle normative regionali e nozioni di botanica.

I “trifulau”, così si chiamano i tartufai in dialetto, custodiscono gelosamente i luoghi dove andare alla ricerca dei preziosi tuberi. «Ognuno ha i suoi “santuari segreti” – scherza il presidente Bazzano - In linea di massima i terreni sotto i salici, le querce e i tigli, soltanto per citare alcuni esempi, sono zone da tartufo. I cani, invece, vanno addestrati: non tutte le razze sono adatte. Sono migliori i cani di taglia piccola, che vanno abituati con il tartufo, se ce n’è a disposizione, o con l’odore del tubero stesso».