tiziano bui

La Siberia continua a bruciare

2019-08-15 08:18:17

Mentre tutti fanno finta di niente la Siberia continua a bruciare, creando danni enormi all'ecosistema, anticipando enormemente all'aumento della temperatura e allo scioglimento dei ghiacciai.

AGGIORNAMENTO DAL CIRCOLO POLARE ARTICO


Mi perdonerete se oggi non mi soffermo come di consueto sulle previsioni per le nostre regioni (tanto l’altapressione riconquista terreno e avremo i prossimi 3gg discreti), ma porto alla vostra attenzione una notizia che è talmente catastrofica e allarmante, che non se ne sente quasi parlare sui principali mezzi di comunicazione: gli incendi in Siberia!


Da giugno ormai la Siberia è in fiamme (ne avevo scritto in un recente post), ma ora la situazione ha raggiunto livelli di una drammaticità impressionante.


L’ultimo rapporto del 12 agosto stima che stiano attualmente bruciando 5.5 MILIONI DI ETTARI di foreste, una superficie più grossa dell’intero Belgio.


I fumi prodotti da questi incendi (che sono monitorati e ben visibili dai satelliti spaziali della Nasa) coprono circa 5 MILIONI DI CHILOMETRI QUADRATI e sono ormai arrivati fino al Nord America.


Se pensiamo a fauna e flora e alla distruzione di un intero ecosistema che viene spazzato via dalle fiamme c’è da restare senza fiato.


Se pensiamo all’impatto GLOBALE che ha e avrà questa situazione sul pianeta e quindi su ognuno di noi, c’è da stare anche peggio.


Si stima che dai roghi, che non hanno eguali per estensione nella storia della Russia, siano state rilasciate in atmosfera circa 130 megatonnellate di CO2 in due mesi, pari a quanta ne producono 36 MILIONI di autovetture.


Gli incendi devastano milioni di ettari di tundra, producono gas serra che aumenta il processo di Riscaldamento Globale già in atto, la fuligine arriva a depositarsi sui ghiacci artici rendendoli più scuri e quindi più vulnerabili ai raggi solari e alla loro conseguente fusione.


Il tutto condito come se non bastasse dalla fusione record di quest’estate dei ghiacci della Groenlandia, che continua ogni giorno a riversare milioni di litri di acqua dolce negli oceani rischiando di modificarne le correnti e aumentando i livelli dei mari.


A cosa sono dovute queste catastrofi?

Al fatto che da mesi non piove a sufficienza sull’Artico e che le temperature di 10 gradi sopra la norma per il periodo rendono tutto molto più vulnerabile e pronto a scatenare catastrofi come queste.


Al prossimo aggiornamento