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Robert E. Cornish, Frankenstein degli anni 90

2020-06-27 13:42:14

A volte avere una mente brillante può portare fino alla pazzia. La scienza, essendo quella che fa avanzare l'umanità verso i traguardi innimaginabili, è indispensabile per il mondo, ma non sempre chi possiede la genialità può essere definito un genio.

Un bambino prodigio, un adolescente brillante, un diciottenne laureato con lode all'università di California. Cosa mai potrebbe donare questo genio all'umanità? Cosa mai potrebbe avere in mente? Non sempre basta avere degli attrezzi giusti a portata di mano, bisogna anche saperli usare, e quando non si sa come utilizzare il cervello che si possiede, il futuro non può essere che deludente. 

Cornish trovò facilmente un posto all'istituto di biologia sperimentale, d'altronde un uomo con il suo cervello perché avrebbe dovuto incontrare delle difficoltà? Dopo aver lavorato su diverse ricerche senza futuro, Robert cominciò ad essere ossessionato dall'idea di poter rianimare i cadaveri. Inventò una tavola basculante su cui legare i morti da poco deceduti senza danni agli organi, da riportarli in vita. La tavola consisteva in un letto rotante fissato su un fulcro, disse: “facendolo muovere in su e in giù, mi aspetto una circolazione artificiale del sangue”.

cominciò a sperimentare le sue idee folli sui morti di attacchi cardiaci, di annegamenti e di folgorazione ma, nessuno di loro tornò in vita. Nonostante ciò uno dei cadaveri mostrò un certo miglioramento, Cornish scrisse: “il suo volto sembrava essersi improvvisamente riscaldato, gli occhi erano tornati a brillare, e si potevano osservare delle deboli pulsazioni in prossimità della trachea”.

Ben presto Cornish se ne rese conto che sarebbe stato meglio testare i suoi metodi sugli animali. Così si prese 5 cani che uccise usando una miscela di azoto ed etere asfissiandoli. I primi 3 furono un buco nell'acqua mentre gli ultimi due si ripresero con danni cerebrali gravi. Infatti i cani erano diventati completamente ciechi e non erano in grado di stare in piedi da soli. Così Cornish si guadagnò il soprannome di novello Frankenstein, anche grazie al suo strabismo che gli donava un aspetto da scienziato pazzo. Acquistò una certa notorietà ma non durò per molto, le proteste degli animalisti costrinsero l'università a bandirlo dal campus e tagliare tutti i ponti con lui. Cornish si rifugiò a casa sua e continuo i suoi esperimenti malati fino alla sua morte improvvisa.