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Musica & Danza

E IL MIO MAESTRO M'INSEGNO'....

2020-06-01 21:07:02

Photocredit: sicilymag.it

La Prospettiva Nevski....

Come parlare di una città, di un periodo storico, nel testo di una canzone....

Il nostro Franco Battiato ci riesce molto bene e ci accompagna nel mondo da lui descritto.

Subito il titolo ci indica la posizione geografica: la Prospettiva Nevski e' infatti la strada principale che attraversa San Pietroburgo, un grande viale che si estende fino al fiume Nava ed e' dedicato ad Alexander Nevskji, grande condottiero russo che respinse l'offensiva dei tedeschi.

Un vento a trenta gradi sotto zero
Incontrastato sulle piazze vuote contro i campanili
A tratti come raffiche di mitra
Disintegrava i cumuli di neve.

E intorno i fuochi delle guardie rosse
Accesi per scacciare i lupi
E vecchie coi rosari.

La prima parte del testo ci porta subito nella città  di Stalingrado, al tempo della rivoluzione russa, nell'inverno rigidissimo, dove i mitra della polizia zarista prima e delle guardie rosse bolsceviche poi, danno inizio alla rivoluzione civile.

Seduti sui gradini di una chiesa
Aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
Poi guardavamo con le facce assenti
La grazia innaturale di Nijinsky

La professione della religione e' ancora concessa in questo tempo, non e' iniziata la persecuzione ai tempi di Stalin.

Il primo personaggio artistico che incontriamo e' Nijinsky.

E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario
E dei balletti russi

La grazia innaturale di Nijinskyci presenta il ballerino e coreografo Vaclav Fomič Nižinskij , soprannominato "Il ballerino di Dio" russo di origini ucraine che divento' celebre per il suo virtuosismo e la forza delle sue caratterizzazioni.

L'impresario è Diaghilev, fondatore del gruppo "Ballets Russes",la cui stella era appunto Nijinsky.

Viene brevemente accennata anche la relazione tra i due.

L'inverno con la mia generazione
Le donne curve sui telai vicine alle finestre
Un giorno sulla prospettiva Nevski
Per caso vi incontrai Igor Stravinsky

Battiato chiaramente qui allude all'incontro seppur platonico con il grande compositore e innovatore Igor Stravinsky, autore di capolavori come "Sagra della Primavera" e "Uccello di fuoco." Egli abbandonerà quasi subito la Russia della rivoluzione scegliendo l'Occidente.

E gli orinali messi sotto i letti per la notte
E un film di Ejzenstejn sulla Rivoluzione

Il testo qui riporta quasi un'allusione al "come in alto cosi in basso", parlandoci di "questioni fisiche legate ai bisogni corporali" che in un clima rigido come solo un'inverno russo può essere, diventano operazioni complicate, per innalzarci poi accennando ad Ejzenstein il più grande dei registi russi di quella generazione, l'autore dei capolavori del film muto come La corazzata Potemkin, Ivan il terribile, Alexander Nevsky.

E studiavamo chiusi in una stanza
La luce fioca di candele e lampade a petrolio
E quando si trattava di parlare
Aspettavamo sempre con piacere

E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare
L'alba dentro l'imbrunire

Negli ultimi versi viene trattato lo studio probabilmente eseguito dei testi politici di scuole di pensiero del periodo, ad indicare che la rivoluzione si intendeva anche e soprattutto come ricerca intellettuale atta ad aprire gli orizzonti spazio temporali della mente .

Il maestro cui fa riferimento con molta probabilità si tratta di Georges Ivanovič Gurdjieff, filosofo, scrittore, mistico e musicista, maestro di danze armene, di origine greco-armena.

Battiato aveva trovato in Gurdjieff, un riscontro alla sua personale ricerca spirituale e filosofica e si sentiva molto in linea con il pensiero del maestro. 

La frase che sancisce la chiusura di questo brano, fa riferimento alla ricerca spirituale condotta dove le tenebre dell'imbrunire recano in se' la luce dell'alba ed è solo illuminando la stanza del cuore alla luce della presenza che scacceremo le paure dalle tenebre portate dall'incoscienza.

Qui un live del 2016 a Roma, dove Battiato si esibisce in concerto con la meravigliosa Alice.