Federica Giuliano

Come scrivere un giallo

2020-06-08 10:24:46

Siete degli autori emergenti e state pensando di approcciarvi al genere giallo? Questa breve guida fa al caso vostro! Seguite questi quattro punti chiave e non vi sbaglierete. Se avete già scritto un romanzo e volete provare a pubblicarlo con una casa editrice non a pagamento, contattatemi.

Prima di darvi dei consigli pratici sulla stesura di un romanzo giallo, è bene introdurvi al termine stesso. L’indicazione “giallo” viene utilizzata solo in Italia e la sua origine risale al 1929, quando dalla Casa Editrice Mondadori viene lanciata la collana: “I Gialli Mondadori”, sorta da un’idea di Lorenzo Montano, scrittore e poeta italiano dell’epoca. In altri Paesi, questo genere di romanzo viene identificato con i termini: crime, mystery story, detective novel. Sostanzialmente stiamo parlando di un poliziesco, un romanzo in cui avviene un crimine che viene risolto da un investigatore attraverso un ragionamento logico, basato su dettagli concreti e realistici.

Attenzione però, la vera particolarità di questo genere non risiede nel modo in cui viene identificato a livello terminologico, bensì a livello strutturale. Infatti, l’aspetto più “complesso” dello scrivere un giallo risiede in tutta una serie di regole da rispettare. Per prima cosa, siate consapevoli del fatto che i vostri lettori sono probabilmente più attenti di voi (se siete alle prime armi, per restare in tema), è un rischio che dovete essere pronti a correre. L’appassionato di gialli è una persona meticolosa, scrupolosa, con una buona memoria. Dovrete essere in grado di non farvi cogliere impreparati. Vediamo insieme come costruire una storia degna del genere:

  1. La struttura del testo.

Scrivere un giallo richiede tempo e soprattutto attenzione. La scrittura “di getto” non è adatta a questo stile, che richiede invece l’annotazione di particolari e dettagli che renderanno la trama più intrecciata e meno scontata possibile, ma attenzione, non “riempite” le pagine di aspetti surreali, la credibilità del testo è una caratteristica fondamentale! La struttura prevede:

  • La stesura di una trama articolata e ben definita: qui fate molta attenzione. Come vi dicevo, il lettore di gialli è una persona tendenzialmente molto attenta, pertanto non potrete permettervi errori nella trama, buchi, dimenticanze. Strutturate la trama dall’inizio alla fine, una mappa concettuale potrebbe esservi utile. A volte un foglio bianco e una matita possono fare molto più di qualsiasi PC super tecnologico, usate la vostra testa, ma non esagerate con l’immaginazione. Ricordate che la parola chiave in questo caso è: “realistico”.
  • L’individuazione dell’ambientazione: l’ambiente è qualcosa di astratto, inteso tipicamente come ciò che “sta intorno”. Fate attenzione non solo all’ambientazione esterna, quindi la scelta del periodo dell’anno, del clima, dei colori… Dovrete prestare moltissima attenzione soprattutto all’ambiente interno, ossia quello in cui si svolge il delitto. Un lettore si aspetta di poter giungere alla conclusione ragionando insieme all’investigatore, quindi non dovrete dimenticare nessun dettaglio utile alla risoluzione del caso, non dando nulla per scontato. Fate molta attenzione però, non dovete costruire una soluzione banale, altrimenti il lettore risolverà il caso prima di terminare la lettura e voi non volete deludere i vostri lettori, certo che no!
  • L’individuazione dei personaggi: quante volte ho già scritto che dovete fare attenzione? Bene, vale anche in questo caso. I vostri personaggi vanno studiati a 360 gradi, dovete individuare il protagonista, il colpevole, i personaggi secondari. Ricordatevi: il colpevole deve essere presente sin dall’inizio, ma NON può essere l’investigatore, a meno che voi non siate già degli scrittori affermati e possiate quindi permettervi di deviare a vostro piacimento le regole previste per il giallo. Come vi ho già detto e ripetuto, il lettore di gialli è incredibilmente attento e acquista il genere perché lo conosce a fondo e lo apprezza così com’è, quindi non cercate di snaturarlo. Dopo aver individuato il vostro assassino, cercate di arricchire la storia di un numero sufficiente di sospettati, che andrete a scagionare man mano che vi avvicinerete alla risoluzione del caso.

Un’unica soluzione: il finale del giallo non può avere altri possibili risvolti. Nel punto precedente ho parlato di sospettati, questi serviranno ad allontanare il lettore dalla soluzione, ma alla fine dovrete accompagnarlo verso lo scioglimento dell’intreccio attraverso un ragionamento che si fonda su basi tecniche, logiche e scientifiche (la pista dell’investigatore). È un aspetto imprescindibile, un lettore di gialli non vuole terminare il libro con possibili dubbi. I “se” e i “ma” lasciamoli ad altri generi.

2. Lo svolgimento della storia non è casuale.

Abbiamo parlato di trama con i relativi personaggi, ambiente e conclusione. Quello che dovete considerare ora è come svilupperete la vostra trama. La mappa concettuale che vi ho consigliato di costruire per la trama vi sarà utile anche per il suo sviluppo. Segnatevi quattro colonne portanti, ognuna di esse identifica:

  • Il delitto: dovete avere ben chiaro dove e come si svolgerà il delitto. Scrivetevi delle domande chiave, ad esempio: “la vittima vedrà l’assassino o sarà colto di sorpresa?”
  • Il movente: ahimè, le persone uccidono per qualsiasi cosa nella realtà, ma non nel giallo. Non utilizzate ragioni insulse o poco reali. Le cause tipiche di un omicidio risiedono nel profondo dell’animo delle persone. Lo scopo del giallo infatti è anche quello di far emergere l’assassino che potrebbe vivere in ognuno di noi. Utilizzate quindi motivazioni come l’avidità, l’invidia, la gelosia. Il lettore deve potersi immedesimare non solo nell’investigatore, ma anche nell’assassino, prediligete quindi motivazioni che risiedono nell’oscurità della natura umana.
  • L’arma: anche in questo caso vi consiglio di porvi delle domande, ad esempio: “l’arma viene abbandonata sul luogo del delitto o viene ritrovata nel corso della storia?”
  • Il momento del delitto: abbiamo visto come, dove e da chi viene compiuto il delitto, non date per scontato il momento in cui esso si realizza e tenetelo bene in mente fino alla fine della storia, come tutto il resto. L’investigatore dovrà ricostruire l’omicidio a tutto tondo, riuscendo a risolvere il caso anche ragionando sulla “goccia che ha fatto traboccare il vaso” per l’assassino. Non date nulla per scontato.

Come dicevo, la trama deve essere definita dall’inizio alla fine, ma ricordatevi che lo svolgimento della storia segue l’andamento inverso: dalla fine, quindi momento dell’omicidio, dovrete essere in grado di ricostruire i fatti che l’hanno scaturito. Nel complesso, le domande chiave sono: come? Quando? Dove? Da chi? Perché? Siate più furbi del lettore, non fatevi anticipare.

3. Prendere spunto non significa copiare.

È probabile che nel corso della vostra esperienza abbiate sentito un suggerimento del tipo: “prendi spunto” da autori famosi. Va benissimo, è corretto e molto utile, ma fate attenzione: prendere spunto non significa copiare! Soprattutto in un giallo è assolutamente sconsigliato copiare le idee di grandi autori che vi hanno preceduto. L’ho scritto e lo ripeto: il lettore di gialli è attento! Si ricorda i ragionamenti che gli hanno permesso di risolvere i vari casi di cui ha letto, se gli fornite una pista che ha già percorso in un altro libro non farete altro che dargli la risoluzione del caso in mano… troppo presto.

4. Studiate il… genere!

Nella stesura di un giallo non basta studiare il caso, è buona prassi studiare anche il genere stesso. Se il vostro sogno è quello di scrivere un giallo, allora leggetene tanti, tantissimi! Se vi siete appassionati del genere, probabilmente è perché amate leggerlo ma, indovinate cosa sto per dire… attenzione anche qui! Perché leggere a volte non basta, può esservi utile RI-leggere un giallo non solo per godervi la storia e risolvere il caso dal punto di vista del lettore, ma anche per praticarne la scrittura dal punto di vista dell’autore. Ricordate sempre il punto precedente: prendere spunto non significa copiare.