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Impianti intelligenti per un pianeta mig

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Impianto a pavimento senza pannello isolante...

2021-05-05 14:34:40

Un impianto a pavimento idronico, realizzato senza pannello isolante, è a norma? Tekno Training risponde ai quesiti degli installatori (e non solo).

DOMANDA: “Un impianto a pavimento alimentato ad acqua calda, realizzato senza pannello isolante, è a norma?”
RISPOSTA: No! La norma vigente (UNI EN 1264-4:2009 “Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture – Parte 4: Installazione”) prescrive l’adozione di uno strato isolante al di sotto dello strato inerziale. L’eventuale mancanza dello strato isolante, per casi particolari (ristrutturazioni, mancanza di spessore sufficiente, ecc…), può essere giustificata e motivata in fase di progetto: in questo caso il progettista provvede a dimensionare l’impianto in deroga alla norma vigente e quindi tenendo conto della maggiore dispersione verso il basso dell’impianto. L’installatore che realizza l’impianto a pavimento senza strato isolante, in mancanza di un progetto firmato da professionista abilitato che ne giustifichi l’assenza, installa un impianto non a norma. Ma sono in vista dei cambiamenti a livello normativo…


Ad oggi, in commercio, esistono molte soluzioni per realizzare un impianto a pavimento senza strato isolante. Lo dimostrano le immagini seguenti:

Si tratta di soluzioni a cui si può ricorrere in casi particolari. Ad esempio nelle ristrutturazioni, quando lo spessore a disposizione per la realizzazione di un impianto a pavimento è talmente ridotto che bisogna necessariamente ridurre l’altezza dello strato isolante o addirittura fare a meno di questo strato.


Ma si può omettere lo strato isolante?

La norma vigente (UNI EN 1264-4:2009 “Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture – Parte 4: Installazione”) prescrive, per i sistemi radianti a pavimento, l’adozione di uno strato isolante immediatamente al di sotto dello strato inerziale. Per strato inerziale si intende il massetto o quello strato (o insieme di strati) che ha il compito di trasferire agli ambienti climatizzati l’energia veicolata dall’acqua che circola nelle tubazioni.

La stessa norma fa una differenziazione per quel che riguarda invece i sistemi radianti a parete o a soffitto, dove lo strato isolante può anche essere costituito da più strati, anche non immediatamente dietro allo strato inerziale: è tipico il caso di un sistema radiante a parete, di tipo intonacabile, applicato su una parete che prevede un isolamento intermedio o a cappotto.

Ma questa prescrizione vale solamente per i sistemi radianti a soffitto e a parete, mentre per quelli a pavimento è obbligatorio prevedere uno strato isolante immediatamente al di sotto dello strato inerziale!


Perché la norma introduce questa differenziazione?

Fino ad oggi i sistemi radianti a parete e a soffitto sono sempre stati considerati sistemi a bassissima inerzia termica, cioè con uno strato inerziale ridotto al minimo (pochi millimetri) che consente di trasferire velocemente agli ambienti climatizzati l’energia veicolata dall’acqua che circola nelle tubazioni. Pertanto l’energia ha una strada preferenziale da percorrere per raggiungere gli ambienti climatizzati e non è obbligatorio prevedere lo strato isolante immediatamente alle spalle dello strato inerziale.

Viceversa i sistemi radianti a pavimento sono sempre stati considerati sistemi ad elevata inerzia termica. Si parla, in effetti, di uno strato inerziale di almeno 30 mm (massetto a base cementizia) al di sopra delle tubazioni. La strada preferenziale per la trasmissione dell’energia non è così marcata: vi è anche una seconda strada verso il basso!

Per questo motivo il normatore ha pensato bene di introdurre l’obbligo di uno strato isolante immediatamente al di sotto dello strato inerziale.


Ma l’impianto a pavimento è necessariamente ad elevata inerzia termica?

Oggi le cose sono cambiate. Oggi non esiste solo il massetto standard a base cementizia. Esistono anche i massetti autolivellanti (quelli con una consistenza liquida o semiliquida), che consentono di realizzare uno strato inerziale di spessore molto ridotto… anche solo 1 cm sopra le tubazioni. 

Con i massetti autolivellanti e con le opportune accortezze, è possibile realizzare un impianto a pavimento a bassissima inerzia termica, equiparabile a quella dei cugini sistemi a parete e a soffitto!

E allora la domanda sorge spontanea:

Ricorrendo ad un massetto autolivellante, si può fare a meno dello strato isolante al di sotto dello strato inerziale?

Purtroppo, ad oggi (2021), la risposta è negativa. La norma vigente (UNI EN 1264-4:2009) non contempla i massetti autolivellanti e i sistemi radianti a pavimento con bassissima inerzia termica. Pertanto, ad oggi, è valida anche per questi sistemi la risposta introdotta in apertura di articolo: l’eventuale mancanza dello strato isolante può essere giustificata e motivata in fase di progetto: il progettista provvede a dimensionare l’impianto in deroga alla norma vigente e quindi tenendo conto della maggiore dispersione verso il basso dell’impianto; l’installatore che realizza l’impianto a pavimento senza strato isolante, in mancanza di un progetto firmato da professionista abilitato che ne giustifichi l’assenza, installa un impianto non a norma.


Ma sono in vista dei cambiamenti!

La norma UNI EN 1264:2009 è in fase di revisione. Sembra che anche il normatore si sia accorto che esistono i massetti autolivellanti e che sia ormai possibile realizzare un impianto a pavimento a bassissima inerzia termica, proprio come gli impianti a parete e a soffitto. E’ verosimile che nella prossima versione (pare che entrerà in vigore a fine 2021) la nuova norma UNI EN 1264 introdurrà la possibilità di omettere lo strato isolante anche per l’impianto a pavimento: naturalmente a determinate condizioni, cioè quando lo strato inerziale è ridotto a pochi millimetri!

In attesa che la norma venga cambiata… le alternative rimangono due:

  1. Prevedere lo strato isolante di spessore adeguato.
  2. Fare riferimento ad un progetto di dimensionamento in deroga alla norma, firmato da professionista abilitato e in cui sia motivata la riduzione di spessore dello strato isolante o la sua totale assenza.



N.B. Fonte di alcune delle immagini: web

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by Marco Colmari
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