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Impianti di adduzione gas

2021-04-03 07:37:52

Quando è obbligatorio il giunto dielettrico negli impianti a gas? Tekno Training risponde ai quesiti degli installatori (e non solo).

DOMANDA:
“In un impianto di adduzione gas, quando è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico dopo un tratto interrato?”


RISPOSTA:
Il giunto dielettrico può essere obbligatorio per proteggere il tratto interrato oppure l’impianto interno (lato apparecchi utilizzatori) a valle del tratto interrato, in base alla tipologia di tubo utilizzato e alla lunghezza dello stesso tratto interrato, secondo le prescrizioni della norma UNI 7129:2015.
Se il tratto interrato è realizzato in polietilene, allora è necessario adottare un giunto di transizione prima dell’uscita dal terreno ma non è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico.
Se il tratto interrato è realizzato con tubo in acciaio corrugato formabile PLT-CSST, allora è sempre obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico all’uscita dal terreno.
Se il tratto interrato è realizzato con tubo in acciaio rivestito o rame rivestito (rivestimento di protezione contro la corrosione), l’installazione del giunto dielettrico è obbligatoria quando la lunghezza del tratto interrato è superiore ai 3 metri.
Se il tratto interrato è realizzato con tubo multistrato metallo-plastica, si distinguono due casi. Nel caso in cui l’intero impianto, dal punto di inizio fino ai rubinetti di allacciamento degli apparecchi utilizzatori, è realizzato in tubo multistrato (caso rarissimo), allora non è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico. In tutti i casi diversi, compreso quello in cui il solo tratto interrato è realizzato in tubo multistrato, è comunque obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico.



Cerchiamo di argomentare maggiormente la risposta.


Il comportamento delle correnti vaganti con le tubazioni interrate metalliche.

Una tubazione interrata metallica può essere facilmente coinvolta dal “passaggio” di una corrente vagante (soprattutto corrente continua), in quanto i metalli sono buoni conduttori di elettricità. Quando si verifica questo caso, la corrente vagante attraversa un tratto della tubazione, con un punto di ingresso ed un punto di uscita, e la tubazione stessa è soggetta a forte corrosione nel punto di uscita della corrente. Per tale ragione le tubazioni metalliche interrate devono essere sempre dotate di un rivestimento impermeabile ed elettricamente isolante (protezione passiva). L’efficacia di questo rivestimento dipende naturalmente dal materiale utilizzato (polietilene applicato per estrusione o per fusione, strato di bitume o catrame, materiale termoplastico, ecc…), dalla sua aderenza al metallo e dal suo spessore. E’ abbastanza ovvio che anche lo spessore del metallo gioca un ruolo importante per quanto riguarda la resistenza e la durata nel tempo contro i fenomeni di corrosione.
La propagazione e il percorso di una corrente vagante dipende dalla natura del terreno, dalla sua resistività (resistenza elettrica), dall’umidità, dalla temperatura e dalla disomogeneità del terreno tra una zona ed un’altra (che influisce sulla differenza di potenziale elettrico).
Da quanto appena detto, risulta evidente che le probabilità che una corrente vagante possa trasferirsi dal terreno ad un tratto di tubazione metallica interrata aumentano con l’aumentare della lunghezza del tratto interrato.

Altri rischi con le tubazioni metalliche interrate

Quando il tratto interrato di un impianto di adduzione gas è realizzato con tubazioni metalliche, ci sono anche altri 2 rischi:

  • La possibilità che il tratto interrato, in condizioni di funzionamento anomalo dell’impianto di messa a terra dell’abitazione, possa comportarsi come un dispersore di terra.
  • Il rischio che per la realizzazione dell’impianto vengano accoppiate tubazioni di metalli diversi, dando così origine ad una “pila voltaica” (tra la parte aerea e quella interrata dell’impianto) con la formazione di una corrente galvanica e conseguente corrosione galvanica del metallo immerso in ambiente umido (parte interrata).


A cosa serve il giunto dielettrico?

Serve a creare un’interruzione elettrica tra il tratto interrato e la tubazione fuori terra:
In parole più semplici, serve ad evitare che eventuali flussi di corrente vagante nel terreno possano trasmettersi dal tubo metallico interrato alla tubazione dell’impianto interno (lato apparecchi utilizzatori), andando a corrodere nel tempo la tubazione stessa o a provocare danni agli apparecchi utilizzatori.
Oppure può servire ad interrompere eventuali correnti nel senso contrario, cioè dall’impianto interno verso il tratto interrato. Quest’ultimo è il caso di un malfunzionamento dell’impianto di messa a terra o della formazione di una corrente galvanica.
Una tubazione interrata in polietilene non può “raccogliere” eventuali correnti vaganti, perché il polietilene non conduce l’elettricità. Questo è il motivo per cui, realizzando un tratto interrato in polietilene, non è obbligatorio installare il giunto dielettrico all’uscita dal terreno.

Tubazioni in polietilene: attenzione a non confondere il giunto dielettrico, che non è obbligatorio, con il giunto di transizione!

Un giunto di transizione serve per passare da un tubo in polietilene utilizzato per un tratto interrato ad un tubo metallico utilizzato per la tubazione all’uscita dal terreno:
Nel caso in cui il tratto interrato è realizzato in polietilene, è necessario adottare un giunto di transizione, per il passaggio da polietilene a metallo, prima dell’uscita dal terreno. In quest’ultimo caso, all’uscita dal terreno, non è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico. Come mai, considerato che c’è comunque una parte metallica a contatto con il terreno? Perché la parte metallica del giunto di transizione è dotata in ogni caso di adeguato rivestimento protettivo (resistenza elettrica superiore a 1000 ohm); inoltre, tale parte ha una lunghezza molto breve e quindi, in analogia alle tubazioni metalliche interrate (acciaio o rame con rivestimento di protezione) con percorso inferiore ai 3 metri, anche per un giunto di transizione non è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico.

Tubazioni in acciaio corrugato formabile PLT-CSST: perché è sempre obbligatorio il giunto dielettrico, indipendentemente dalla lunghezza del tratto interrato?

Innanzitutto chiariamo cosa significa PLT-CSST:

PLiable Tubing = tubo flessibile/formabile

Corrugated Stainless Steel Tubing = tubo corrugato in acciaio inossidabile
Si tratta di un tubo in acciaio inossidabile corrugato, flessibile e facilmente formabile, rivestito con una sottile guaina in materiale termoplastico. Se si utilizza questa tipologia di tubo per un tratto interrato, indipendentemente dalla sua lunghezza, è sempre obbligatoria l’installazione di un giunto dielettrico all’uscita dal terreno. Quale potrebbe essere la ragione?
Evidentemente il rivestimento protettivo in materiale termoplastico di queste tubazioni, con spessore ridotto a soli 0,5 mm, è ritenuto dal normatore non del tutto sicuro dal punto di vista dell’eventuale trasmissione di correnti vaganti dal terreno all’acciaio che costituisce il tubo (resistenza elettrica inferiore a 1000 ohm) o di correnti in senso contrario.

Tubazioni in acciaio e in rame rivestito: il giunto dielettrico è obbligatorio solo per tratti interrati di lunghezza superiore a 3 metri.

Se si sceglie di realizzare il tratto interrato con un tubo in acciaio o in rame, dobbiamo innanzitutto adottare una tubazione con un adeguato rivestimento protettivo:

  • Acciaio con rivestimento a base di bitume o catrame UNI ISO 5256
  • Acciaio con rivestimento in polietilene applicato per estrusione UNI 9099
  • Acciaio con rivestimento in polietilene applicato per fusione UNI 10191 (tipo “Gysco”)
  • Rame con rivestimento in materiale plastico applicato per estrusione UNI 10823

Per quanto riguarda il giunto dielettrico all’uscita dal terreno, quest’ultimo è obbligatorio quando la lunghezza del tratto interrato supera i 3 metri. Per percorsi di lunghezza inferiore il normatore ha evidentemente ritenuto poco probabile che una corrente vagante possa trasferirsi dal terreno al metallo o che ci possa essere un trasferimento di corrente in senso contrario. Va detto, comunque, che la protezione isolante offerta dal rivestimento, ha una resistenza elettrica superiore ai 1000 ohm (in analogia con il giunto di transizione da utilizzare con le tubazioni in polietilene).

Tubazioni multistrato metallo-plastica: se le tubazioni sono utilizzate per l’intero impianto, dal punto d’inizio fino ai rubinetti d’intercettazione degli apparecchi utilizzatori, allora il giunto dielettrico non è obbligatorio; in qualunque altro caso, all’uscita dal terreno del tratto interrato è obbligatoria l’installazione del giunto dielettrico.

Quest’ultima prescrizione introdotta dalla norma UNI 7129:2015 per le tubazioni multistrato metallo-plastica ha generato non pochi dubbi e perplessità. Perché questa distinzione?
Innanzitutto chiariamo cosa sono le tubazioni multistrato metallo-plastica, rispondenti alle norne UNI 11344:
Per questo tipo di tubo la componente metallica (strato interno in alluminio) è ridotta veramente al minimo. Il materiale principale è il polietilene, che non conduce corrente elettrica. Inoltre la raccorderia (del tipo a pressare) è fatta in maniera tale che lo strato di alluminio del tubo non entra mai in contatto con il metallo del raccordo e quindi non c’è mai continuità elettrica. Ma questo è vero solo nel caso in cui l’intero impianto è realizzato con tubazioni multistrato e apposita raccorderia.
Pertanto, nel caso in cui si utilizza tale tubo per il solo tratto interrato e si ricorre anche ad altri materiali per le altre parti d’impianto, il normatore ha voluto garantire una maggiore sicurezza con l’imposizione dell’obbligo di giunto dielettrico in uscita dal terreno.

Giunto dielettrico: quale e come installarlo?

Il giunto dielettrico dev’essere rispondente alle norme UNI 10284 o UNI 10285, in base al diametro della tubazione.
L’altezza di installazione del giunto dev’essere compresa tra 30 e 50 cm rispetto al piano di calpestio o di campagna.

Prospetto riepilogativo e considerazioni personali

Nel seguente prospetto sono riepilogate tutte le prescrizioni della norma UNI 7129:2015 in relazione all’obbligo di installazione del giunto dielettrico:
Per chi volesse scaricare questo prospetto in formato PDF, in maniera da averlo sempre a disposizione e poter fugare qualsiasi eventuale dubbio in cantiere, questo è il link messo a disposizione da Tekno Training:
A mio parere le prescrizioni della norma UNI 7129:2015, illustrate in questo articolo, hanno contribuito a creare non poca confusione, sia tra i progettisti che tra gli installatori. Personalmente ritengo che tutti i casi in cui la norma non prevede l’obbligo di installazione del giunto dielettrico rimangano comunque degli esempi in cui il pericolo di trasferimento di una corrente vagante, dal terreno alla tubazione o alla parte metallica della tubazione, oppure un trasferimento di corrente in senso contrario, non sia del tutto scongiurato. Per questa ragione, quando progetto un impianto di adduzione gas, qualunque sia il tubo previsto per i tratti interrati, qualunque sia la sua lunghezza, prescrivo sempre l’installazione di un giunto dielettrico all’uscita dal terreno.
Non dimentichiamoci che le norme introducono delle prescrizioni minime e la prudenza non è mai troppa!


N.B. Fonte di alcune immagini: web

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by Marco Colmari