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Impianti intelligenti per un pianeta mig

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L’ultima generazione della ventilazione meccanica: LA VENTILAZIONE PUNTUALE

2020-03-11 15:55:30

ATTENZIONE ai prodotti che promettono tanto e mantengono poco!

Quando si parla di ventilazione meccanica controllata, l’immagine classica che ci torna in mente è quella di un’unità di ventilazione canalizzata che provvede a rinnovare l’aria della nostra abitazione attraverso l’attivazione di due flussi d’aria: quella viziata che viene estratta dagli ambienti e quella nuova che viene prelevata dall’esterno della casa ed immessa all’interno.

Si tratta di un impianto abbastanza articolato, come si può vedere nell’immagine soprastante, che richiede la posa di parecchie tubazioni nascoste in un controsoffitto o annegate nel pavimento e nelle pareti.


Ma esiste anche un’altra tipologia di impianto, molto più semplice, che in questi anni sta avendo un discreto successo sul mercato: si tratta della ventilazione puntuale.

Con la ventilazione puntuale si ricorre a tante unità di ventilazione quanti sono gli ambienti in cui vogliamo garantire un ricambio d’aria. L’installazione è abbastanza semplice:

  • Viene praticato un foro sulla parete (generalmente di diametro pari a 160 mm per le unità più piccole).
  • Viene infilato il corpo centrale della macchina e poi vengono innestate, internamente ed esternamente, le due “teste”.
  • L’unità di ventilazione viene alimentata elettricamente ed il gioco è fatto.

La macchina, o le macchine in caso di installazione multipla, possono funzionare 24 ore su 24, oppure in base a delle fasce orarie, oppure con l’ausilio di apposite sonde che rilevano l’umidità dell’aria o la concentrazione di anidride carbonica (aria “viziata”) e ne comandano l’accensione e lo spegnimento. 

Sembrerebbe tutto molto bello!


MA FATE MOLTA ATTENZIONE! 

ESISTONO 2 VERSIONI DI QUESTA MACCHINA!


Le unità di ventilazione “puntuali” o “decentralizzate” (sono chiamate così per differenziarle dalle macchine classiche centralizzate e canalizzate) si suddividono in 2 grandi famiglie:

  1. A SINGOLO FLUSSO ALTERNATO
  2. A DOPPIO FLUSSO CONTINUO

In questo articolo voglio parlarvi della prima famiglia, le unità di ventilazione a singolo flusso alternato, rimandando la spiegazione della seconda famiglia (quella che personalmente preferisco e consiglio… ormai lo avrete intuito) ad un secondo articolo.

 

Unità di ventilazione puntuale a singolo flusso alternato

 

Come funzionano?

Queste macchine funzionano in base a dei cicli alternati di 60-70 secondi: per i primi 60-70 secondi il ventilatore provvede ad estrarre aria dall’ambiente per espellerla all’esterno; durante i successivi 60-70 secondi il ventilatore inverte il senso di rotazione e provvede ad immettere aria nuova nell’ambiente di installazione. Durante il funzionamento della macchina i cicli si alternano continuamente.


Cosa ci dicono le aziende che producono queste macchine?


All’interno c’è un cosiddetto “recuperatore di calore”: si tratta di un cilindro in ceramica porosa. 

Durante il primo ciclo (estrazione aria viziata) il recuperatore trattiene l’energia dell’aria in uscita (praticamente si riscalda), per poi restituire questa energia all’aria che viene immessa in ambiente nel secondo ciclo. Se provate a fare una piccola ricerca su internet… scoprirete che il rendimento di questo “recuperatore di calore” viene certificato con valori che si attestano sull’ordine del 74-84% (ma c’è anche chi promette efficienze superiori al 90%!). Praticamente dovremmo riuscire a recuperare gran parte del calore che verrebbe espulso dalla nostra abitazione insieme all’aria viziata.


Cosa dichiarano le aziende in relazione alla portata d’aria trattata?


Beh… su questo punto, in base alla grandezza della macchina, viene garantita una portata d’aria che varia generalmente dai 40 agli 80 mc/h. Pertanto, in base alla grandezza dell’ambiente in cui vogliamo garantire il rinnovo dell’aria, ci verrà consigliata la taglia di macchina più adatta. 

I CONSIGLI TEKNO TRAINING

 

Consiglio 1:


Sulla base del funzionamento di queste macchine (a cicli alternati), l’ambiente di installazione viene messo leggermente in pressione o leggermente in depressione. Che cosa significa? Significa aumentare nel primo caso le dispersioni di calore attraverso l’involucro edilizio (pareti, finestre, soffitto, ecc…) ed aumentare nel secondo caso l’ingresso degli spifferi (serramenti non perfettamente a tenuta o fessure sotto le porte). Pertanto non fidatevi di chi vi suggerisce l’installazione di una singola macchina, perché ciò è contrario ai principi della ventilazione meccanica: non bisogna mai mettere gli ambienti in pressione o in depressione.

L’installazione ottimale prevede la messa in campo di 2 o più macchine che lavorano in maniera sincronizzata, cioè quando una macchina funziona in estrazione, la seconda funziona in immissione. Con un numero di macchine dispari diventa importante regolare la portata di ciascuna unità per avere la stessa portata globale in estrazione e in immissione.


Consiglio 2:


Se avete calcolato che per rinnovare l’aria del vostro ambiente avete bisogno di una portata d’aria di 60 mc/h… non fidatevi di chi vi propone una macchina a singolo flusso alternato da 60 mc/h. Ragioniamo: se la macchina funziona a cicli alterni, questo significa che in un’ora provvede ad estrarre 30 mc e ad immettere 30 mc! Questo significa che in un’ora la macchina ha rinnovato (cambiato) solo 30 mc e non i 60 che avevamo chiesto!

Pertanto, l’installazione ottimale prevede la messa in campo di almeno 2 macchine a flusso alternato che lavorano in sincronizzazione.


Consiglio 3:


Non fidatevi di chi, nel proporvi la macchina, sottolinea la presenza al suo interno di filtri “speciali” che dovrebbero trattenere le particelle di polvere ed altre particelle indesiderate, a garanzia di una certa qualità dell’aria. Ricordatevi che la macchina funziona a cicli alterni, prima in un verso e poi in quello contrario.

Tutto ciò che il filtro trattiene nel primo ciclo, viene reimmesso in ambiente durante il secondo ciclo! Se vogliamo installare un impianto di ventilazione con più macchine a flusso alternato… dobbiamo essere consapevoli che perderemo necessariamente qualcosa in termini di qualità dell’aria.


Consiglio 4:


Non fidatevi di chi vuole vendervi una macchina a flusso alternato enfatizzando il rendimento del recuperatore ceramico interno. Tutte le aziende produttrici di queste macchine vi raccontano solo la mezza verità! Sappiate che un rendimento certificato per l’80% è una specie di “specchietto per le allodole”. Non significa affatto che riuscirete a recuperare l’80% dell’energia legata all’aria estratta! Nella realtà questo rendimento ha una durata di circa 20 secondi, il tempo che il recuperatore ceramico impiega per raggiungere la stessa temperatura dell’aria estratta. Per i rimanenti 40-50 secondi di ogni ciclo di funzionamento il recuperatore rimane neutro e il suo rendimento è pari allo 0%. 

Pertanto, se una macchina a flusso alternato viene certificata con un rendimento o efficienza dell’80%, tenete presente che il rendimento o efficienza effettiva oraria si riduce al 10-20%! Sarebbe auspicabile che la Comunità europea imponesse ai produttori di queste macchine l’obbligo di certificare il rendimento orario e non quello istantaneo.


Consiglio 5:


Cominciano a comparire sul mercato alcune macchine puntuali che montano a bordo “speciali luci led” che dovrebbero “sanificare” l’aria e ridurre la sua carica batterica attivando un processo di “fotocatalisi”. E’ bene sapere che al momento (marzo 2020) l’unica tecnologia brevettata e accreditata da enti governativi in tal senso (ostacolazione della proliferazione batterica, spore, muffe e funghi) riporta il nome “BIOVITAE” e si basa sull’utilizzo di una combinazione di frequenze luminose (400-420 nm) con proprietà antimicrobiche. Si tratta, pertanto, di lampade led particolari che utilizzano una combinazione particolare di frequenze luminose e che sono coperte da brevetto. Una luce led di tipo standard non può assolutamente svolgere la stessa funzione! Prima di acquistare un prodotto che promette di svolgere anche una funzione antibatterica, assicuratevi che esista una certificazione rilasciata da un istituto o ente riconosciuto e qualificato!  Ricordatevi che le brochure illustrative sono scritte appositamente per pubblicizzare un prodotto, creando tantissime aspettative… spesso disattese ai primi controlli documentali.


CONCLUSIONI PERSONALI


Personalmente credo che le unità di ventilazione puntuali a singolo flusso alternato possano trovare applicazione in pochi casi particolari:

  • Singoli ambienti, come scantinati o soffitte, dove non abbiamo particolari esigenze di qualità dell’aria e magari vogliamo garantire un certo ricambio d’aria per contrastare la formazione di muffe.
  • Depositi o ambienti analoghi, non necessariamente abitati, in cui magari è necessario tenere sotto controllo l’umidità dell’aria o la concentrazione di anidride carbonica, e dove magari non è così importante mettere in pressione o in depressione l’ambiente.

 

In tutti gli altri casi, soprattutto negli ambienti abitativi, sono favorevole all’impiego delle macchine puntuali a doppio flusso continuo, che rappresentano davvero una valida alternativa alla ventilazione meccanica centralizzata e che cercherò di illustrare in un prossimo articolo.

 

N.B. Fonte di alcune immagini: web

 

 

by Marco Colmari
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