Tecnologia Per Tutti

Pensiero del giorno – La Tecnologia e L’Uomo

2019-09-16 21:43:08

Mi ha molto colpito un articolo apparso sul quotidiano La Repubblica dell’8 settembre.


Si parla di svariati metodi tecnologici che interessano parti del corpo umano come codice di riconoscimento: la voce, il volto, le dita delle mani (impronte digitali), gli occhi (l’iride), il battito cardiaco, la mano.

In relazione alla mano si dice, nell’articolo di Jaime D’Alessandro, che è allo studio un sistema per cui il palmo può effettuare pagamenti attraverso un microchip incorporato. Fungerebbe da bancomat.

Si chiama ‘sistema Orville’ ed è stato pensato per i supermercati dall’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, il n. 1 di Amazon.

A questa lettura, ho provato un brivido di raccapriccio. Un esempio in più di come la tecnologia stia surclassando la mente, il cuore, i desideri e il buon senso dell’essere umano.

La tecnologia non è stata pensata per essere al suo servizio? (La tecnologia chirurgica ne è un buon esempio).

Fermiamoci e riflettiamo. A che cosa serve all’uomo più ricco del mondo accelerare un sistema di pagamento nei suoi supermercati perché più denaro e più frequentemente questo possa entrare nelle sue casse? Il capitale di Bezos è calcolato in 161 miliardi di dollari.

Che cosa farei io di tanta disponibilità personale? Potendolo, guarirei i mali del mondo e del pianeta. Sono certa che metà della popolazione la pensa come me e vorrebbe fare altrettanto.

Dunque, quali possono essere gli obiettivi di un sistema finanziario e commerciale che fa dell’uomo una carta di credito? Che cosa puo’ giustificare il grave affronto che si progetta sulla sua pelle?

Immagino, soltanto progetti ambiziosi ed estremamente costosi come costruire una navicella spaziale, raggiungere la Luna, Marte, Saturno, il Sole…

Non ho mai avuto simpatia per i supermercati. Io amo la piccola distribuzione dove è privilegiato il rapporto umano, una compravendita basata sulla fiducia, sul cameratismo, sulla conversazione.

Abbiamo perduto molto della nostra identità sociale. E’ scomparso l’artigianato dove si curava l’attenzione per il particolare, per il dettaglio, per l’eleganza in ogni aspetto della produzione.

Se guardiamo bene, siamo diventati una comunità senza molte differenziazioni, guidata nelle scelte dalla pubblicità, da proposte che qualcun altro si perita a fare al posto nostro.

Grazie alla tecnologia siamo più internazionali, è vero, ma sarebbe bene non barattare la nostra dignità e il nostro orgoglio di esseri umani con un bancomat inserito nel palmo della mano.

Come afferma il teologo Vito Mancuso: ‘Noi non siamo semplicemente una macchina da far funzionare, siamo una libera coscienza personale, unica e irripetibile. La tecnica è uno strumento, non può diventare la padrona. La libertà personale è la cosa più preziosa che abbiamo, da non vendere a nessuno, neanche alla tecnologia’.

E il sociologo Derrick de Kerckhove: ‘…Questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo e la sua creatività sotto il suo controllo’.

Oppure, da Bill Gates: ‘L’intelligenza artificiale distruggerà l’uomo’.

Maria Rosaria Fortini.

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