Stop Debiti

A ogni debito la sua soluzione

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A ogni debito la sua soluzione

Legge salvasuicidi, nel 2021 boom di istanze dagli indebitati: +64% a Milano, +350% a Roma. Commerci

2022-04-13 08:20:32

La lentezza dell'iter, che prevede la definizione di una proposta di accordo finalizzata a ripagare parte del debito in funzione delle risorse disponibili, fa da tappo rischiando di alimentare fenomeni usurari. Le stime: stando a un sondaggio ben 371.500 imprese non fallibili potrebbero presto chiedere di beneficiare dell'opportunità. Senza contare i privati. La Città Metropolitana di Bologna ha aperto nel 2018 uno sportello ad hoc che fornisce assistenza anche nella preparazione della documentazione necessaria

Con la crisi che incalza i debiti aumentano anche tra privati cittadini,professionisti, imprenditori agricoli e artigiani. Crescono così anche le istanze di accesso alle procedure di sovraindebitamento previste dalla legge 3 del 2012, tristemente nota come salvasuicidi. Ma la lentezza dell’iter che prevede la definizione di una proposta di accordo finalizzata a ripagare parte del debito in funzione delle risorse disponibili fa da tappo, rischiando di alimentare fenomeni usurari. Non c’è ancora un dato nazionale per il 2021, ma le rilevazioni sul territorio, raccolte dal fattoquotidiano.it, mostrano uno scenario a tinte fosche. E per la Fondazione nazionale dei commercialisti il trend in ascesa rappresenta solo la prima avvisaglia di una vera e propria tempesta che potrebbe manifestarsi una volta esauriti gli effetti dei ristori governativi. Secondo un sondaggio fatto dai ricercatori della Fondazione nel 2021 ci sono 371.500 imprese non fallibili – si tratta di imprenditori agricoli e piccoli imprenditori commerciali – che potrebbero ben presto chiedere di beneficiare della legge. Ben il 29,3% del totale di queste tipologie di imprese che danno lavoro ad oltre 455mila dipendenti.

Tornando ai numeri già accertati, a Bologna lo sportello sovraindebitamento della Città metropolitana ha segnalato un aumento delle istanze del 12% nel 2021 raggiungendo quota 164. Ma, da ottobre 2018, il numero di richieste di informazioni sono state ben 586, in buona parte provenienti da privati. A Milano, sempre nel 2021, le richieste di aiuto alla Camera arbitrale sono schizzate del 64% passando dalle 123 pratiche del 2020 alle 192 istanze dello scorso anno. Con l’11% dei debitori totalmente incapienti. A Roma, l’Ordine dei commercialisti ha segnalato un aumento del 357% da 7 pratiche del 2020 a 32 del 2021. A Venezia, infine, sempre secondo i commercialisti, nel 2021 le istanze sono state 39, in aumento dell’11 per cento. Ma nell’intera Regione guidata da Luca Zaia la situazione è decisamente peggiore: 387 istanze, in crescita di oltre il 18% rispetto al 2020, con un picco a Vicenza (220), seguita da Verona (75) e Padova (53). Del resto, già nel 2020, sull’intero territorio nazionale, il ministero della Giustizia aveva registrato più di 6mila istanze di cui 1500 relative al 2019. Di queste il 56% (circa tremila) risultavano pendenti, mentre le composizioni segnalate dai tribunali, erano appena 677 (+10% nel 2021), una goccia nel mare rispetto alle procedure. Segno che da una parte la domanda è decisamente elevata, dall’altra il meccanismo è troppo lento rispetto alle necessità pressanti dei sovraindebitati.